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RAPPRESENTANZE SINDACALI DI BASE CONFEDERAZIONE UNITARIA DI BASE RdB/CUB
Federazione Pubblico Impiego – Settore Università |
L’UNIVERSITA’
VERSO LO SCIOPERO GENERALE
La riuscita dello sciopero
generale e delle manifestazioni regionali promosse unitariamente dal
sindacalismo di base per il giorno 18 ottobre sono un passaggio fondamentale
per costruire un'alternativa ai disastri della
politica dei redditi e della concertazione, a cui si aggrappano disperatamente
i sindacati confederali, nonostante le loro divisioni, di fronte all'attacco,
tanto più furibondo quanto più si manifesta la crisi economica, che padronato e
governo stanno portando ai diritti dei lavoratori e allo stato sociale.
Che politica dei redditi e
concertazione siano scelte suicide per i lavoratori lo
dimostra emblematicamente il caso FIAT dove si trovano accomunati Governo, opposizione
politica e sindacati incapace di formulare una qualunque soluzione per le
migliaia di lavoratori (e famiglie) buttate sul lastrico dalla scelte
industriali del management e dalla cupidigia degli azionisti, a partire dalla
famiglia Agnelli.
Ci sono molti esempi che
confermano il definitivo tramonto delle disatrose politiche sindacali di questo
decennio e la necessità di una nuova politica sindacale.
Ne è un emblema l'Intesa del 4 febbraio per il rinnovo dei
contratti pubblici sottoscritta da Cgil, Cisl e Uil e presentato come un
accordo che garantiva 200.000 £ di aumento che poi si sono dimostrati
inesistenti, mentre in realtà si avallava il processo di smantellamento e
svendita dei servizi pubblici (con tutto il carico dei lavoratori addetti) al
mercato. E' evidente che non si tratta più di discutere
dello "zerovirgola" in più di salario, ma di porre il problema di
salari adeguati a quelli medi europei, di introdurre meccanismi di tutela del
potere d'acquisto dei salari svincolati dalla contrattazione, di trasformare il
lavoro precario in lavoro stabile, di difesa dei livelli occupazionali, ecc., ma anche si tratta di battersi per la riqualificazione e
il potenziamento delle funzioni pubbliche dell'amministrazione statale contro
lo smembramento e lo smantellamento delle pubbliche amministrazioni.
L'Università, antesignana
delle "riforme" della pubblica amministrazione, è orami ridotta alla
crisi finanziaria, tanto che i Rettori gettano la spugna e minacciano le
dimissioni in massa se non provvederà il governo a garantire la "parità di
bilancio" che loro avevano tentato di garantire tagliando sulle spese del
personale e aumentando le tasse agli studenti !
I Rettori chiedono al
governo uno stanziamento di 600 milioni di euro per
garantire lo stesso livello di contribuzione studentesca e gli aggiornamenti
stipendiali al personale dovuti per legge (docenti) o per i rinnovi
contrattuali ("non docenti").
E' chiaro che questo
drammatico appello dei Rettori è solo un modo per mettere le mani avanti non
solo sui futuri aumenti delle tasse studentesche, sul blocco degli stipendi del
personale, ma anche per manovre di vero e proprio smantellamento dell'Università
pubblica che il governo ha approvato nella Finanziaria
2002 e che i sindacati confederali hanno avallato con la firma all'intesa del 4
febbraio !
La crisi finanziaria degli
atenei è la prova provata che le "riforme" baronali dell'Università sono fallite assieme alla concertazione confederale a
sostegno delle "riforme" e del "risanamento dei bilanci"
degli atenei autonomi e privatistici.
E' necessaria una grande battaglia di civiltà per salvare L'Università
pubblica, il diritto allo studio, la libertà di insegnamento e di ricerca, i
diritti e i posti di lavoro dei non docenti.
E' necessaria una grande battaglia sindacale per restituire unità e
determinazione alla categoria dei lavoratori universitari !
Non possiamo aver fiducia
nelle "riforme" dell'Università !
Non possiamo aver più
fiducia nei vertici nazionali confederali e "autonomi": abbiamo
bisogno di sindacati nuovi e ben determinati ai tavoli di trattativa !
Non possiamo contare sulla
concertazione confederale per far valere i nostri diritti e tutelare le nostre
prospettive di lavoro !
Costruiamo una battaglia per
il potenziamento e la riqualificazione dell'Università pubblica assieme agli
studenti !
Mobilitiamoci per la
chiusura immediata del contratto economico 2000-2001 (il precedente è scaduto
il 31 dicembre 1999!) senza interventi sulle liquidazioni, nè introduzione
dell'arbitrato obbligatorio e soprattutto per rivendicare l'immediato avvio
delle procedure per il rinnovo del contratto 2002-2005 (il precedente è scaduto
il 31 dicembre 2001)
Partecipiamo in massa allo sciopero generale e ai
cortei promossi dal sindacalismo di base per il 18 ottobre, diamo visibilità e
gambe a una mobilitazione per la difesa dei nostri
diritti e dell'Università pubblica.
SCIOPERO GENERALE
MANIFESTAZIONE
REGIONALE
DEL SINDACALISMO DI BASE
A
ROMA ALLE ORE 9.30 DA PIAZZA DELLA REPUBBLICA