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                            LA RIORGANIZZAZIONE DEI DIPARTIMENTI

Il 12 giugno si è tenuto un incontro tra l’Amministrazione e la delegazione sindacale. Nei resoconti sindacali, però, non si fa cenno ad un argomento che, su nostra iniziativa, è stato oggetto di una interessante discussione: la riorganizzazione dei dipartimenti.          

Sappiamo di incontri che hanno coinvolto i direttori dei dipartimenti, il personale dell’area tecnica e i segretari amministrativi e di altri che si terranno prossimamente.  Abbiamo chiesto al Dr. Colpani di illustrarci quali obiettivi intende raggiungere e le modalità di intervento per il passaggio al nuovo assetto organizzativo.

Dalle risposte ricevute, abbiamo compreso che nell’ambito del processo di riorganizzazione si interverrà sia sul piano della gestione che sul piano operativo delle attività, puntando sulla distinzione di aree di competenza: amministrativo-contabile e tecnica. La prima dovrebbe essere gestita non più dai Direttori di Dipartimento ma dal Direttore Generale, tramite i segretari amministrativi dei dipartimenti o, comunque, da una figura professionale con posizione organizzativa, convogliando l’area amministrativo-contabile in quella che,  in via speculativa, viene definita “Amministrazione Generale”. Non siamo certi di aver compreso bene, ma sembra che si prospetti una sorta di strutture di servizio per le attività amministrativo-contabile di supporto alla ricerca dipartimentale. Abbiamo accennato ai RAD (Responsabili amministrativi delegati) della Sapienza che sono inquadrati EP.
Il Direttore (senza ulteriori dettagli) ci ha risposto che non condivide quel tipo di figura professionale, anche se ai Segretari Amministrativi, sicuramente, sarà data maggiore autonomia nelle attività contabili-amministrative, oltre che la gestione del personale.

L’attività tecnica acquisirebbe una operatività allargata agli ambiti interdipartimentali, ad esempio nell’uso comune di attrezzature e locali, con l’esclusione di assegnazione del personale al singolo docente o a quella che una volta era definita “cattedra”. In questo contesto sarebbero previste nuove funzioni di responsabilità, o di coordinamento, riconosciute ad alcuni tecnici oltre quella già prevista per i Segretari Amministrativi. Probabilmente saranno prese in esame anche altre aree, come la didattica che con la riforma Gelmini è confluita nei dipartimenti con deroga per la Facoltà di Medicina.

Come USB, abbiamo tentato di portare il discorso sulla problematica del mancato turn over che ha portato al sottodimensionamento dell’organico dei tecnici,  ormai “stabilmente” sostituiti da figure professionali precarie, ancorché altamente specializzate, come borsisti o assegnisti.

La nostra richiesta di approfondimento dell’argomento, volta a comprendere senza preconcetti le dinamiche e le ricadute di una riorganizzazione che investirà le condizioni di lavoro di quasi i 2/3 del personale, evidentemente è andata oltre il consentito. Ce lo ha rivelato la reazione del Direttore che ha voluto sottolineare di non essere obbligato a darci informazioni su “ogni sua mossa”, invitandoci pure “a non farci i film …”.  Un atteggiamento che svela una indisponibilità di base ad un confronto dialettico.
Non abbiamo registrato alcun sostegno da parte delle altre OO.SS., nonostante a livello nazionale reclamino il coinvolgimento sindacale nei processi organizzativi. Anzi, abbiamo dovuto assistere alla scena inqualificabile di un sindacalista che ha dato l’assist facendosi risate sguaiate alla divertente battuta!
Evidentemente le scelte dell’amministrazione di incentivare la crescita formativa di alcuni colleghi coinvolti sul piano delle trattative può provocare nei beneficiati crisi di identità  o di appartenenza.

Alleghiamo la nota a verbale di USB all’accordo sulle modifiche del Regolamento di Mobilità.

♦ NOTA A VERBALE USB ACCORDO MOBILITA’ INTERNA

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