PER LA PAR CONDICIO … NEGATA L’AULA PER L’ASSEMBLEA
COMUNICATO STAMPA
Domani, 30 novembre 2016, il Comitato per il NO di Tor Vergata ha organizzato presso la aula 3 della Macroarea di Scienze un incontro dal titolo:
“Verso il referendum sulla riforma costituzionale. Perché NO? Costituzione, pluralismo, dissenso”.
Nonostante la richiesta di autorizzazione all’utilizzo dell’aula presentata in data 18 novembre 2016, ad oggi abbiamo ricevuto dall’Ateneo solo un generico richiamo alla par condicio come criterio guida nella autorizzazione di iniziative incentrate sul Referendum, in cui si ribadisce anche che sarebbe stato il Rettore a valutare “di volta in volta le richieste”. Nessuna esplicita autorizzazione o proibizione scritta è invece seguita alla nostra richiesta, ma solo un rifiuto verbale, espresso sulla base di una presunta violazione delle condizioni di par condicio derivante dalla nostra iniziativa (???). Ma tutte le nostre locandine sono state rimosse dalle bacheche.
In questo passaggio che profondamente condizionerà il futuro del Paese, ci saremmo aspettati una Università disposta a promuovere ogni tipo di iniziativa informativa sulla Riforma Costituzionale in discussione, tanto quelle provenienti dal fronte del NO quanto quelle provenienti dal fronte del si. Abbiamo invece trovato un inspiegabile ed autoritario rifiuto, in palese contrasto con l’articolo 17 della nostra Costituzione (“Delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorità, che possono vietarle soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica”). Riteniamo inaccettabile questo atteggiamento fortemente discriminatorio nei confronti del Comitato, tanto più grave in considerazione del fatto che il Rettore dell’Ateneo di Roma “Tor Vergata” compare tra i firmatari dell’appello ‘per un “pacato” Sì, in cui si firma “Rettore Università Tor Vergata”
Per questo, domani ci incontreremo e porteremo avanti la nostra iniziativa, per ribadire le ragioni del NO alla riforma Boschi e pronti, come sempre, a discutere, democraticamente e apertamente, con chiunque voglia difendere le ragioni opposte. Incluso il Rettore.
Il comitato per il NO di Tor Vergata
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— Alla Prof.ssa Rickards, Coordinatrice della Macroarea di Scienze M.F.N.
— Al Prof. Novelli, Rettore
— Al Prof. Franchini, Prorettore Vicario
p.c. Alla Prof.ssa Canini, Direttrice del Dipartimento di Biologia
Alla prof.ssa Celletti, Direttrice del Dipartimento di Matematica
Alla Prof.ssa Licoccia, Direttrice del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Chimiche
Alla Prof.ssa Marra, Direttrice del Dipartimento di Fisica
dell’Università di Roma “Tor Vergata”
Oggetto: incontro del 30 novembre 2016
Spettabili Professori,
oggi 29 novembre 2016, ad un giorno dall’incontro dal titolo “Perché NO? Costituzione, pluralismo, diritti” organizzato dal Comitato per il NO di Tor Vergata nella Macroarea di Scienze, ancora non abbiamo ricevuto la “formale comunicazione dell’avvenuta o mancata autorizzazione all’uso” dell’aula 3 da noi richiesta in data 18 novembre 2016: l’art. 3 del “Regolamento per la concessione in uso di aule e spazi della Macroarea di Scienze M.F.N.” prevede che tale comunicazione debba essere data entro 3 giorni dalla presentazione della richiesta: ne sono passati 11.
Abbiamo solo ricevuto una comunicazione verbale da parte della Prof.ssa Rickards, che a seguito della nostra lettera di risposta del 25 novembre 2016 ha negato (sempre verbalmente) di averci negato l’autorizzazione in quanto la concessione degli spazi della Macroarea non sarebbe di sua competenza, e una lettera del Prof. Franchini che ci precisava i termini della delibera del Consiglio di Amministrazione del 22 luglio 2014 (senza peraltro contestarci nostre eventuali inadempienze) e rinviava nuovamente la decisione alla Coordinatrice della Macroarea.
E abbiamo riscontrato che il personale di sicurezza ha provveduto a strappare tutte le locandine da noi affisse.
