Magnifico Rettore, Egregi Senatori,
Desidero anzitutto scusarmi con voi tutti nel richiedervi di dedicare qualche minuto del vostro tempo a seguire con attenzione il ragionamento che, in rappresentanza dei lavoratori di questo Ateneo, intendo sottoporvi.
Una rappresentanza che mi sento di richiamare con particolare forza, in avvio, con riferimento alla civile e composta manifestazione di protesta promossa dal personale il giorno 29 febbraio proprio qui in Senato.
I colleghi individuarono proprio questo – e non altro – consesso come il luogo più adatto in cui esplicitare le ragioni del loro profondo disagio. Se non sbaglio il senato nella sua interezza, per mezzo del suo Presidente, accolse quelle ragioni, espresse con pacatezza e decisione [credo, dico io], impegnandosi a dare un seguito alle richieste dei lavoratori qui consegnate.
A nome dei miei colleghi ringrazio questa assemblea poiché prendiamo atto che si è riusciti finalmente ad aprire uno spiraglio per favorire sia il dialogo sia l’individuazione di una strada comune per tentare di dare soluzione ai problemi. C’è stata, infatti, una contrattazione il 18 marzo ed una se ne farà il 9 aprile, che ovviamente mi auguro porti ad un risultato accettabile dalle parti. Egregio Presidente in più occasioni lei, in questa sede, ha ribadito il beneficio che l’Ateneo avrebbe tratto dalla trasformazione del PTV in Fondazione a partire dal fatto che il mutuo di 7 milioni di euro non avrebbe più corroso il nostro – cito – “magro bilancio”; non solo, il 26 novembre si parlava di una sostanziale “sofferenza di cassa” causata da un credito vantato nei confronti della Regione.
Ora, egregio Presidente, mi domando visto che si è insediato il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Policlinico Tor Vergata: qualcuno qui presente è in grado di farci conoscere la destinazione concreta delle probabili “economie di spesa”? Su questo punto una risposta è dovuta, anche per poter intavolare un discorso serio sulle risorse a disposizione della contrattazione. A tal proposito vorrei qui richiamare l’attenzione di tutti anche sulle numerose circolari della Funzione Pubblica pervenute alle amministrazioni periferiche, tali circolari insistono e invitano le direzioni a intraprendere un percorso rigoroso di trasparenza circa tutte le procedure amministrative applicate, ed i risparmi di spesa possibili, anzi dovuti. Un richiamo ridondante rispetto alla legislazione amministrativa in generale che ha nella trasparenza un principio fondamentale, ma certo non inutile né inappropriato.
Facendo riferimento a questo richiamo desidero insistere con forza nella richiesta di informazioni circa la destinazione delle risorse liberate con i probabili “risparmi di spesa”. Tale richiesta è ancora più importante se consideriamo il momento in cui ci troviamo: cioè in una fase di forte espansione che, tra l’altro, vede coinvolto l’ateneo nella realizzazione della “Città dello Sport”: una grande occasione, come per il “Giubileo”, per investimenti sulla nostra università, in previsione di altri stimoli economici di cui l’Ateneo beneficerà con l’organizzazione dei mondiali di nuoto.
Egregio Presidente, il 29 febbraio, dopo la distribuzione del prospetto elaborato dal prof. Masi, Lei aveva modo di commentare i risultati ottenuti esattamente con queste parole (cito da verbale): «Il Presidente sottolinea che tale apprezzabile risultato è stato raggiunto anche grazie al lavoro proficuo del personale, al quale l’Ateneo è impegnato a riconoscere conseguenti meriti giuridici ed economici».
Sono convinto che questo riconoscimento e questo impegno, espressi dal Presidente, non siano solo affermazioni di formale cortesia, ma provengano dalla valutazione del valore del lavoro svolto dal personale tecnico amministrativo e bibliotecario ed anche, vorrei sottolineare, della coscienza e della dedizione con la quale questo lavoro è stato eseguito, pur nelle condizioni di espansione che contraddistinguono la nostra Università, ed in quelle di sofferenza economica che purtroppo ormai sono proprie di gran parte del personale non-docente .
Per queste ragionivorremmo seguissero analoghi passi anche del Senato accademico, a cui non esito a chiedere l’adozione di misure in accoglimento delle moderate e ben ponderate richieste avanzate dai lavoratori dalla RSU e dalle OOSS.”, assumendo una azione di promozione delle istanze del personale tecnico-amministrativo.