Qual e’ la priorità per i lavoratori di Tor Vergata?
Nelle ultime due sedute di contrattazione, al termine delle riunioni, il Cisapuni – ossia IL NUOVO CHE AVANZA… – ha pensato bene di ricordare alla delegazione amministrativa che l’accordo tra ARAN e Sindacati (CGIL,Cisl, Uil, Snals-Cisapuni) sui fondi pensione integrativi (l’ulteriore truffa-scippo ai danni dei lavoratori ) impegna le amministrazioni a pubblicizzare (termine coerente con l’operazione da sindacato-piazzista) la diffusione dei fondi pensione trai i lavoratori.
Lo scopo del SINDACATO (già avevamo notizie di operazioni simili in altre università) è quello di convincere il maggior numero di dipendenti ad aderire ai fondi pensione integrativi che, altrimenti, non potrebbero funzionare. E se i Fondi non funzioneranno, conseguentemente, non potranno trarre benefici economici e alimentare il proprio potere i sindacati, tra cui appunto il Cisapuni, che si sono spartiti i posti nei CdA dei fondi, svendendo il diritto dei lavoratori alla pensione pubblica, dopo che se la sono già pagata negli anni di lavoro con parte del proprio salario.
Ritrovarsi tra la posta il comunicato pubblicitario di fonte amministrativa sulla previdenza complementare, tra l’altro partito dall’ Ufficio Affari Sociali, non è stato assolutamente piacevole. Anche perché in questa operazione, di sociale c’è molto poco per i lavoratori.
Sicuramente per i sindacati firmatari c’è in prospettiva la “socializzazione” dei profitti eventualmente derivanti dai fondi pensione, essendo tra gli occupanti dei posti di gestori nei Consigli di Amministrazione, spartiti con quelli spettanti alla parte pubblica-datore di lavoro.
Ma anche questa tesi (pubblicitaria) del profitto da investimento, soprattutto in periodo di crisi finanziaria e quant’altro, è del tutto infondata e quindi molto pericolosa per le tasche e le aspettative dei lavoratori.
Il pro-rettore prof. Masi, tra l’altro, si è lasciato sfuggire alcuni commenti poco rassicuranti sulla convenienza dell’adesione a questi fondi integrativi. Non vogliamo interpretare il pensiero del pro-rettore, sarebbe interessante, però, conoscere l’opinione del docente economista.
Ne parleremo ancora.
USB PI Università Tor Vergata
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FONDI PENSIONE: Rien ne va plus, dalla liquidazione ….alla liquefazione
Preparate le giocate. Il tavolo è ormai pronto per tutti.
E se non si possono giocare soldi che non si hanno, si può puntare quelli che … non si avranno!
E’ come una roulette, invece di scegliere tra rosso e nero, potete optare tra una linea finanziaria aggressiva ed una conservativa. La puntata si fa con soldi virtuali, come con le fiches (così il gioco è più facile), ci si gioca tutto, non si può cambiare idea quando il gioco è iniziato e, soprattutto, c’è una certezza: il banco vince sempre!
I tavoli si chiamano Perseo, Espero e Sirio. Dalla liquidazione alla liquefazione, buonuscita, TFS, TFR, fino a ieri somme certe, diventano capitale a rischio, quale variabilità del rendimento in un determinato periodo di tempo nei mercati finanziari. Il valore dell’investimento potrà salire o scendere e, pertanto, l’ammontare della pensione complementare non è direttamente collegato alla cifra investita.
Gli ultimi mesi della nostra vita lavorativa saranno impegnati a visionare politiche d’investimento, strumenti finanziari e benchmark, che è un parametro oggettivo e misurabile composto da indici elaborati da soggetti terzi, che sintetizzano l’andamento dei mercati in un dato periodo di tempo (non si capisce? Allora mi sono spiegato bene!).
Beh, ma i Sindacati, quelli con la S maiuscola non lo permetteranno mai! Staranno tutti uniti a difendere ogni centimetro di previdenza pubblica.
Invece no, uniti lo sono (con la solita spregevole eccezione di USB che come il solito spacca il fronte …), ma nell’interesse di occupare poltrone nei CdA dei fondi d’investimento, caratterizzati da una composizione “paritetica”, vale a dire da uno stesso numero di rappresentanti dei lavoratori e di rappresentanti dei datori di lavoro (e già questo ci dice che siamo in un casino … senza accento e senza senso).
Sono loro i veri croupier stipendiati dalla “casa”, per attrarre i “clienti”. Mentre eravamo distratti tra scioperi di dura opposizione, manifestazioni di protesta e comizi, CGIL-CISL-UIL e c.d. autonomi, (da che…. poi non si sa, visto che si accodano sempre ai primi) hanno trovato il tempo, tra fine ottobre e metà novembre 2012, per concludere accordi, promuovere lo sviluppo e organizzare convegni per il decollo della previdenza complementare in tutto il pubblico impiego. Il tempo per spiegare cosa stanno facendo, invece, è sfuggito loro. Non si può avere tutto.
Allora, se non si è d’accordo, bisogna rompere il silenzio e bisogna riprendersi un pezzetto per volta i propri diritti svenduti al peggior offerente.
Sul sito USB UNIVERSITA’ (NO AI FONDI INTEGRATIVI) E www.usb.it, (TFR-TFS), sono spiegate le ragioni di chi si oppone allo scippo del TFR.
COMUNICATO USB UNIVERSITA’ GENOVA