Ci sembra fuorviante, per i lavorator*, continuare a definire “contrattazioni” gli incontri che si tengono mensilmente con la delegazione amministrativa.
ASPETTANDO GODOT…
Dopo il Tavolo Tecnico inconcludente del 23 marzo sui criteri di assegnazione delle indennità di responsabilità, abbiamo appreso che “il contratto integrativo 2016″era l’argomento stabilito dall’Amministrazione per l’incontro del 5 aprile.
Dopo una iniziale perplessità, abbiamo concluso che dopotutto il contratto integrativo di ateneo include anche l’istituto dell’indennità di responsabilità, tanto più che tutti avevamo stabilito la “priorità” dell’argomento! Inoltre proprio noi di USB nella precedente contrattazione, pardon … incontro informativo, avevamo esplicitato il timore di un ritardo nella erogazione del salario accessorio 2016. Ci siamo predisposti positivamente, dunque, ad affrontare la discussione con l’auspicio di concludere a breve un accordo complessivo.
Invece… abbiamo assistito alla presentazione di una serie di slides sulla costituzione (a data da destinarsi) del fondo salario accessorio. Secondo l’Amministrazione, difatti, avendo la legge di stabilità reintrodotto il blocco del Fondo alla consistenza del 2015, ma non i criteri di applicazione del blocco, si deve attendere la solita circolare MEF che spiegherà come risparmiare sui conti dello Stato, ovviamente tagliando il salario dei lavoratori pubblici.
Dopo l’incontro, tuttavia, ci siamo informati e abbiamo appreso che il MEF, nel fornire istruzioni alle amministrazioni pubbliche per la stesura dei bilanci di previsione 2016 (tramite le circolari n. 32/2015 e n. 12/2016), ha anche fornito indicazioni sulla contrattazione integrativa. Alcune università, difatti, hanno già approvato il Fondo per il Salario Accessorio, anche se in termini provvisori.
LA VALUTAZIONE SENZA L’INCENTIVAZIONE ??
Nell’incontro, tuttavia, siamo stati sollecitati a designare i componenti sindacali della Commissione per il nuovo Sistema di Valutazione che, secondo il Direttore Generale, non necessariamente deve essere collegato all’incentivazione economica. Le perplessità aumentano. Non riusciamo a comprendere come “valutare senza incentivare” sia coerentemente possibile rispetto ai principi introdotti dalla vituperata riforma Brunetta che ha obbligato tutte le amministrazioni pubbliche a vincolare l’erogazione del salariaio accessorio ai principi del Sistema di valutazione della Performance. A tal proposito a “Tor Vergata” non possiamo dimenticare la sospensione del salario accessorio nel 2012, le manifestazioni di protesta dei lavorator* e i conseguenti atti unilaterali dell’Amministrazione.
In ogni caso, se il DG ritiene legittima e attuabile la tesi, stabiliamo viceversa che il salario accessorio (sempre più ridimensionato) sia erogato scollegandolo dal sistema di valutazione.
C’è qualcosa che non quadra in questo temporeggiare e, dopo il primo periodo di reciproca conoscenza, ci stiamo ponendo qualche domanda:
- ci siamo chiesti perchè anche a Tor Vergata non sì è proceduto a costituire un salario accessorio provvisorio, tanto più che fino all’anno precedente alcune risorse aggiuntive, che costituiscono per il 50% il nostro Fondo, sono state sempre anticipate per poi essere definite con il Conto Consuntivo;
- di conseguenza probabilmente non è eccessiva la nostra preoccupazione per una probabile interruzione o sospensione nella erogazione del salario accessorio;
- quando e come verranno incentivate le ulteriori 65 posizioni di responsabilità riconosciute con la riorganizzazione, oltre quelle storicamente assegnate, dato che nella definizione della pesatura delle diverse posizioni, al tavolo tecnico eravamo ancora a caro amico! Considerando, poi, che il secondo tavolo tecnico (fissato per il 12 aprile) è stato rinviato in attesa di ….
- con il DEF che ha confermato per il rinnovo dei contratti le risorse già stanziate nella legge di stabilità (5 euri al mese) e con il blocco dei fondi per la contrattazione integrativa, non è più possibile spiegare ai lavorator* che “aspettare” sia fisiologico;
- dobbiamo ricominciare a industriarci per trovare nuovi metodi per nuove risorse interne. Come in passato abbiamo fatto (noi di USB) in Senato Accademico: con le modifiche dei Regolamenti abbiamo costruito le condizioni per far confluire risorse fresce al salario accessorio.
- Dobbiamo agire tenendo conto dei vincoli normativi che ingessano il salario accessorio: una possibilità potrebbe essere rappresentata dalla ricostituzione del Fondo Comune di Ateneo. Svincolato dal salario accessorio, il fondo non sarebbe soggetto ai prelievi previdenziali a carico dell’Amministrazione e del dipendente. Si recupererebbe, dunque, un incremento erogabile del 30-35% . Forse in questo modo possiamo anche affrontare la questione delle progressioni orizzontali.
Aprile 2016 USB PI