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26 FEBBRAIO: IL RETTORE SOSPENDE TUTTE LE ATTIVITA’ ISTITUZIONALI CAUSA  NEVE

L’AMMINISTRAZIONE  CHIEDE IL PARERE ALLA FUNZIONE PUBBLICA PER SAPERE SE PUO’  “GIUSTIFICARE”  L’ASSENZA DEI LAVORATORI!!

 

Quando un ente pubblico vuole mantenere il punto su questioni su cui si potrebbe operare diversamente, ricorre al JOLLY di riserva: il parere della Funzione Pubblica.
E’ successo nel 2012,  in occasione delle ingenti nevicate, poi in occasione di terremoti, di alluvioni e via dicendo.
La Funzione Pubblica, però, non risponde.
Nel frattempo molte amministrazioni hanno esercitato a 360 gradi il potere organizzativo e direttivo del datore di lavoro pubblico, prendendo l’iniziativa per trovare una soluzione razionale alla evidente irrazionalità rappresentata dall’obbligo per il dipendente di  giustificare, con permessi personali o ferie, l’assenza dagli uffici, chiusi  per sospensione delle attività istituzionali.
l’INAIL già nel 2012 aveva individuato la causale “125”, ossia “motivi di forza maggiore”, ma anche Università, ASL hanno ritenuto congruo giustificare d’ufficio l’assenza. In Internet è tuttora attestato.  Ieri siamo venuti a conoscenza che anche l’INPS, l’ente che  emana direttive alle amministrazioni pubbliche e private per la regolamentazione delle assenze o comunque  per materie collegate alle sue attività istituzionali, ha attivato la causale “EMER” che automaticamente giustifica i ritardi o le uscite anticipate del dipendente per la giornata del 26 febbraio.
Abbiamo scritto al Rettore e al Direttore Generale, dopo che abbiamo saputo della risposta data ad un altro sindacato, chiedendo di riflettere sulla opportunità di optare per una scelta razionale e lungimirante. Perchè in un contesto di autogoverno, si tratta di scelte politiche che la singola amministrazione può adottare.
Invitiamo il personale a non digitare alcuna causale nel programma delle presenze, finchè la questione non sarà chiarita.
Forse non otterremo una risposta tempestiva, dato che ormai il ricorso alla Funzione Pubblica  è stato già utilizzato. Contiamo, però, sul supporto degli altri sindacati, dato che  tutti – anche se mossi singolarmente – dimostrano di avere a  cuore il raggiungimento di un risultato concreto, e non a parole, nell’interesse del personale.
Di seguito la lettera inviata ai vertici dell’ateneo:

  • Al Magnifico Rettore
  • Al Direttore Generale
    Università degli Studi di Roma Tor Vergata

Oggetto: assenza forzata del personale in occasione di sospensione delle attività istituzionali 

In relazione alle assenze del personale  dovute non per motivazioni personali, ma a seguito di interruzione o sospensione delle attività istituzionali per cause di forza maggiore, come le calamità naturali o condizioni climatiche avverse, questa O.S. segnala che la Funzione Pubblica non esprime pareri ma lascia facoltà di decidere alle amministrazioni degli enti pubblici. Succede dal  2012, l’anno delle copiose nevicate, e ogni volta le amministrazioni coinvolte chiedono pareri alla Funzione Pubblica, senza mai ottenerli.

Aggiungiamo, inoltre, che altri enti in questi anni si sono adoperati per trovare una soluzione razionale. Hanno attivato nel sistema di rilevazione automatizzato delle presenze una apposita causale che non obbliga i dipendenti a “giustificare” con permessi personali l’assenza “obbligata” dagli uffici, di cui le stesse amministrazioni avevano disposto la chiusura o a seguito di provvedimento disposto da autorità competente.  Tale causale, ovviamente, è attivabile direttamente dalla amministrazione.

            L’ultimo caso di cui si è venuto a conoscenza è fornito dall’INPS che, nella mattinata di ieri 28 febbraio, con una circolare interna inviata via e-mail, ha informato tutto il personale che avrebbe autorizzato l’utilizzo automatico della causale giustificativa “EMER” per le assenze a ore o per l’intera giornata occorse nella giornata del 26 febbraio. Sono state escluse le assenze già comunicate per altre motivazioni.
La causale  “EMER” è utilizzata  limitatamente per  il motivo per cui è stata attivata; ossia per disposizione eccezionale a cui una Pubblica Amministrazione ricorre per fornire una soluzione razionale a fronte di eventi altrettanto eccezionali, senza ricorrere forzatamente a norme o regole contrattuali che attengono a situazioni ordinariamente articolate.

            Nel citare questa prassi dispositiva, volutamente non facciamo riferimento a coperture giuridiche o a cavilli interpretativi che lasciano il tempo che trovano, dato che non esistono leggi o norme specifiche a cui far riferimento in situazioni del genere. In tal senso la Funzione Pubblica rimanda al potere organizzativo del datore di lavoro pubblico.  
Riteniamo che se una amministrazione esercita il potere organizzatorio autonomo di cui dispone, decidendo la sospensione delle attività istituzionali, con lo stesso potere può dare seguito nel disporre soluzioni coerenti ed eque alle conseguenti ricadute,  in questo caso sul personale. Ossia continuando a tener conto della eccezionalità del contesto ed evitando di scaricare l’esito del provvedimento sui propri dipendenti.       

Nel caso specifico del 26 febbraio, per di più è accaduto che alcuni dipendenti ligi al dovere, nonostante le condizioni climatiche avverse, avevano già preso servizio prima che venissero a conoscenza della disposizione rettorale e fossero allontanati dall’ ufficio. Eppure delle loro timbrature non c’è traccia nel sistema delle presenze. La situazione, oltre che paradossale, assume anche carattere di dubbia legittimità che merita di essere approfondita.

Questa O.S. chiede, pertanto, a codesta Amministrazione di prendere seriamente in considerazione, al pari delle altre amministrazioni pubbliche, l’introduzione di una nuova causale nel sistema delle presenze, già utilizzabile per la giornata del 26 u.s., nell’ ottica di una direzione razionale e flessibile del personale, peraltro già penalizzato per le numerose ferie obbligate imposte a seguito delle chiusure periodiche dell’Ateneo. Le vie per l’ innovazione e modernizzazione della PA  non possono seguire percorsi opposti.

Auspichiamo sollecito e positivo  riscontro.

Roma, 1 marzo 2018                                        USB PI – Università
                                                                              Anna Maria Surdo

 

 

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