università e guerra:

come voterà il senato accademico?

 

Nello scorso ottobre 1200 persone (lavoratori, studenti, borsisti, ecc. dell’Università “Tor Vergata”) hanno sottoscritto e sottoposto al Senato Accademico una proposta di modifica dello statuto d’ateneo che chiedeva di esplicitare i valori fondamentali a cui le attività di studio, insegnamento e ricerca si ispirano, nel rispetto della Costituzione Italiana.

Questa iniziativa è nata in continuità con le attività che i lavoratori e gli studenti riuniti nel comitato contro la guerra da anni portano avanti per far crescere l’assunzione di responsabilità da parte della comunità universitaria rispetto ai temi della pace: in questi anni di guerre che stanno sconvolgendo il mondo ci è sembrato e ci sembra importante sottolineare che tutti noi abbiamo la responsabilità di contribuire affinché l’istituzione in cui operiamo rimanga fedele al RIPUDIO DELLA GUERRA.

 

Tra novembre e dicembre la commissione modifiche statutarie del Senato Accademico ha proposto una versione emendata dell’articolo che si chiede di inserire nello statuto, cancellando il riferimento esplicito alla Costituzione, al diritto allo studio, alla libertà della scienza e dell’insegnamento e al ripudio della guerra; ha proposto di non menzionare il carattere pubblico, laico e pluralistico di “Tor Vergata”, e di non riconoscere tra i compiti dell’università l’elaborazione di un sapere critico e il superamento di ogni tipo di discriminazione.

La commissione non ha raggiunto un accordo in merito alla richiesta che i risultati delle attività che si svolgono nel nostro ateneo non siano utilizzati per applicazioni belliche.

 

Il prossimo 3 febbraio, dopo la discussione preliminare che si è svolta nella seduta di dicembre, il Senato Accademico dovrà finalmente pronunciarsi se inserire o meno nello statuto un articolo che - alla fine - dovrebbe recitare:

“L’Università favorisce l’interazione tra le culture anche quale fattore di progresso e strumento per contribuire all’affermazione della dignità umana, alla pacifica convivenza tra i popoli e alla salvaguardia dell’ambiente.

L’Università avversa l’utilizzazione dei risultati delle proprie attività per applicazioni che perseguano scopi contrari alla pace e ai principi della dignità e libertà delle donne e degli uomini.”

 

Auspichiamo che il Senato Accademico approvi la modifica, tenendo conto della volontà espressa dalla comunità universitaria che con molteplici iniziative (di cui la raccolta delle 1200 adesioni in un mese è solo una delle ultime) ha manifestato la propria opposizione alla guerra, affinché l’università affermi il ruolo emancipatorio della cultura e non si ponga al servizio dell’oppressione.

 

comitato contro la guerra - università di roma “tor vergata”

controguerratorverga@libero.it

gennaio 2004