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Il 3 dicembre si è conclusa negativamente la conciliazione davanti al Ministero del Lavoro promossa da RdB-USB Università contro i tagli di bilancio, la “riforma” Gelmini e il blocco dei contratti, salari e assunzioni del personale t-a.

 Dunque è sciopero ! La data sarà – legge antisciopero permettendo  – quella della ripresa del  dibattito in Senato sul DDL Gelmini.

 Questo sciopero però non vuole essere solo un NO a questa “riforma” e alla politica dei tagli di bilancio di questo governo, ma anche una precisa presa di posizione contro ogni altra proposta di “riforma” (come quello del PD) che non nasca dalle mobilitazioni e dal confronto del mondo universitario e che non garantisca il potenziamento e il rilancio dell’Università Pubblica, del diritto allo studio, il rispetto dei diritti di tutti gli operatori universitari, la cancellazione della precarietà e dei privilegi e poteri  della dirigenza e della baronia. 

 Dare visibilità a quella parte della comunità accademica che i sindacati concertativi si sono incaricati di tenere fuori dalla grande mobilitazione studentesca e che i media continuano a ignorare vuol dire porre sul tavolo la questione della crisi e di come anche nell’Università viene gestita contro i lavoratori e il futuro dei loro figli. Con questo spirito USB ha partecipato e partecipa alle mobilitazioni di queste settimane.

 Infatti la gestione dei processi di rientro economico dei bilanci è già in atto con un drastico ridimensionamento di attività e strutture e sta già pesantemente colpendo i lavoratori t-a (oltre  precari e studenti) e si aggiunge alle norme brunetta e tremonti aggravando una condizione già difficile col blocco di salari, contratti e assunzioni.

 NON PAGHEREMO LA VOSTRA CRISI  !

 Roma, 10 dicembre 2010                                            RdB-USB Università

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