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 Rinviata al parere dell’Avvocatura dello Stato la decisione di costituzione di parte civile  al processo che si terrà ad ottobre contro le violenze neofasciste di Casapound 

Nel marzo 2010 studenti, e alcuni lavoratori presenti, sono stati aggrediti presso il rettorato dell’Università Tor Vergata di Roma da gruppi neofascisti che fanno capo a Casapound, infiltrati nella comunità universitaria tramite attività culturali studentesche, finanziate con fondi universitari.

USB Università sostenne gli studenti aggrediti e denunciò, inoltre, come  inammissibile che fondi pubblici fossero utilizzati per finanziare iniziative definite “culturali”, ma che invece sono serviti da copertura a progetti politici ed economici di stampo neofascista.   Come Organizzazione Sindacale, e con la partecipazione del nostro rappresentante in Senato Accademico, chiedemmo che fossero adottate tutte le misure necessarie affinché fossero denunciate e individuate le responsabilità degli aggressori.

Gli squadristi, molti già schedati per violenza politica e delinquenza comune, sono stati riconosciuti e rinviati a giudizio.

Oggi gli studenti aggrediti si sono costituiti parte civile per il processo che si terrà ad Ottobre contro gli aggressori. Hanno chiesto al Rettore, ai Consigli di Dipartimento, al Senato Accademico e al CdA che anche l’Università si costituisca parte civile, a garanzia dell’agibilità democratica e contro ogni forma di violenza.

I Consigli di Dipartimento già in programma si sono espressi sostenendo richiesta degli studenti.  Al Senato Accademico, nella seduta del 16 luglio, al contrario  è stata preclusa la possibilità di  esprimere un atto di indirizzo nei confronti del CdA, organo esecutivo dell’ateneo.

Il Consiglio di Amministrazione, chiamato oggi a pronunciarsi, ha scelto di svolgere un ruolo da “ponzio pilato” rinviando la decisione alla Avvocatura dello Stato. Gli inaccettabili fatti di  violenza e il degrado dei valori democratici, dunque, sono stati relegati a una questione di competenza meramente “tecnica”.

USB ritiene, invece, che sia responsabilità di chi governa esercitare un ruolo attivo per tutelare la piena agibilità democratica nel luogo in cui si studia e si lavora dove, più che in altri,  si deve promuovere la diffusione dei valori democratici e antifascisti, tutelati dalla Costituzione.

Ragioni di “equilibrio”, quelli sì di ordine politico, hanno prevalso sulla doverosa tutela e sostegno di valori generali di democrazia  e legalità.

Roma, 22 luglio 2013

                                                                               USB PI – Università

Allegato:  ♦ Richiesta inserimento odg_16.07.13_ costituzione parte civile

Documentazione: http://usb.uniroma2.it/index.php/archives/540

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