Riunioni tecniche tra l’Amministrazione e la Delegazione Sindacale in preparazione della stipula del contratto integrativo 2019
Nei primi due lunedì del mese, la Delegazione Sindacale è stata convocata dall’Amministrazione in riunioni “tecniche” per un confronto su alcune nuove proposte per il contratto integrativo 2019 che, secondo le dichiarazioni, vorrebbe chiudere entro il mese di giugno.
Nella discussione, alquanto serrata, sostanzialmente sono state due le novità proposte:
· una tornata di progressioni orizzontali per tutti gli aventi diritto, ossia 904 dipendenti della categoria B-C-D. Non sappiamo con certezza se con l’inquadramento nel profilo economico superiore dal corrente anno o dal 2020;
· una diversa regolamentazione di alcuni istituti contrattuali (indennità di sportello, turni e vigilanza) con evidenti effetti sulla remunerazione delle relative indennità e sul numero dei dipendenti interessati.
Precisiamo, innanzitutto, che il perdurare delle politiche restrittive sulle retribuzioni dei pubblici dipendenti vincola la quantificazione del Fondo per il salario accessorio alla consistenza determinata nel 2016.
Con l’accordo 2018 è stato ricostituito il Fondo Comune di Ateneo con le risorse dei conto terzi, per poter alimentare il Salario Accessorio con ulteriori risorse aggiuntive, ma senza superare il tetto del 2016.
Partendo da questa operazione, l’Amministrazione propone di effettuare una tornata di progressioni economiche orizzontali (PEO) per tutti gli aventi diritto, finanziate con una parte delle risorse stabili (100 € prelevate dall’IMA individuale) a cui aggiungerebbe una quota parte del Fondo esterno (€ 300.000,00) che, distribuito in parti uguali, compenserebbe le differenze determinate dal CCNL, coprendo la spesa totale individuale per la progressione orizzontale.
Sembrerebbe che sul piano retributivo nessuno ci perderà. Anzi tutti guadagnerebbero qualcosa in più, ad eccezione di chi da C1 passerebbe a C2. L’Amministrazione si è impegnata, in ogni caso, a trovare una soluzione per risolvere la problematica.
In termini generali, e alle condizioni date, possiamo sostenere la positività della proposta. In tal modo, si stabilizzerebbe una parte dell’IMA nello stipendio tabellare, con incidenza ai fini previdenziali.
Abbiamo evidenziato, però, un aspetto controverso relativo agli effetti della distribuzione di risorse esterne (i 300.000,00 €) effettuata in parti uguali: si avrebbe un incremento individuale non omogeneo e non proporzionale rispetto al livello di inquadramento.
L’Amministrazione si è resa disponibile per il prossimo incontro a rimodulare i termini della proposta con una proiezione che consentirà alla delegazione sindacale di valutare i diversi risultati.
Abbiamo richiesto, altresì, che “il guadagno extra” sia erogato aggiungendolo ai 138 € di IMA individuali, rimasti a conclusione dell’operazione, e di discutere di PEO anche per gli EP.
Riguardo la partita delle indennità, in particolare quella correlata al servizio “sportello”, emerge con tutta evidenza da una parte l’impegno a regolamentare con criteri più puntuali il servizio reso e la relativa retribuzione. Dall’altra si rivela l’obiettivo di risparmiare risorse per ampliare il numero degli aventi diritto, oltre che per reperire risorse sufficienti per la corresponsione delle nuove indennità di responsabilità.
Perché, poi, il problema alla base è sempre quello dei fondi messi a disposizione.
E’ indispensabile, pertanto, che siano individuate nuove modalità di alimentazione delle risorse aggiuntive. Non è accettabile, difatti, togliere ad alcuni per dare ad altri.
La posizione sindacale, unanime, è di definire innanzitutto le funzioni destinatarie delle diverse indennità e le strutture dove queste funzioni vengono svolte, respingendo l’introduzione di alcuni criteri considerati illegittimi o arbitrari.
In questo contesto, è stata introdotta l’esigenza di rimodulare con maggiore flessibilità alcuni schemi di orario di lavoro a fronte di esigenze organizzative peculiari emerse presso le strutture decentrate.
Il confronto su queste tematiche ed altre proposte dall’ Amministrazione (Programmazione del personale e le nuove posizioni di responsabilità presso le strutture decentrate) continuerà lunedì prossimo, 17 giugno.
L’auspicio di questo Sindacato, presente in contrattazione con i suoi eletti RSU, è che ci siano le condizioni per poter stipulare l’accordo integrativo 2019, certificato dal Collegio dei Revisori, prima delle elezioni per il rinnovo della carica a Rettore.
Roma, 11 giugno 2019 USB PI – Università Tor Vergata