logo USB

Un corteo tranquillo che richiamava i  valori democratici e antifascisti

Ieri pomeriggio come previsto si è svolto il corteo antifascista indetto dagli studenti del “Collettivo Lavori in Corso” come forma di protesta contro i tentativi di “normalizzare” la presenza all’interno della nostra Università di formazioni che si richiamano esplicitamente a ideologie neo-fasciste, abituati ad utilizzare la violenza contro coloro che considerano loro nemici.

Il corteo, a cui hanno partecipato anche realtà territoriali antifasciste, studenti delle altre università, alcuni ricercatori e lavoratori dell’Ateneo, è partito dalla Facoltà di Medicina verso le 14,30. Il corteo caratterizzato da striscioni, canti e slogan antifascisti, e sorvegliato attentamente da un corposo dispiegamento di agenti di polizia lungo tutto il percorso, si è svolto nella massima tranquillità, attraversando pacificamente tutte le facoltà dell’Ateneo, fino ad arrivare verso le ore 17,00 davanti i cancelli chiusi del Rettorato.

Gli studenti dei Collettivi si sono rivolti ad A. M. Surdo e G. Di Santi perché svolgessero un ruolo di mediazione con il responsabile delle forze dell’ordine e l’Amministrazione per garantire la consegna ai referenti dell’amministrazione di una lettera indirizzata al Rettore.

La rappresentanza è stata ricevuta dal Dr. G. Di Giorgio e dal prof. A. Simone, delegato del Rettore, ai quali i ragazzi hanno consegnato una lettera, articolata nelle motivazioni, con la quale si chiedono le immediate dimissioni del Rettore. Al prof. Simone gli studenti hanno giustamente contestato la mancata assunzione di responsabilità da parte delle autorità accademiche. Denunciando l’indifferenza e il tentativo di tacitare ogni reazione democratica contro le violente aggressioni squadriste, che venivano spacciate per scontri tra opposte fazioni.

Il prof. Simone si è congedato dalla delegazione impegnandosi a riferire al Rettore e al Senato Accademico. I responsabili sindacali dell’Ateneo hanno tentato di mediare per ricomporre la pericolosa rottura che sta maturando tra gli studenti del Collettivo e l’Amministrazione, guidati dalla convinzione che in un sano regime di democrazia le critiche possono essere espresse e debbano essere anche ascoltate, senza steccati pregiudiziali. Con l’auspicio che il libero confronto contribuisca alla pacificazione degli animi e alla crescita della stessa vita democratica dell’Ateneo.

A parte la preoccupante assenza delle altre rappresentanze del personale, sarebbe stata opportuna anche una maggiore presenza degli stessi lavoratori. Probabilmente il clima di “terrore” costruito ad arte intorno all’evento è riuscito nel suo spregevole intento. Infatti, la paura irrazionale di ulteriori possibili avvenimenti violenti ha avuto il sopravvento su tutto il resto.

Consapevoli dei rischi e pericoli che comporta l’isolamento su questi temi i responsabili sindacali hanno riferito ai delegati del Rettore l’intenzione di lanciare una iniziativa culturale e politica sui temi della Costituzione, dell’antifascismo e dell’antirazzismo, con modalità tali da consentire la massima partecipazione dei docenti, del personale tecnico e amministrativo, delle studentesse e degli studenti, in modo che sia confermato, e anzi rafforzato, il carattere democratico della comunità universitaria.

Si può infine concludere che la pacifica conclusione della manifestazione dimostra a tutti da quale parte sta e si alimenta la violenza.

Il filmato di TorVergata TV sull’assemblea a Lettere

Altre notizie:♦    http://usb.uniroma2.it/index.php/archives/540

 

Roma, 26 marzo 2010

RdB Università Tor Vergata

Comments are closed.