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 Per decidere insieme il futuro del nostro Ateneo

La legge “Gelmini” (L. 240/2010), recentemente approvata, prevede che gli statuti degli Atenei vengano riscritti, entro i prossimi 6 mesi, da una commissione composta dal Rettore, da due rappresentanti degli studenti, da 6 componenti designati dal Senato Accademico e da 6 designati dal Consiglio di Amministrazione.

 Consapevoli del fatto che la legge 240/2010 rischia di limitare fortemente gli spazi di partecipazione democratica alla vita dell’Ateneo, rappresentanti di diverse componenti del personale, a tempo indeterminato e precario, docente e non docente, insieme a rappresentanti degli studenti, hanno presentato al Rettore, al Senato Accademico e al CdA una petizione, sottoscritta da oltre 600 persone, nella quale si auspicava che il nuovo Statuto preservasse al massimo gli spazi di democrazia all’interno dell’Ateneo e si chiedeva pertanto che i membri della commissione fossero identificati attraverso una consultazione elettiva e democratica di tutte le componenti che operano nell’Ateneo: professori di prima e di seconda fascia, ricercatori, personale tecnico-amministrativo, precari della ricerca e studenti.

 Questa richiesta è stata in larga misura disattesa dal Rettore e dagli organi accademici. Il Senato ha nominato commissari indicati secondo meccanismi, non sempre trasparenti, dalle Facoltà. Il Rettore ha accettato che si svolgesse una consultazione telematica, atta a proporre al CdA una rosa di nomi tra i quali scegliere “eventualmente” i 6 commissari di sua competenza. Tale consultazione è stata però ristretta al solo personale strutturato (escludendo pertanto i precari della ricerca in servizio presso l’Ateneo e gli studenti) e, soprattutto, è avvenuta in tempi molto stretti (appena tre giorni, con il voto confinato nel week-end), di certo non adeguati a garantire una diffusione ragionevole dell’informazione e un ampio confronto con i candidati.

 Nonostante queste condizioni fortemente penalizzanti, la consultazione ha visto una significativa partecipazione del personale coinvolto. Noi crediamo che ciò testimoni la volontà del personale dell’Ateneo di partecipare a questo importante processo e meriti maggiore attenzione da parte del Rettore e degli organi di governo di Ateneo.

 Crediamo che ci siano ancora spazi perché si tenga conto nella maniera dovuta del risultato delle consultazioni, mettendo da parte tentazioni di scelte autoritarie, che sono incompatibili con un processo di designazione dei membri della commissione democratico e trasparente. Sembra infatti che il CdA abbia recepito soltanto in maniera parziale i risultati delle consultazioni per quanto riguarda i professori associati e i ricercatori e non li abbia affatto presi in considerazione nella designazione del personale  tecnico-amministrativo-bibliotecario.

 Auspichiamo inoltre procedure trasparenti per la designazione della componente studentesca.

 Richiediamo pertanto con forza:

 1)    che si tenga conto dei risultati delle consultazioni, prevedendo semmai correttivi alle decisioni che sono state già assunte dal   CdA;

2)    che nella commissione statuto sia inserito almeno un rappresentante del personale ricercatore non di ruolo, in veste di osservatore ma con diritto di intervento;

3)    che i rappresentanti degli studenti rispecchino in maniera equilibrata i diversi orientamenti di tutto il corpo studentesco.

Per sostenere queste richieste e, soprattutto, per avviare un pubblico confronto sui contenuti da inserire nel prossimo statuto di Ateneo, indiciamo una

 ASSEMBLEA APERTA DA TENERSI IL 22 MARZO PROSSIMO

 Roma, 1 Marzo 2011                                                  Il Coordinamento per l’Università Pubblica di Roma Tor Vergata

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