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Ancora un’imboscata ai danni dei lavoratori, nella notte (come tutti agguati che si rispettino), in un colpo solo, Governo ed i sindacati amici di Cgil-Cisl-Uil, hanno messo in saccoccia un bel gruzzoletto presente e futuro, pescando dalle nostre tasche.

Come sapete nella notte tra il 28 e il 29 maggio governo e Cgil-Cisl-Uil hanno siglato per l’ennesima volta l’accordo “politico” per rinnovare i contratti scaduti da oltre 1 anno e mezzo (il precedente contratto nazionale era scaduto il 31 dicembre 2005 !!!), da questo accordo dovrebbe poi scaturire la direttiva per arrivare al rinnovo dei Contratti di Comparto (sanità, Enti Locali, Università ecc. ecc.).

Questo accordo prevede per il 2006 solo 12 € medi lordi mensili e cioè l’indennità di vacanza contrattuale (…sic !!!) che è ben inferiore al tasso di inflazione (una specie di generalizzata valutazione negativa per tutti i pubblici dipendenti, come richiesto da professori di chiara fama). Gli “aumenti” del 2007 slittano dal 1° gennaio al 1° febbraio e verranno pagati solo nel 2008 perché il governo deve stanziare ancora i fondi necessari!

In quanto agli “aumenti” si tratta di 101 euro lordi, medi e ribadiamo medi. Per lo più porterà 40 € netti al mese per i Ministeriali. Per l’Università sarà anche peggio perché, come si legge nell’accordo, gli incrementi andranno parametrati alle “retribuzioni medie di riferimento” del comparto. Inoltre, la forte crescita del personale EP nell’ultimo quadriennio (proprio l’ultimo…) è “suscettibile di influenzare significativamente l’evoluzione delle retribuzioni medie del comparto” (Corte dei conti).

Come se non bastasse, l’accordo prevede che dal 2008 i nostri “aumenti” non saranno più biennali ma diventeranno triennali, il che è un altro modo di dire che avremo “aumenti” ancora più miseri perché distribuiti in tre anni invece che due (così pure i regolari ritardi nei rinnovi, attualmente di quasi due anni, subiranno ulteriori prevedibili dilazioni), senza alcuna salvaguardia per i nostri salari tra un contratto e l’altro. E’ ciò che l’attuale maggioranza di governo ci aveva promesso quando parlava della “emergenza salariale” e del problema della “quarta settimana” ..??? Dove è finita la promessa di “difesa del reddito familiare” ?

Ancora una volta e per l’ennesima volta il governo prende per i fondelli i lavoratori pubblici. Ancora una volta lo fa con i sindacati “amici” a braccetto con Confindustria. Il risultato è raggiunto: Cgil-Cisl-Uil accantonano sciopero e ostilità (e faccia!), Montezemolo vede esaudire il proprio appello punitivo contro i “fannulloni” ed il governo si garantisce, o almeno pensa, pace sociale e risparmi (i nostri). Togliere ai poveri per dare ai ricchi è lungo e faticoso e richiede l’aiuto di tutti: professoroni, “imprenditori” e sindacalisti “amici”.

RdB/CUB che aveva sottoscritto il primo accordo del 6 aprile, convinta che con quella firma il governo non avrebbe messo mano alla validità biennale degli “aumenti”: si è dovuta ricredere. A sollevare il problema era stata anche la RdB/CUB Università, niente affatto convinta di quel passaggio e del tutto disincantata di fronte alle promesse di un governo che di promesse verso i lavoratori ne ha fatte tante ….ma non ne ha mantenuta nessuna … !

I fatti ci hanno dato ragione e la direzione nazionale RdB/CUB non si è limitata a ritirare la firma ma ha immediatamente chiamato tutto il sindacato di base e il mondo del lavoro pubblico alla mobilitazione contro questo accordo indegno. Mobilitazioni sono già partite a Torino, Roma, ecc. è ora di estendere la mobilitazione a tutti i posti di lavoro: contro il governo, contro i sindacati confederali che le pretese del governo sostengono contro i lavoratori !

Basta con il furto del salario ! Basta con il furto del TFR !

Basta con il furto del contratto ! Basta con la precarietà e il furto di futuro !

Passa dalla tua parte ! Rafforza il sindacato di base !

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RdB/CUB Università

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