Costituzione nuovi Dipartimenti:
in Senato Accademico non si può discutere dei criteri di assegnazione del personale
Le dichiarazioni del Rettore in Senato Accademico sulla organizzazione futura dell’attività amministrativa nei Dipartimenti in via di istituzione presso la Facolta’ di Economia, ed in generale (si poteva arguire) nell’intera Università, avevano impedito ai rappresentanti del personale tecnico-amministrativo di affrontare l’argomento.
Il Rettore, in Senato Accademico, aveva notificato la sua volontà di rispettare l’autonomia tra le scelte di indirizzo politico (Senato Accademico) e di gestione dell’organizzazione amministrativa (Direttore Generale). In sostanza, la materia non poteva essere discussa poiché non di competenza dell’Assemblea Senatoriale.
Se non che, il dubbio che forse la presenza dei rappresentanti del personale in Senato Accademico un qualche fondamento dovesse averlo, mi ha spinto a ripassare lo Statuto. Ed infatti all’art.7, comma 2, lettera J, troviamo che in particolare il Senato Accademico:
“…fissa, sentito il Consiglio di Amministrazione, i criteri per l’assegnazione del personale tecnico, amministrativo e bibliotecario e delle risorse finanziarie destinate alla didattica e ai servizi”.
Dalle promesse ai fatti:
Alla riunione tenutasi presso la Facoltà di Economia pochi giorni dopo la seduta di S.A. di cui sopra e a cui ha partecipato il Prorettore all’Organizzazione, prof. Decastri, invitato dal personale, erano stati rilanciati questi ed altri concetti. Ad esempio il rispetto nei confronti del personale TAB che, per quanto personale “dipendente”, non è una pedina da poter spostare a piacimento a destra od a sinistra senza l’applicazione di precisi criteri di valutazione che magari, pur tenendo conto dei desideri dei dipendenti stessi, impediscano perfino, se si vuole, di accontentarli.
Il prorettore si era impegnato sia a migliorare l’informazione, oltremodo carente, sia a spingere per la cura degli aspetti di assegnazione del personale.
Criteri che rimangano, per carità, discrezionali dell’Amministrazione Centrale, ma che vengano esplicitati, per evitare arbitri! E siano poi sempre gli stessi e non cambiati ogni volta che fa comodo.
Qualcuno del personale aveva replicato che era in servizio da 30 anni e di queste promesse ne aveva ascoltate almeno per 14 volte, una per ogni candidato Rettore del passato, tuttavia aveva comunque sospeso il giudizio sulla gestione presente.
Fino a prova contraria
E immancabile la prova contraria a strettissimo giro è arrivata.
Non solo il personale non è stato ascoltato per le assegnazioni (cose già evitabili), ma non gli è stata data alcuna comunicazione dell’avvenuta assegnazione.
I dipendenti di Economia ne sono venuti a conoscenza perché si sono “ritrovati” nel decreto per l’elettorato attivo apparso sul sito dell’Ateneo. Un decreto che faceva riferimento ad un provvedimento che non appariva e che, per quanto provvisorio, dovrebbe pure essere eventualmente cambiato, su richiesta, negli strettissimi tempi che seguono la nomina dei segretari delle due nuove strutture.
Infatti per chi non lo avesse capito, il personale TAB non si limita a mettere timbri sulle pratiche, come era in qualche film del dopoguerra, ma già da molto tempo lavora in team per affrontare i sempre più numerosi problemi del bilancio e della organizzazione amministrativa delle strutture.
Ma c’è di molto peggio. Altro che divisione tra attività di direzione docente e di gestione amministrativa!
Accade che, siccome i professori non si sono messi d’accordo sul nome del segretario, tutti e tre i vecchi segretari sono stati aggregati ad uno solo dei due nuovi dipartimenti, mentre il loro staff di amministrativi è stato diviso, oppure integrato da personale proveniente dalla Presidenza o da altre strutture. In un modo che potrebbe finire per alterare le elezioni dei rappresentanti del personale e, alla fine, le preferenze per il Direttore che si andrà ad eleggere.
Sembra del tutto evidente che sarà poi lui a decidere quale segretario dovrà essere designato.
Se questi sono i nuovi metodi in via di applicazione dobbiamo dire che sono identici a quelli vecchi.
C’è un solo modo per superare gli ostacoli che si presentano lungo il percorso verso una migliore gestione amministrativa, finalmente immune da interessi di parte: far si che gli impegni siano rispettati e non si tratti delle solite parole vuote. Indicare “subito” quali sono i segretari che si intendono designare alle due nuove strutture e sulla base di quali criteri, da far durare nel tempo, non delle pressioni di questo o di quello. Conseguentemente a tale decisione i dipendenti saranno in grado di esporre all’amministrazione le loro preferenze sulla futura destinazione a ragion veduta e con qualche altra ragione motivata l’amministrazione potrà, se necessario, rifiutarle.
A volte sembra che si pensi che il personale amministrativo sia privo di qualsiasi capacità intellettiva. Non è proprio così, è solo un po’ credulone, tende a ritenere che l’Universita’ abbia davvero le capacita di riformarsi dall’interno. Se questo non sia accaduto fino ad oggi, certamente qualcosa deve significare: d’altra parte se le nostre classi dirigenti valessero qualcosa, questo Paese non sarebbe ridotto così.
Luglio 2015
Anna Maria Surdo
Rappresentante del personale TAB in Senato Accademico