Riccardo Orioles
8 Ottobre
In queste settimane, in Italia, la "guerra al terrorismo"
(cui il governo italiano contribuisce efficacemente, facendo incazzare gli
arabi con le gaffe del presidente e rendendo piu' complicate le indagini sui
reati finanziari internazionali) sta coprendo molte cose.
Sta coprendo, come sapete, le leggi (falso in bilancio, rogatorie
internazionali) fatte su misura per i processi di Berlusconi, sta coprendo la
persecuzione fisica contro i magistrati dell'ex pool Mani Pulite (lasciati
senza scorta per ordine del governo), sta coprendo la messa a regime totale
dell'informazione (la storia di La 7 e' l'ultimo chiodo sulla bara).
Ma di tutte queste cose, ciascuna in se' grave, la piu' grave di tutte
e' la chiusura definitiva del capitolo mafia, la decisione consapevole di
salvare gli interessi di Cosa Nostra da ogni possibilita' d'indagine presente e
futura, colpendo le testimonianze, i "teoremi" giuridici, i
magistrati. Sicuramente il governo Berlusconi non e' mafioso: ma non si vede
che cosa potrebbe fare di diverso da quello che gia' ora fa, se lo
fosse.
* * *
Mucca pazza? Non c'e' piu' (c'e' appena stato il trentesimo caso, a Parma: ma
chi ne sa niente?). Caso Bayer? Non piu' una riga sui giornali. E Genova? Il
sindacato italiano dei giornalisti ha appena mandato un dossier di denuncia
alla Federation Internationale des Journalistes, cio' che di solito avviene per
la Turchia o la Colombia - eppure non ne ha parlato quasi nessuno. Il
sottosegretario all'interno continua a difendere, per interposto studio legale,
i mafiosi; e oramai nessuno dice nulla. Chi rispondera' penalmente, se le
indagini su Berlusconi dovessero essere interrotte dall'eliminazione fisica
dell'inquirente, il giudice Boccassini, o se l'autore delle indagini su Sindona
e su Mani Pulite, il giudice Colombo, dovesse improvvisamente "subire un
incidente"? Il ministro che ha tolto loro le scorte: "Berlusconi -
dichiara - non ne sa niente". Ma neanche Mussolini "sapeva
niente". Pero' Matteotti e' morto lo stesso.
* * *
Matteotti? Si', Matteotti. Tutti garbatamente sorridono, ma qui siamo
all'inizio di un regime. Il numero delle notizie che hai diritto di conoscere
diminuisce sempre di piu'. Non c'e' ancora la censura ufficiale: ma certe cose
finiscono gia' d'autorita' confinate in poche righe nelle pagine interne. Fra
le curiosita', fra i trafiletti. A Milano, il processo contro Previti e'stato
sospeso per un po'... perche' uno sconosciuto s'era seduto al posto del
pubblico ministero Colombo. A Palermo, un pentito chiama di nuovo in causa il
braccio destro locale di Berlusconi, Dell'Utri. A Genova un intero centro
sociale, il Pinelli, e' stato messo a fuoco. La Philip Morris e' incriminata
per una frode finanziaria di piu' di duemila miliardi.
Nessuna di queste notizie (che abbiamo elencato a caso) presa a se', e'
fondamentale. Ma, tutte insieme, fanno un panorama. Ed e' un panorama che e'
assente dai telegiornali. Questo silenzio grida, e grida forte.
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Mafia 3. Dell'industriale catanese Scuto ci siamo occupati il 17 aprile e il 10
settembre, e l'autocitazione e' necessaria perche' se aspettate i giornali e le
televisioni non saprete mai chi e' Scuto. E' uno degli uomini piu' ricchi della
Sicilia, padrone - ufficialmente - di una serie di supermercati, e un paio
d'anni fa un giovane procuratore catanese, Marino, gli ha mandato i carabinieri
sotto l'accusa di riciclaggio del denaro mafioso. Apriti cielo. La procura ha
annullato l'arresto, il giudice e' stato cazziato per scorbutichezza,
esagerazione e indagini giacobine, e un giudice piu' anziano che aveva preso le
sue difese (Scida') e' stato messo sotto processo dal Csm per
medesimi e ancor piu' gravi reati. Al Csm, Scida' ha detto: "Guardate che
a Catania cose del genere succedono ogni giorno": i consiglieri l'hanno
guardato, si sono guardati fra loro e hanno pensato... di trasferire
d'autorita' prima Scida' e poi Marino. Il povero industriale cosi'
ingiustamente perseguitato dai giacobini non e' rimasto solo: l'hanno difeso a
spada tratta quasi tutti i politici (molti "di sinistra") i giudici
piu' attaccati alla poltrona, e naturalmente il padrone dell'unico giornale
ammesso in citta', il famoso Ciancio. Non solo: i politici piu' amici suoi gli
hanno fatto dare un premio, il "Rosa d'argento", che si da' ogni anno
ai cittadini piu' probi e meritevoli e che gli e' stato difatti consegnato un
mese fa con una solennissima cerimonia. E insomma, c'e' una giustizia a questo
mondo! ha esclamato Scuto.
L'altro giorno pero' i carabinieri sono tornati a prenderselo:
associazione mafiosa, riciclaggio e compagnia. Stavolta l'arresto e'
stato ordinato dal procuratore generale in persona. E adesso che faranno,
trasferiranno anche quello?