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RAPPRESENTANZE SINDACALI DI BASE Federazione del Pubblico Impiego, Servizi, Industria e Settore Privato CONFEDERAZIONE
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20 Marzo:
NO alla guerra!
Il 20 Marzo il movimento pacifista italiano,
come in altri
paesi del mondo, manifesterà per la fine della guerra e il
ritiro delle truppe straniere dall'Iraq, come da qualsiasi altro paese aggredito.
Questa manifestazione viene ad assumere un
particolare significato dopo la strage di Madrid che conferma - se ancora ce ne
fosse bisogno - l'urgenza di un cambiamento delle politiche di
aggressione messe in atto in questi anni dai paesi più ricchi e potenti
del mondo verso i paesi ricchi di materie prime. L'inasprirsi degli attacchi
terroristici smentiscono i fautori della guerra che avevano
contato sulla potenza dei loro mezzi di distruzione di massa e
contribuiscono, ancora una volta, da una parte a far pagare ai cittadini dei
paesi aggressori le scelte scellerate dei governanti dei nostri paesi e, contemporaneamente,
a seppellire il diritto all'autodeterminazione dei popoli aggrediti.
Molte saranno le presenze del mondo
universitario, oltre agli studenti, a questa manifestazione. Molti lavoratori
universitari saranno a Roma, anche se dispersi tra le mille associazioni del
movimento pacifista italiano.
E' un segnale che ci piace cogliere perché
dimostra che nelle
università si ha ben chiaro che la guerra non solo porta morte e devastazione ai cittadini dei paesi aggrediti, ma
anche drastiche limitazioni alle libertà civili e democratiche, smantellamento
del welfare state e immiserimento dei lavoratori dei
paesi aggressori.
L'Università ha
contribuito e contribuisce in vario modo a sostenere i fautori della guerra:
molti docenti lavorano come consiglieri per le organizzazioni militari
nazionali e internazionali; le Università accettano sempre più spesso commesse
militari; addirittura alcuni atenei hanno attivato corsi di laurea militari.
Ma l'Università contribuisce molto di più
e più incisivamente alla guerra impedendo di fatto sempre più lo
sviluppo di un
sapere critico, privilegiando una didattica sempre
più orientata alla formazione professionale, l'interconnessione sempre più
stretta tra baronia e potere economico-finanziario, la rinuncia a svolgere una
funzione critica nel dibattito che attraversa il Paese.
Non crediamo che sia possibile concentrare
lavoratori e studenti universitari in un unico spezzone, ma ci piacerebbe che
questa partecipazione possa avere un seguito negli
atenei e perciò facciamo un appello a tutti i lavoratori, affinché si
impegnino nei loro atenei per contrastare non solo la
militarizzazione della ricerca e l'uso bellico dei risultati delle attività universitarie
ma, più in generale, la deriva di una gestione falsamente neutrale della Ricerca
e quella falsamente professionalizzante della Didattica.
No
alla guerra! Più democrazia! Più diritti!
Roma,
18.03.04
RdB/CUB Università