Contro la “guerra” ai lavoratori

Contro le politiche di guerra

 

 

SCIOPERO GENERALE

 

Per tutta la giornata e di tutte le categorie

 

VENERDI’  18  OTTOBRE  2002

MANIFESTAZIONE DA PIAZZA DELLA REPUBBLICA ORE 9.30

 

 

Il governo Berlusconi, come i precedenti, vuole renderci ancora più poveri e precari.

Il Patto sottoscritto tra Governo, Confindustria, Confcommercio, Cisl, Uil e sindacati filo governativi rappresenta, per i lavoratori, la continuazione delle fallimentari politiche concertative che hanno prodotto precariato lavorativo, portato il 18% dei lavoratori sotto la soglia della povertà, ridotto il potere di acquisto delle retribuzioni e falcidiato lo stato sociale. L’accordo aggrava questa situazione.

Le leggi delega del governo in discussione in Parlamento renderanno più precario e senza diritti il lavoro (art.18  ma non solo), puntano a scippare il T.F.R.., accogliendo una richiesta di Cgil-Ccisl-Uil, per passarlo automaticamente ai fondi pensione privati. Ciò, assieme alla riduzione dei contributi Inps per i nuovi assunti, spiana la strada ad un ulteriore taglio dei trattamenti pensionistici pubblici.

 

Oltre la guerra preventiva di Bush, quella infinita o umanitaria, esiste un’altra ”guerra” in atto: quella dichiarata dai ricchi contro i lavoratori, i giovani e i pensionati per appropriarsi di fette sempre maggiori di ricchezza. Negli ultimi 10 anni in Italia la ripartizione del reddito tra salari e profitti, grazie anche alle politiche concertative di cgil, cisl, uil, è peggiorata a scapito dei salari. Circa 33,57 milioni di euro sono passati ogni anno dai salari ai profitti, dalla retribuzione di ogni lavoratore mancano mediamente 4.400.000 lire annue (2.272 euro).

 

L’aumento dei prezzi a seguito dell’introduzione dell’euro ha ulteriormente ridotto il potere di acquisto dei salari. E’ notevolmente aumentato il divario con le retribuzioni dei lavoratori degli altri paesi europei (es. mediamente un metalmeccanico tedesco guadagna 1.000 euro in più al mese).

 

 La legge Bossi Fini sull’immigrazione persegue l’obiettivo di creare una fascia di popolazione sempre in bilico tra sfruttamento ed espulsione generando una rincorsa alla riduzione dei diritti e del salario, rendendo disponibili per le imprese lavoratori docili e ricattabili.

 

La Legge Finanziaria con una manovra da 20 miliardi di euro colpisce:

·        la Sanità, con una riduzione dei posti letto, delle prestazioni, la chiusura di ospedali, le cure termali a carico del servizio sanitario solo ai grandi invalidi e invalidi di guerra;

·        la Scuola, con l’aumento degli alunni per classe, la riduzione del personale docente e dei collaboratori scolastici;

·        il pubblico impiego, mantenendo il blocco delle assunzioni con ricorso a forme di lavoro precario e inesistenti risorse per i contratti

·        i servizi pubblici attraverso la definitiva privatizzazione.

 

Quanto alla riduzione delle tasse, si propongono misure che non recuperano neanche il drenaggio fiscale subito dai salari negli ultimi anni (le tasse in più che paghiamo a salari di fatto uguali), mentre si obbligano gli Enti Locali ad aumentare le tasse  e a creare nuovi balzelli.

 

 

 

Basta guerre, basta vittime, basta morti.

 

La guerra, che questa volta il governo degli Stati Uniti, spalleggiato da alcuni governi di altri paesi tra cui l’Italia, è intenzionato a scatenare contro l’Iraq, è uno strumento funzionale a mantenere e incrementare con la violenza il potere di alcuni stati sul resto del mondo ed occultare i disastri delle politiche liberiste che privano i 2/3 dell’umanità di cure sanitarie, di acqua, di cibo, di scuole e provocano spaventose devastazioni ambientali, emigrazione disperata e fenomeni di schiavitù.

Mentre nel mondo ogni 3 secondi muore un bambino per povertà o fame, ogni anno 500 miliardi di dollari negli Usa ed 250 in Europa vengono spesi in armamenti. Basterebbero 3 miliardi di dollari per curare, sfamare, assicurare l’acqua per un anno alle popolazioni del sud del mondo.

 

                   

 

 

§        PER ESTENDERE L’ARTICOLO 18

§        PER DIFENDERE l’ISTRUZIONE, LA SANITA’, LA PREVIDENZA PUBBLICA

§        PER RIPRISTINARE LA SCALA MOBILE

§        PER SALARI E STIPENDI EUROPEI

§        PER IL REDDITO GARANTITO A TUTTI

§        PER FERMARE LA GUERRA

 

 

 

Contro la concertazione e per la difesa dei diritti

 

IL 18 OTTOBRE

SCIOPERA CON IL SINDACALISMO DI BASE