logo USB

    renzi-mago-680x365   IL CONTRATTO INTEGRATIVO 2015

      COME …. IL BONUS DI RENZI??

 

La seduta di contrattazione che si terrà domani, 3 luglio, dovrebbe essere quella decisiva per la definizione del contratto integrativo 2015.  L’amministrazione ha invitato la delegazione sindacale a comunicare per iscritto, prima dell’incontro, le modifiche al testo del contratto integrativo già discusso nella seduta precedente. A tutt’oggi, però,  non abbiamo presentato alcun documento.

Purtroppo non è valso l’incontro intersindacale che si è tenuto la scorsa settimana con il tentativo di ricomporre in una unica voce le diverse posizioni sindacali. Anzi, forse possiamo sostenere che le diversità si sono delineate in modo più netto e distante.

Cerchiamo di mettere in fila le  operazioni previste con il contratto integrativo 2015 e che, inizialmente, tutte le sigle avevano condiviso:

1)     Prosecuzione dell’operazione “stabilizzazione” del salario accessorio iniziata nel 2010, a seguito dello sblocco economico delle progressioni:

–  progressioni (realmente) economiche per coloro che non avevano potuto effettuare il passaggio nel 2011, previsto dal contratto integrativo del 2010

–   Integrazione (realmente) economica degli istituti contrattuali che avevano consentito, in assenza di  fondi sufficienti,  la  progressione orizzontale nel 2010, cosiddetta “autofinanziata”, a tutti gli aventi diritto. Questa operazione ha impedito, allora, che per realizzare le progressioni per una parte del personale, si andasse a diminuire  il salario accessorio per il restante personale. 

2)       Incremento dell’IMA:

–   soppressione dei Progetti di ateneo e trasferimento delle risorse nel fondo dell’IMA. L’operazione, una volta declinata in termini retributivi individuali, ha rivelato aspetti molto controversi.    I “Progetti”, basandosi sullo schema dell’articolazione oraria pomeridiana, hanno coinvolto solo  una parte, anche se notevole, del personale. Mentre l’IMA è distribuita a tutti.  Si aggiunge, inoltre, il diverso incremento stipendiale, in termini proporzionali, previsto dal CCNL tra un livello retributivo e l’altro, in particolare  dal C1 al C2 e, in misura minore, tra il D1 e D2. (tabella allegata).  I due elementi uniti fanno sì che per una parte dei dipendenti (circa 150 unità) non è tutelato lo stesso livello retributivo raggiunto nel 2014, in particolare per chi aveva assicurato un numero maggiore di presenze per l’esecuzione dei progetti. In sostanza qualcuno avrebbe perso fino a 300 euro l’anno.

–   Per ovviare al risultato penalizzante, l’Amministrazione, sulla base delle risorse disponibili, ha assicurato un incremento di almeno  100 euro per tutti.

MANOVRA 2016: i lati oscuri del contratto …

Ci teniamo a precisare che il contratto integrativo che stiamo discutendo è per il 2015, ma l’Amministrazione – come in una sorta di scambio – ha ritenuto di mettere le mani avanti al fine di assicurarsi per il 2016 la “condivisione sindacale” del progetto Decastri: la costruzione (nel 2015) e, quindi, l’adozione del sistema di valutazione delle prestazioni (nel 2016).

Lo stesso progetto a cui (solo) USB non ha voluto aderire nel 2014 con le motivazioni dichiarate in una nota a verbale. Non perché siamo contrari ideologicamente alla valutazione meritocratica, anzi.., ma per il semplice fatto, del tutto realistico, che  non crediamo  sia possibile nel contesto universitario e per di più … a Tor Vergata!

Inoltre, il passaggio ancora meno credibile di questa operazione, in definitiva oscura, è che per il 2016 non sono previste le risorse “aggiuntive” con cui finanziare i cosiddetti “premi” per i più meritevoli. Perchè già dovremo trovare il modo di recuperare le risorse mancanti, dato che circa 410.000,00 euro, utilizzate per le progressioni orizzontali del 2015, saranno decurtate dal Fondo Accessorio 2016 per il conseguente trasferimento allo stipendio tabellare.

Altro elemento in discussione e che abbiamo evidenziato in contrattazione: in virtù delle considerazioni espresse, abbiamo chiesto con quali fondi sarà finanziata l’”ulteriore” tornata di progressioni orizzontali. Pure questa operazione, come per i premi, è prevista per pochi?

Prendendo atto che anche la Corte Costituzionale ha sancito il diritto dei dipendenti pubblici al rinnovo   contrattuale  e di conseguenza a non dover subire il blocco del salario:

  1. chiediamo la disponibilità di ulteriori 250.000,00 euro sul Fondo Accessorio per rendere possibile l’operazione “stabilizzazione del salario” tramite le progressioni orizzontali. Rimarchiamo che nel 2010 il personale a maggioranza votò positivamente al referendum, proprio perchè la seconda tornata avrebbe rimesso tutti sullo stesso piano. Nelle modalità procedurali deve essere considerata una coda contrattuale;
  2. con il principio che con cui abbiamo sostenuto le progressioni cosiddette “autofinanziate” (non togliere il salario ad alcuni per dare ad altri) valutiamo, in subordine, la possibilità di  proseguire con i “Progetti”;
  3. per il 2016 pretendiamo che l’Amministrazione, con lo stesso impegno profuso per costruire il sistema di valutazione, si adoperi affinché il livello retributivo del  personale non debba subire arretramenti;
  4. chiediamo di rinviare al contratto integrativo 2016, previo riscontro di risorse aggiuntive, la possibilità per una ulteriore tornata di progressioni orizzontali.

Contrariamente a quanto strumentalmente si dica, non siamo in opposizione e, soprattutto, per posizioni precostituite.

Ci adoperiamo per proporre soluzioni, anche  per concretizzare percorsi che aggiungano risorse  al  salario accessorio. Non è un caso  che siamo stato l’unico sindacato a presentare la piattaforma per il contratto integrativo 2015, ma non per questo pretendiamo di proporci come “il verbo”.

Roma, 2 luglio 2015

USB Pubblico Impiego

ALLEGATO: ♦ IPOTESI CCI 2015

                  ♦ Relazione Art 87 2015

                  ♦ Relazione Art 90 2015

Comments are closed.