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Gelmini prima taglia i fondi e poi urla al fallimento!!

La delusione del min. Gelmini per l’ampiezza e l’autorevolezza del movimento di opposizione al suo DDL-sfascia-Università è tale che ormai il ministro passa alle “minacce”. La sua ultima dichiarazione va infatti in questa direzione:             alcune Università dovranno chiudere  !                                                                             E per quanti credevano di poter chiudere il contenzioso con qualche fondo in più per tacitare la protesta (9000 posti in 6 anni per i ricercatori) un’ennesima doccia fredda: forse i fondi verranno stanziati a fine anno, forse ancora più in là…

 Insomma il ministro insiste: niente “riforma” niente fondi !

 Incurante del fatto che chiudere atenei, in un Paese in piena crisi economica, apre pesanti problemi sociali per le popolazioni e territori che le ospitano oltre che per gli addetti, il ministro crede di poter scaricare su qualche disgraziato ateneo il risultato di anni di politica dissennata di tagli ai bilanci.

 Il dissesto finanziario è ormai generalizzato all’intero sistema universitario pubblico e non più ad alcuni atenei !

 Non è un caso che la mobilitazione della comunità universitaria per il ritiro dei tagli e del DDL Gelmini non si ferma e non si fa intimidire: in questi giorni arrivano adesioni anche da alcuni Rettori che fino a ieri la CRUI schierava a difesa della “riforma”.

 Chi deve dichiarare fallimento è il ministro e i Rettori della CRUI che l’assecondano: l’Università Pubblica va potenziata e rilanciata per garantire un futuro ai giovani e lo sviluppo del Paese !

 Roma, 21 ottobre 2010                                                                                          Esecutivo nazionale RdB-USB Università
Prima i tagli e poi la chiusura degli atenei-1

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