Oggi si scopre che in guerra si muore


Oggi le istituzioni italiane ostentano un ipocrita lutto:  contro la volonta' del popolo italiano, violando la Costituzione,  senza nemmeno la "legittimante" risoluzione dell'ONU,

il Governo italiano ha mandato i suoi militari a fare la guerra.

 

 Li ha mandati, non come ci dicono in missione di pace, ma a partecipare ad una guerra di occupazione, a dare una mano a un esercito invasore.


Le istituzioni italiane rispolverano ora la peggiore retorica patriottica  per coprire le proprie responsabilita' per queste morti, per giustificare una guerra di aggressione, per assecondare la strategia statunitense della guerra infinita e per partecipare alla spartizione del bottino.


Il nostro lutto ha radici lontane:

i morti di Nassiriya (19 italiani e 9 iracheni) si aggiungono a una lista troppo lunga.

 

Ricordiamo le centinaia di migliaia di vittime, quelle si' innocenti e dimenticate, del decennale embargo sancito dall'ONU; le vittime dei bombardamenti che hanno accompagnato l'invasione angloamericana e, ancora, le piu' recenti vittime di questi mesi

di   “pace americana”.

Il governo italiano vuole strumentalizzare il dolore delle famiglie dei caduti in guerra per guadagnare il consenso popolare a un'impresa bellica e coloniale.

Noi -  ieri, oggi, sempre -  continuiamo a chiedere:


FUORI L'ITALIA DALLA GUERRA


FUORI L'ITALIA DALL'IRAQ


 

 

Comitato Contro la Guerra - Universita' di Roma "Tor Vergata"