Il 27 giugno ore 10,00 presidio della RdB davanti all’ospedale San Camillo

 chiamiamo i lavoratori della sanità del Lazio a protestare

contro la politica sanitaria della Regione

che penalizza lavoratori e cittadini.

Perfettamente in sintonia con il pesante attacco sferrato dal Ministro Tremonti, per conto del Governo Berlusconi, contro la Sanità Pubblica la giunta regionale del Lazio ha portato un altro colpo alla funzionalità delle strutture sanitarie laziali, disponendo il blocco delle assunzioni di tutto il personale sia a tempo determinato che a tempo indeterminato.

Questo blocco andrà ad aggravare, da una parte i carichi di lavoro già insopportabili sostenuti dai lavoratori, costretti spesso a dover raddoppiare i turni per garantire i livelli minimi di assistenza, dall’altra il livello qualitativo delle prestazioni offerte all’utenza; tutto ciò metterà a rischio anche i livelli di sicurezza dell’assistenza che potrebbe essere data in appalto alle cooperative, non garantendo quindi la dovuta continuità terapeutica.

Un altro risultato ottenuto dalla Regione con questo atto sarà la contrazione delle prestazioni e la diminuzione dei posti letto disponibili, con un ulteriore aumento del ricorso al lavoro straordinario per consentire il diritto ad un breve periodo di ferie estivo al personale in servizio.

Ovviamente tutto questo non potrà che avere ripercussioni negative anche sulle liste d’attesa su visite e prestazioni specialistiche spingendo sempre più gli utenti verso il privato (compresa l’attività intra moenia dei medici ospedalieri).

Potremo inquadrare, quindi, anche questo atto come un ulteriore spinta verso la privatizzazione e la mercificazione della salute pubblica, obbiettivo perseguito in modo strategico sia dal Governo nazionale che dalle Regioni.

Contro questa politica di destrutturazione della sanità pubblica, la RdB P.I. indice una prima giornata di mobilitazione dei lavoratori delle aziende del Lazio per il 27 giugno, di fronte all’Azienda San Camillo, una delle più colpite dal blocco sia per la prossima apertura della “piastra” sia per la presenza di un servizio regionale delicato come il 118 da sempre carente di personale.

Tutto questo si inserisce in un quadro generale tutt’altro che felice infatti i nostri contratti sono scaduti da sei mesi ed ancora non sono state riaperte le trattative per il rinnovo, i ripetuti attacchi del governo ai diritti dei lavoratori ( art. 18 e non solo) l’uso spregiudicato della riforma “federalista”, voluta dal centro sinistra, mettono in discussione addirittura non solo i contenuti ma l’esistenza stessa del contratto nazionale di categoria.

 

Si rafforzano quindi le ragioni dello SCIOPERO GENERALE del 28 giugno che vedrà aggiungersi, per i lavoratori della sanità del Lazio, agli obbiettivi generali (salari europei, un ordinamento professionale che risponda alle esigenze dei lavoratori e dell’utenza, per la difesa delle liquidazioni, etc), anche quello dell’immediato sblocco delle assunzioni e della predisposizione  di un piano di assunzioni a livello regionale.

 

Venerdě 28 sciopero generale del pubblico impiego ore 11,00 manifestazione a Palazzo Chigi