Ci sembra assolutamente necessario ribadire e precisare quanto segue:
1) La richiesta di autorizzazione all’uso dell’aula 3 della Macroarea di Scienze è stata richiesta, previa verifica presso la segreteria della disponibilità della stessa, in ossequio alle norme previste (articoli 2 e 3 del succitato Regolamento): firme di rappresentanti degli studenti, ben oltre 5 giorni di preavviso, per un utilizzo durante gli orari di apertura della Macroarea, tramite “apposito modulo indirizzato alla Segreteria particolare e logistica del Coordinatore della Macroarea”, completo in ogni sua parte.
2) Ci è stata prospettata l’eventualità che a fronte dell’utilizzo delle aule potesse esserci un costo, che però nessuno ci ha quantificato né tanto meno comunicato: segnaliamo comunque che tale ipotesi contravviene a quanto previsto dall’art. 7 del Regolamento (“Non è soggetta a pagamento la concessione di utilizzo di aule e spazi per attività delle organizzazioni sindacali di Ateneo e degli studenti iscritti a corsi di studio della Macroarea”).
3) Non abbiamo richiesto né l’“uso di amplificazione audio”, né l’“uso di impianto multimediale”, né “spazi accessori (segreteria, servizi vari)”, a fronte dei quali si sarebbe dovuto determinare un contributo economico da parte nostra come previsto dalla tabella inserita nel Regolamento (art. 7).
4) Il modulo per la presentazione della richiesta contiene uno spazio apposito riservato all’ufficio (con firma “Il Coordinatore della Macroarea di Scienze M.F.N.”) per la concessione o meno dell’autorizzazione: ci stupisce quindi sentirci dire che la competenza a concedere gli spazi non appartenga alla Coordinatrice.
5) La delibera del Consiglio di Amministrazione del 22 luglio 2014 da voi richiamata prevede che il Rettore valuti “tutti i profili logistici, organizzativi e di sicurezza”; ma non ci sono stati segnalati eventuali problemi logistici ecc. che sarebbero provocati dalla riunione che vogliamo tenere e l’unica obiezione avanzata (ovviamente sempre a voce) alla nostra iniziativa riguarda la scelta dei nostri ospiti (mentre sono già stati concessi dentro questo Ateneo spazi fisici e di pubblicizzazione ad altre iniziative – ad esempio il 29 settembre 2016 e il 16 novembre 2016): confidiamo che il Rettore non voglia veramente arrogarsi il diritto di entrare nel merito delle scelte degli organizzatori e organizzatrici dell’incontro, scelte del tutto legittime, pacifiche, rispettose della normativa vigente e coerenti con l’attuale assetto costituzionale e legislativo, che prevede la possibilità di riunione e fissa l’“inizio del divieto di propaganda […] dal giorno antecedente quello della votazione, e quindi da sabato 3 dicembre 2016” (circolare n. 42/2016 del Ministero dell’Interno).
6) Nella lettera con la quale il Prof. Franchini risponde alla lettera del Comitato per il No di Tor Vergata leggiamo che “Per quanto riguarda le iniziative sul tema del referendum costituzionale in particolare, nello spirito della delibera del Consiglio di amministrazione, è stato chiesto di garantire la parità di trattamento, al fine di assicurare una corretta informazione. Conseguentemente, sono state autorizzate tutte le iniziative che hanno soddisfatto i requisiti previsti”, affermazione che ci sembra vaga, arbitraria e non rispondente al vero:
- a) quale sarebbe lo “spirito della delibera del Consiglio di Amministrazione”? Per quanto ne sappiamo lo spirito della delibera del CdA era quello di garantire l’Ateneo da danni arrecati alle proprie strutture o da costi indebiti;
- b) che cosa intendete per “parità di trattamento”? Siamo noi a chiedere parità di trattamento, e abbiamo già argomentato nella nostra precedente lettera del 25 novembre 2016 quanto poco la nostra voce sia stata rappresentata in questa campagna referendaria e purtroppo dentro il nostro Ateneo;
- c) chi ha chiesto (e a chi) di “garantire la parità di trattamento”, scegliendo “conseguentemente” quali iniziative autorizzare e quali no? È a noi che lo spazio è stato negato, è a noi che la parità di trattamento non viene garantita dalle autorità accademiche che avrebbero il compito invece di garantire a tutti e a tutte la libertà di parola;
- d) quali sono “i requisiti previsti”? Il Comitato per il NO di Tor Vergata ha tentato di partecipare alle iniziative organizzate da altri soggetti sul tema della riforma costituzionale per contribuire al dibattito, ma ci è stata tolta la parola perché lo spazio del cosiddetto dibattito doveva essere utilizzato solo per fare domande ai relatori e non per proporre proprie considerazioni.
