A ridosso del G8 de L’Aquila vengono arrestati numerosi studenti accusati di aver organizzato disordini al G8 dei Rettori a Torino del maggio scorso.
Dalle dichiarazioni degli inquirenti emerge anche che gli arresti sarebbero stati effettuati per evitare che i rei possano reiterare i loro comportamenti sotto accusa nel corso delle manifestazioni contro l’inutile e spettacolare G8 dei Capi di Stato di questi giorni, piovuto sulle spalle dei terremotati aquilani ad aggravare la loro situazione.
Una motivazione che ricorda molto da vicino gli arresti preventivi di anarchici, comunisti, socialisti, democratici e dissenzienti in genere, operati durante il fascismo in occasione di una manifestazione pubblica degli alti papaveri del regime. Dunque inquieta e conferma la deriva autoritaria imboccata da questo governo per tacitare chi lo critica.
Ci pare evidente, e questo lo hanno ben colto anche i giornali, che con questi arresti si è buttata benzina sul fuoco per giustificare qualsiasi azione repressiva nei confronti del dissenso.
Non possiamo non esprimere tutta la nostra condanna nei confronti di un governo che, invece di rispondere alle critiche e alle contestazioni, ha scelto la strada dello scontro frontale con chiunque dissenta e ai quali va la nostra solidarietà: non si tratta di difendere l’idea e/o i comportamenti di chi dissente, ma il diritto a dissentire, che è conquista civile e valore fondante della carta costituzionale di questo Paese.
Nelle Università è ormai alle battute finali l’avvio del processo di smantellamento delle Università Pubbliche, ieri perseguito attraverso tagli impresentabili ai bilanci e oggi attraverso la “new governance” che consegna alle baronie e ai poteri forti la gestione dell’Università.
Le baronie hanno risposto al dissenso studentesco e dei lavoratori criminalizzandolo e delegandolo alle forze dell’ordine. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: l’Università affonda, le baronie ingrassano, lavoratori e studenti che dissentono sono indicati all’opinione pubblica come criminali.
Invitiamo studenti e lavoratori a partecipare a tutte le iniziative di dissenso contro l’inutile, dannoso e spettacolare G8 de l’Aquila.
Roma,, 8 luglio 2009
RdB/CUB Pubblico Impiego – Università