Dalla Striscia di GAZA (Palestina)

 

Essere impediti a muoverci è veramente deprimente; quando ci viene concesso di viaggiare dobbiamo attraversare posti di blocco e sbarramenti di carri armati e artiglieria israeliana per andare a lavorare, a scuola, a visitare parenti amici o anche per andare all'ospedale dai villaggi alle città. Ma questo è solo una piccola parte delle punizioni collettive imposte ai palestinesi.

La distruzione delle case, gli assassinii organizzati e mirati della popolazione civile, lo sradicamento degli alberi, le restrizioni economiche e l'illegale espansione degli insediamenti israeliani che comportano l'esproprio delle nostre terre; e ancora i colpi sparati sulle ambulanze, le irruzioni nei campi profughi palestinesi nel tentativo di eliminare e sottomettere quattro milioni di palestinesi, usando ogni tipo di armi: carri armati, aerei, elicotteri, F16.

Il silenzio internazionale nell’opporsi alle violazioni israeliane o perlomeno nel denunciarle ha dato ad Israele un senso di immunità incoraggiandolo a comportarsi come un paese al di sopra del diritto legale e umanitario.

Dobbiamo considerare i diritti umani, la legge internazionale, le risoluzioni delle Nazioni Unite come una base per compiere una pace globale e giusta; se li trascuriamo e non li applichiamo, ci condurranno ad un maggiore bagno di sangue e a più violazioni dei diritti dei palestinesi.

Così noi come popolo che vive sotto un regime di occupazione, discriminazione razziale e apartheid abbiamo bisogno di voi per parlare.

La vita ci ha insegnato a cercare un punto di forza dentro di noi. E questa forza ci ha insegnato a continuare a resistere nonostante la mancanza delle più elementari norme umane per andare avanti.

Nonostante tutto crediamo e abbiamo fiducia nel futuro, nella nostra giusta causa, nel nostro diritto a vivere.

Insegnamo ai nostri figli/e, fratelli e sorelle che l'umiliazione e la violenza non possono schiacciare lo spirito umano.

Siamo sicuri che voi sapete tutto questo e che il nostro popolo riceve la sua forza dalla semplice comprensione che c'è una ingiusta oppressione contro di esso.

Ripetiamo, abbiamo bisogno di voi soprattutto per far fronte a questo attacco aggressivo, abbiamo bisogno della vostra solidarietà; abbiamo bisogno di voi per parlare perché vi possiate rendere conto di come è duro spiegare la verità;

abbiamo bisogno di voi per lavorare insieme affinché possiamo

sostituire il silenzio con la verità.

Il mondo sta passando attraverso diverse contraddizioni con differenti prospettive ed è difficile immaginarlo senza una proposta consapevole e un progetto di civilizzazione umana.

Vogliamo discutere con voi per avere tutte le informazioni e i diversi punti di vista necessari per combattere la supremazia e l'essere sottomessi ad un unico polo.

La nostra causa costituisce una delle principali questioni nel periodo della privatizzazione e della globalizzazione.

Qui emerge il ruolo della solidarietà; per collegare il movimento della società civile al resto del mondo e sviluppare un progetto umano e ad una convenzione etica che sostituisca quello attuale per far si che la "globalizzazione" serva alla soddisfazione dei bisogni comuni e del progresso sociale.

Le nostre ultime parole a voi sono che

abbiamo bisogno di voi per essere forti e continuare a combattere

così che anche voi possiate continuare a lottare,

speriamo di rimanere in vita così che possiamo vedere i frutti dei nostri sforzi  collettivi per un mondo diverso.

Con questo vi proponiamo un incontro che sia il più possibile allargato a tutte le realtà che in questi anni hanno appoggiato e sostenuto attivamente la causa del popolo palestinese e in particolare un incontro che veda i giovani delle future generazioni trovare un modello comune di costruzione di un nuovo mondo.

i giovani della Palestinian Progressive Youth Union (PPYU) agosto2002

 

PPYU è un’organizzazione della sinistra laica palestinese.

Gli autori di questa lettera incontreranno presto

i giovani, gli studenti, i lavoratori di “Tor Vergata”.

 

Chiunque fosse interessato all’iniziativa che si sta preparando è invitato a partecipare alla prossima riunione del “Comitato contro la guerra” che si terrà mercoledi 5 marzo alle 13.00 in aula L1 a scienze.

 

COMITATO CONTRO LA GUERRA UNIVERSITA’ “TOR VERGATA”

 COLLETTIVO STUDENTESCO LAVORI IN CORSO