RAPPRESENTANZE SINDACALI DI BASE

Federazione del  Pubblico Impiego, Servizi,  Industria  e  Settore Privato

CONFEDERAZIONE UNITARIA DI BASE RdB/CUB     www.rdbcub.it

RdB/CUB Università

 

L’Università, il 21 Maggio: uno sciopero cosciente.

 

Una sola data, tanti perché…

Il 21 maggio 2004 quasi tutti i sindacati dei lavoratori pubblici saranno in sciopero. Una unanime convergenza sulla data che rappresenta il risultato di anni di traccheggiamento del Governo con i continui annunci e provvedimenti di taglio della spesa sociale  e contrattuale per i lavoratori pubblici, veri agnelli sacrificali di una sciagurata riforma fiscale.        

L’unità di intenti finisce tuttavia qui.

La strategia di Sisifo.

La triplice confederale chiama i lavoratori al sostegno del peggior ritorno al passato, rivendicando la difesa delle “riforme” del precedente “Governo amico”, dalla “autonomia scolastica”, alla “autonomia baronale di bilancio”, al “federalismo fiscale”, passando per il pessimo accordo per i contratti di Pubblico Impiego del 4 Febbraio 2002.

Incuranti delle precedenti esperienze, i sindacati confederali fingono un rilancio della lotta per l'Università e la Ricerca, senza alcun cenno di autocritica sulle proprie esperienze fallimentari.

Chi non giudica il proprio passato è però costretto a ripercorrerlo.    E pure in peggio.

Emerge con chiarezza la strumentalità del coinvolgimento dei lavoratori tecnico-amministrativo nella vertenza del corpo docente che Rettori e confederali inseriscono in un ambito neocorporativo, nella protesta elettoralistica contro il ddl Moratti. Il tratto grottesco della vicenda è dato dal fatto che lo stesso corpo docente precario che oggi si scaglia, con piena ragione, contro la Moratti è fin da ora condannato a ripercorrere lo stesso sentiero tracciato dalla Moratti, poiché chi guida la protesta – segnatamente la CGIL in primis – non ha diverse prospettive di sviluppo dell’Università e della Ricerca, avendone tracciato essa per prima le attuali traiettorie ed essendo sempre più una mera articolazione della CRUI. Nel tenere il sacco dei Rettori, a difesa della loro “autonomia” di privilegi, i confederali lasciano di fatto inalterate tutte le condizioni per la precarizzazione del personale. Tecnico Amministrativo e Docente.

Si verifichi chi sono i più solerti apologeti della “competitività” degli atenei, magari inseriti in un contesto di “competizione internazionale” del Sapere. Termini che discendono direttamente dai dettami del WTO e che compaiono sempre più frequentemente sulla bocca di rettori, docenti, dirigenti, sindacalisti e accademici in genere di area CGIL o DS.

Difficile che questi termini si possano poi tradurre in qualcosa di diverso da quanto disegnato adesso (buona ultima…) dalla Moratti.

A noi, francamente, di seguire soggetti privi di prospettiva o, peggio, capaci di riproporre gli errori del passato, sembra molto poco saggio, ed invitiamo dunque i lavoratori a non gettare tempo e denaro appresso a vecchi “generali senza esercito” e male in arnese.

Una strategia garibaldina.

I sindacati di base vogliono guardare in avanti, forti delle lotte che hanno attraversato il mondo del lavoro in questi mesi (autoferrotramvieri, vigili del fuoco, operai metalmeccanici ecc.) e puntano sulla capacità dei lavoratori di sapere mettere al centro delle loro lotte i bisogni veri (salario, diritti, dignità) invece di assoggettarsi ad aspettarsi il miracoloso cambio di governo che oggi promette lacrime e sangue per i lavoratori…

come è già stato nella precedente esperienza del centro-sinistra.

 

La forza delle mobilitazioni dei lavoratori.

Le trattative che alla fine i Rettori hanno dovuto far aprire sono il frutto delle fortissime pressioni che solo il sindacato di base RdB ha esercitato nel corso di questo anno assediando la CRUI, presidiando gli atenei, picchettando il Ministero della Funzione Pubblica. Paradossalmente che sia così lo dimostra il fatto che, nell'unico incontro fatto finora tra sindacati trattanti e ARAN, la strafottenza e l'arroganza della controparte governativa ha trovato solo imbarazzate risposte da parte della delegazione sindacale ufficialmente riconosciuta. Per forza! Sono lì perché costretti dalla pressione dei lavoratori e della RdB che se ne è fatta portavoce e organizzatrice!

Perciò non ci aspettiamo nulla di buono dalla contrattazione tra Aran e confederali: solo la mobilitazione dei lavoratori può impedire che questi soggetti concludano un accordo fatto su misura di una ridotta parte del personale (gli EP, ovvero non oltre il 9% del personale T.A.), e per il resto facciano da battistrada all’estensione delle norme di precarizzazione selvaggia contenute nella famigerata Legge 30.

Solo la mobilitazione – seria, partecipata e cosciente - potrà costringere le parti sindacali e governative ad occuparsi delle concrete questioni di sottosalario, sottoinquadramento e precarietà in cui sono precipitati i lavoratori universitari!

In un quadro d'insieme tutt’altro che confortante abbiamo una sola certezza:

i lavoratori possono vincere se si organizzano.

Per questo lo sciopero del 21 Maggio non sarà e non dovrà essere un momento di "unità" fittizia contro il Governo, ma un momento di lotta consapevole per la nostra dignità, i nostri diritti, il salario.

Vogliamo aumenti salariali veri: SALARI EUROPEI!

Vogliamo vere tutele nazionali!

Vogliamo un vero Contratto Nazionale!

Vogliamo che sia riconosciuto il nostro ruolo negli atenei e la nostra dignità di lavoratori!

Basta con i tagli ai salari dei lavoratori e allo stato sociale!

Basta con la privatizzazione e la precarizzazione!

 

Il 21 Maggio scioperiamo tutti con le RdB!

Partecipiamo in massa alla manifestazione nazionale a Roma!

Ultimora: aggiornamento contrattazione nazionale.

Dal comunicato diffuso dallo SNALS, una delle cinque sigle dei sindacati trattanti, apprendiamo dello “infruttuoso” incontro all’ARAN del 12 Maggio. Nulla di strano, trovandosi ancora alla fase delle prime schermaglie. La parte del comunicato che ci lascia sempre più perplessi è quella che individua l’ordine di priorità presentato dalle parti sindacali. Lo riportiamo testualmente: è stato unanime il giudizio che il testo presentato non affrontava i problemi centrali del contratto, che sono: l'ordinamento, gli EP, i Policlinici ed il lavoro precario”. Abbiamo evidenziato volutamente in neretto il riferimento agli EP, poiché, se sono più che comprensibili gli altri punti  - che RdB denuncia da molto tempo - ci lascia invece esterrefatti l’urgenza della discussione circa la definizione di Vice Dirigenza per le Elevate Professionalità.  Abbiamo voluto verificare: anche nella piattaforma presentata dalla triplice è enfatizzata tale urgenza. Peccato non ci sia tanta attenzione nei confronti del “restante” - appena il 90% ed oltre – personale Tecnico Amministrativo. 

Ma quali interessi tutelano questi sindacati? Solo quelli delle categorie più forti?

Una ragione in più per partecipare allo sciopero ed alla manifestazione del sindacalismo di base.

Il 21 Maggio scioperiamo tutti con le RdB!

Roma,  13.05.04                                                                                                    RdB/CUB Università