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PERCORSO AD OSTACOLIIL PUNTO SULLA CONTRATTAZIONE INTEGRATIVA  per il SALARIO ACCESSORIO 

Ci troviamo in una fase di stallo: il Prorettore prof. Decastri ha rinviato per ben due volte (22 aprile e 6 maggio) la seduta di contrattazione.  Ieri, in  Senato Accademico abbiamo chiesto spiegazioni al Rettore.

Tra marzo e aprile abbiamo avuto incontri di contrattazione integrativa abbastanza serrati, anche se il più delle volte inconcludenti.  Nonostante l’insistenza dei confederali a trattare sulla riorganizzazione amministrativa che, di fatto, ha procrastinato la discussione all’odg sul “salario accessorio”, l’Amministrazione è rimasta arroccata sul principio dell’esclusiva  prerogativa dei dirigenti in materia di organizzazione.

E’ rimasta disattesa anche la richiesta unitaria dei sindacati volta a rendere esplicito l’aspetto economico nell’operazione “manifestazione di interesse per l’incarico di capo divisione”.

Abbiamo chiesto, supportati dalle norme contrattuali, un confronto preliminare sulle indennità accessorie attribuite alle diverse posizioni di capo divisioni. La questione presenta aspetti controversi, dato che il CCNL stabilisce  per le indennità importi minimi e massimi differenziati tra EP e D, mentre l’avviso è rivolto ai dipendenti inquadrati in entrambe le categorie. Quindi posizioni con uguale responsabilità, ma stipendi differenti già in partenza?

Inoltre, se non si individua la quota parte del Salario Accessorio destinata alle indennità dei capi divisione, non si può stabilire nell’ambito dell’accordo integrativo 2015  una ripartizione certa del restante fondo tra i vari istituti accessori. L’unica soluzione conseguente è che la riorganizzazione sia finanziata con fondi di bilancio. 

Oltre gli aspetti tecnici, rileviamo che scollegare l’aspetto economico dalla posizione, oltremodo rilevante, pone questioni di  trasparenza e mina la solidità del principio in base al quale il diritto alla retribuzione del lavoratore si collega anche ai benefici in termini di indennità.

Dopo sedute di contrattazione e un tavolo tecnico per la verifica della costituzione del fondo, nella seduta del 13 aprile siamo arrivati a definire verbalmente una proposta di massima per l’accordo integrativo 2015 che si basa su:

  • una prima tornata di progressioni orizzontali, con particolare attenzione a coloro che non  hanno potuto partecipare alle ultime progressioni orizzontali del 2010, stante il blocco  economico delle progressioni perdurato fino al 2014;
  • ilrecupero dell’incremento economico per coloro che nel 2010 avevano fruito delle progressioni orizzontali autofinanziate con parte dell’IMA;
  • l’incremento dell’IMAper tutti, utilizzando il fondo con cui si finanziavano  i progetti;
  • incremento delle indennità di disagio e rischio;
  • rivisitazione dei criteri di attribuzione e importi delle indennità di responsabilità
  • ed altri aspetti che dovrebbero portare a sottoscrivere un accordo integrativo complessivo.

Parallelamente abbiamo lavorato nelle Commissioni preposte per l’ampliamento dei servizi sociali, anche se l’Amministrazione non ha ancora redatto la versione modificata del Regolamento del Fondo di Solidarietà e delle Attività sociali, culturali, sportive e ricreative. Ricordiamo, inoltre, che tuttora sono fermi i lavori per il Regolamento di Mobilità interna, il Piano Formativo  di ateneo, la modifica del Regolamento per i Lavoratori per la Sicurezza. Ci chiediamo che fine abbia fatto il Regolamento sul Telelavoro. Ed ancora ..con estremo ritardo è stato avviato il bando per  il diritto  allo studio dei dipendenti (permessi 150 ore), dato che il Regolamento prevede la pubblicazione entro il mese di novembre e non a Marzo o Aprile dell’anno successivo!

Infine andrebbero affrontate questioni che incidono sull’attività quotidiana dei lavoratori, come ad esempio le assenze per analisi e visite mediche specialistiche. Invece a Tor Vergata si continua a regolamentarle (a voce) come se il Tar del Lazio non avesse mai sentenziato l’annullamento della  circolare della Funzione Pubblica!

Insomma tanto “fare”, per fare poco o nulla?!?

Dal 13 di aprile, quindi, siamo in attesa di  ricevere la risposta dall’amministrazione ad una “proposta” che doveva essere sottoposta, in via informale, al vaglio  del  Collegio dei Revisori.

Sappiamo, tutti noi, quanto il parere del Collegio abbia condizionato gli accordi integrativi.

Un parere vincolato al principio della valutazione meritocratica che ormai ha acquisito la parvenza di un moloch ideologico, a fronte di una realtà  lavorativa ben nota che si fonda su consolidati schemi clientelari.   L’idea di un sacrificio irragionevole diventa sempre più gravosa, a fronte di una continua riduzione di fondi, blocchi contrattuali e progressiva erosione degli stipendi.

Effetti della crisi economica, ma più che altro di scelte politiche.

Questa situazione di stallo ci ha convinto a portare la problematica in Senato Accademico per avere direttamente dal Rettore risposte circa le determinazioni e la volontà dell’Amministrazione.

Abbiamo sottolineato la nostra contrarietà alla consolidata abitudine di ricorrere ad imposizioni unilaterali dei contratti. Il Sindacato vuole sottoscrivere un accordo, ma con un percorso costruito a condizioni attendibili.

Il Rettore ci ha dato rassicurazioni che stanno lavorando in tal senso. A causa di ritardi dovuti a motivi personali degli addetti ai lavori, hanno potuto fissare un’apposita riunione per il 22 maggio a cui parteciperà personalmente il Rettore e il prof. Decastri  che spiegherà le richieste sindacali al Collegio dei Revisori.

Prendiamo atto della conferma di queste risposte, ma riteniamo necessario condividere con il personale lo stato dei lavori, preferibilmente in un’assemblea sindacale unitaria.

 

Roma, 20 maggio 2015

 

USB PI Università Tor Vergata

 

 

 

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