Spettabili Professori, a noi sembra che siamo di fronte ad una gravissima discriminazione, lesiva di quella “parità di trattamento” che invocate per non darci lo spazio che chiediamo. Una discriminazione che coinvolge i diritti civili di tutti i cittadini e tutte le cittadine.
Segnaliamo che il Prof. Novelli ha firmato un appello per il SI al referendum, non già con il proprio nome di privato cittadino ma firmandosi con la carica di Rettore del nostro Ateneo: noi non siamo rappresentati da questa sua scelta personale fatta incredibilmente anche a nome nostro, violando il codice etico di Tor Vergata (art. 5: “Non è ammesso alcun uso improprio del nome dell’Ateneo, del logo e dei simboli a essa appartenenti”). Anche solo per questo lo spazio che chiediamo, un’aula della facoltà di Scienze per un pomeriggio, è un contrappeso di ben poco conto alla visibilità che questo ateneo ha concesso alle posizioni per il SI al referendum.
Vogliamo comunque rassicurare le autorità accademiche: le nostre iniziative sono democratiche, aperte al dibattito, chiunque vi può partecipare. Ma in questa occasione vogliamo nuovamente estendere direttamente il nostro invito alla partecipazione, chiedendo al Rettore di partecipare al nostro incontro, di venire a rappresentare le proprie posizioni e di confrontarle con quelle di chi parteciperà all’incontro, relatrici, relatori e pubblico.
A questo proposito ricordiamo che in data 24 ottobre il comitato per il no di Tor Vergata si è presentato al Rettore (con firme esplicite del gruppo di promotori del comitato), chiedendo “la massima agibilità politica e propagandistica” in particolare attraverso “l’utilizzo delle Aule”. L’intenzione di garantire sufficiente pluralità nel corso delle nostre iniziative è testimoniata dal fatto che concludevamo la lettera già auspicando la partecipazione dello stesso Rettore. A questa nostra lettera, in tante settimane, non c’è stata nessuna risposta, e quanto sta avvenendo ci lascia temere che la “parità di trattamento” sia intesa quale potere di veto degli esponenti del SI alle iniziative dei propri “avversari”.
Ci stupisce il vostro rilievo che la nostra lettera del 25 novembre sia “sorprendentemente non sottoscritto da nessuna persona fisica”, quasi che si attribuisca solo ai soggetti individuali e non alle entità collettive il diritto di esprimere una opinione o una protesta. Ci sembra che anche sul modo di intendere le dinamiche all’interno di organizzazioni sociali complesse ci si trovi in disaccordo, giacché a noi non sembra affatto strano che una organizzazione di qualsiasi tipo, i cui membri sono, peraltro, facilmente riconoscibili, si esprima in forma collettiva.
Nella speranza che queste precisazioni bastino a chiarire i dubbi sulla natura della nostra manifestazione, rinnoviamo la richiesta affinché sia autorizzato l’utilizzo di un’aula (possibilmente l’aula 3) per l’incontro previsto ormai per domani. Denunciamo che purtroppo sia la non concessione dell’aula protratta fino ad oggi nonostante le ripetute richieste verbali e scritte da parte nostra, sia l’inaudita decisione di far staccare i manifesti per pubblicizzare il dibattito da noi preparati, pagati e affissi regolarmente nelle bacheche, stanno ponendo grandissimi ostacoli alla realizzazione dell’iniziativa, a cui vi chiediamo di sopperire dando comunicazione della stessa nel calendario degli eventi e per posta elettronica a tutti i dipendenti dell’università.
Confidiamo in una positiva e tempestiva risposta.
Cordiali saluti
Roma 29/11/2016 Il Comitato per il NO di Tor Vergata