TASSE UNIVERSITARIE: AGEVOLAZIONI AI FIGLI DEI DIPENDENTI…
COMPRESI I DOCENTI !?!
Care colleghe e colleghi,
nella scorsa riunione del Senato Accademico del giorno 17 marzo u.s., è stato richiesto un parere in merito a una proposta di delibera del Consiglio di Amministrazione promossa dai rappresentanti degli studenti che prevedrebbe delle agevolazioni per le iscrizioni dei figli dei dipendenti dell’ateneo ai corsi universitari della nostra Università.
Come rappresentanti del personale abbiamo chiarito che ogni intervento a favore del personale è positivo se gestito in maniera trasparente e inserito in un quadro organico di servizi e di riconoscimento e valorizzazione del lavoro.
Per questo motivo abbiamo sollecitato il Rettore e l’Amministrazione a valutare l’opportunità di affrontare tutti gli interventi che abbiano una ricaduta sui lavoratori con un confronto nelle sedi e nelle forme proprie. Tanto più che da mesi due Commissioni Paritetiche, composte da rappresentanti dell’Amministrazione e delle Organizzazioni Sindacali, stanno lavorando per definire le modalità e i criteri di ampliamento dell’intervento sociale a favore del personale, tra cui le agevolazioni per il sostegno alla formazione dei figli.
Stranamente, prima ancora del parere del Senato e della delibera del CdA, alcune organizzazioni sindacali hanno preliminarmente millantato il raggiungimento di un risultato ostentando come questo fosse frutto del proprio attivismo e non “dell’inutile confronto” tra Amministrazione e rappresentanze unitarie dei lavoratori.
Abbiamo fatto notare al Rettore come dare adito a queste affermazioni esponga l’Amministrazione a interpretazioni strumentali del proprio ruolo e del proprio operato che deve essere ovviamente terzo rispetto al confronto tra organizzazioni sindacali. Abbiamo altresì segnalato la necessità di impostare eventuali interventi approfondendo possibili aspetti controversi. Riteniamo, ad esempio, che un eventuale intervento a sostegno indiretto dei dipendenti debba distinguere tra docenti ordinari, ricercatori, e personale TAB che godono di trattamenti economici molto differenziati e che non necessitano in egual misura di strumenti che facilitino la frequenza universitaria da parte dei figli.
Segnaliamo che il blocco del contratto, la contrazione delle retribuzioni del pubblico impiego rende ormai problematico anche per il personale universitario sostenere il pagamento delle tasse universitarie dei propri figli.
Molti senatori hanno presentato obiezioni di merito riguardo l’opportunità di prevedere un supporto a figli di dipendenti universitari a fronte di altre categorie di lavoratori o cittadini in maggior disagio su cui la tassazione resterebbe immutata.
Il Rettore ha dato alcune risposte che ci paiono significative per considerare il provvedimento:
– Si tratta di una proposta degli studenti che non ha nulla a che fare con iniziative di organizzazioni sindacali ed è improprio suggerire qualunque connessione tra gli studenti proponenti e organizzazioni sindacali.
– Si tratta di un intervento che va inteso non come sostegno al reddito dei lavoratori, ma come iniziativa di promozione e fidelizzazione dell’ateneo verso la propria comunità universitaria.
– Esiste una Commissione Affari Sociali che è il luogo deputato per la promozione di iniziative a sostegno dei dipendenti e che già egregiamente offre opportunità per il consumo culturale, il turismo, lo sport e la salute.
– Ogni iniziativa che miri a strumentalizzare l’iniziativa degli studenti o ad attribuire all’operato di una organizzazione sindacale o l’altra iniziative assunte dall’ Amministrazione in piena autonomia e con fine istituzionale di promuovere l’ateneo è impropria e ingiustificata.
Alla luce di queste considerazioni e delle tante perplessità sollevate dal merito della proposta e dalla forma in cui è stata promossa e impropriamente strumentalizzata, la maggioranza dei membri del Senato, con le differenti motivazioni ricordate, ha deciso di astenersi o votare contro il parere richiesto dal CdA.
Il Rettore ha preso atto del voto e ha ricordato che il CdA ha facoltà di decidere in autonomia su questa materia, tenendo ovviamente in considerazione il parere del Senato.
Per parte nostra abbiamo richiamato alla necessità di affrontare i temi che riguardano i lavoratori nelle sedi proprie, in modo trasparente e senza dare adito a strumentalizzazioni di parte. E’ nostra premura evitare, come accaduto in questa vicenda, che si finisca col danneggiare i lavoratori e impedire il raggiungimento di risultati concreti.
Auspichiamo che in contrattazione le rappresentanze unitarie dei lavoratori e le organizzazioni sindacali continueranno con l’Amministrazione un confronto trasparente sul contratto integrativo, l’organizzazione del lavoro e l’impiego del fondo d’ateneo per il salario accessorio… e su tutti gli strumenti che possono migliorare la vita di chi studia e lavora a Tor Vergata.
I rappresentanti del personale TAB in Senato Accademico
Stefano Ciccone Anna Maria Surdo