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Arrivano i baracconi:
la contrattazione Unige

 

“Venghino, signori venghino”! Sono arrivati i baracconi.

Ci sono tutte le attrazioni più belle offerte da Amministrazione e sindacati affini.

C’è la Ruota panoramica, ove all’apice del giro potrete scorgere in lontananza, per qualche istante, persino la polizza sanitaria.

Più avanti, il Tagadà reorganisation sprona i colleghi ad un difficile equilibrio. Non sono pochi quelli che cadono.

Purtroppo il Lancio in progressione verticale non è più agibile, bisogna accontentarsi del   Brucomela, il trenino orizzontale, ma la fila è molto lunga (l’ultima volta ci sono voluti fino a 7 anni di attesa per trovare un posto…) e la velocità è limitata dalle regolazioni fatte da appositi Revisori.

Sulle Montagne russe alta disponibilità di posti: i colleghi sbalzati fuori ad ogni giro non vengono rimpiazzati.

Immancabile la Pista Valutation, minuscolo rettangolo dedicato a frenetici autoscontri tra colleghi nel tentativo di prendersi un proprio piccolo spazio.

Ci sono pure i fenomeni da baraccone: al centro si esibisce, sponsorizzato dalla Qui! Ticket, il famigeratoMangiapoco, in grado di mandare in fumo interi carnet di buoni pasto;

poco più avanti un Sindacalista Confederale confeziona graziosi oggetti a forma di contratto collettivo con palloncini riempiti ad aria e ne fa dono a tutti i presenti;

accanto a lui un compare Cantastorie racconta di coraggio, di unità, di partecipazione e tutto quello che non ha mai praticato. Gli ascoltatori si improvvisano giocolieri con gran giramento di palle (e senza muovere le mani!).

C’è l’Uomo forzuto che si racconta possa tenere su di sé più di mille persone.

Pare che i colleghi convenzionati non riescano più ad uscire dalla Casa degli specchi. Tutti possono scorgerli mentre prendono facciate nel tentativo di trovare la via.

In diversi si dedicano ai giochi d’abilità: la Pesca dell’incarico, il Braccio di ferro col superiore e il Tiro a segno, nella curiosa variante in cui il giostraio spara a chi gioca. “Si vince sempre”, urla il giostraio (che poi è quello che vince sempre…).

Nella Casa delle streghe si passa attraverso pertugi impervi, laboratori esalanti soffi improvvisi, pavimenti scivolosi, scalinate ripide e strette. In sottofondo l’orrida risata del Responsabile di edificio accompagna il vostro titubante cammino.

Passando davanti agli Specchi deformanti potrete vedere, con sommo divertimento, le vostre mansioni cambiare: ingrassate o decisamente dimagrite.

Tutto molto divertente, ma alla lunga stufa. Presto ci saranno le elezioni RSU e potremo forse riuscire a porre fine a tutto ciò. Non prima di aver fatto insieme l’ultima giostra, il Calcinculo. Ecco, quella la voglio fare.

Massimo Argenziano

(USB Pubblico Impiego)

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