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USB FIRMA IL PROTOCOLLO QUADRO
RIENTRO IN SICUREZZA
Una base di regole per tutte le  amministrazioni pubbliche

 

Venerdì 24 luglio si è concluso il confronto tra le Organizzazioni sindacali e il Ministro per la Pubblica Amministrazione volto a individuare le misure di prevenzione e sicurezza che accompagneranno il rientro graduale del personale nei posti di lavoro.
A conclusione del confronto è stato concordato il Protocollo quadro “Rientro in Sicurezza” dei dipendenti pubblici a cui dovranno adeguarsi le singole amministrazioni, anche nella eventuale predisposizione di protocolli di sicurezza specifici di ente.

Con la Circolare n.3, il Ministro Dadone comunica alle amministrazioni pubbliche il Protocollo sulla sicurezza, delineando modifiche sostanziali dell’organizzazione del lavoro:

  1. a) il lavoro agile non è più considerato modalità ordinaria di lavoro nelle Pubbliche Amministrazioni (modifica dell’art. 87 del decreto Salva Italia per effetto dell’art. 263 del Decreto Rilancio);
  2. b) la presenza del personale nei luoghi di lavoro, di conseguenza, non è più correlata alle sole  attività  ritenute indifferibili ed urgenti e viene superato l’istituto dell’esenzione dal servizio previsto in caso di attività lavorativa non eseguibile in smartworking;
  3. c) flessibilità nell’organizzazione del lavoro, in particolare degli orari di entrata ed uscita, interlocuzione programmata con l’utenza, monitoraggio da parte delle Amministrazioni delle attività lavorative per individuare quelle compatibili con il lavoro agile semplificato per il 50% del personale finora collocato in regime di smart working emergenziale.

Rileviamo un pò di confusione circa la data in cui dovrebbe iniziare il rientro del personale in presenza secondo le nuove disposizioni.
Difatti, nonostante nella Circolare 3 del Ministro Dadone si affermi che dal 19 luglio c.m. (data di entrata in vigore della legge di conversione del Decreto Rilancio) per effetto della deroga viene superata la previsione del comma 1 lettera a) dell’art. 87 decreto Salva Italia, che istituiva il lavoro agile come modalità ordinaria di lavoro nelle Pubbliche Amministrazioni, lo stesso comma e articolo della legge di conversione stabilisce che gli effetti dell’art. 87 cessano alla data del 15 settembre.

Riguardo allo smart working, come USB rimarchiamo un aspetto fondamentale che non tutti i dipendenti pubblici hanno del tutto recepito: lo smart working, in quanto emergenziale, è stato attuato in modalità semplificata  e non secondo la normativa di riferimento.
Alla firma di questo Protocollo seguirà il confronto tra il Ministro e le OO.SS. finalizzato ad un accordo quadro sullo smart working che, secondo USB, deve assicurare effettivamente ai pubblici dipendenti la conciliazione dei tempi di vita e lavoro, il diritto alla disconnessione, garanzie per il mantenimento del livello stipendiale e pari opportunità nella carriera. Avremo occasione di approfondire la materia.

Non possiamo non sottolineare, infine, che le Rappresentanze Sindacali, i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, e gli stessi Lavoratori, saranno direttamente coinvolti, vigilando e intervenendo nei posti di lavoro, affinché tutte le misure di sicurezza previste dal Protocollo siano effettivamente attuate.
La pandemia è ancora in corso e non possiamo permetterci di abbassare la guardia.

Rimandiamo i dettagli dell’intesa alla lettura del Protocollo e della circolare in allegato e, di seguito, il comunicato di USB che ha valutato positivamente gli esiti del confronto.

Roma, 27 luglio 2020                                                                                                    USB PI – Università

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USB: Bene il protocollo sulla sicurezza.  Adesso si apra la discussione su rinnovo del contratto, SW e investimenti sulla PA

Ieri, venerdì 24 luglio, si è tenuto l’ultimo tavolo di confronto alla presenza del Ministro Dadone finalizzato alla sottoscrizione del protocollo sulla sicurezza nelle Pubbliche Amministrazioni.   Diamo un giudizio positivo sul protocollo finale, frutto di una discussione vera e di un percorso caratterizzato da un metodo partecipativo e da una democrazia ampia che ha notevolmente contribuito alla produzione di un buon documento.

Per quanto il protocollo non risolva tutti i problemi derivanti da questa nuova condizione dettata dalla pandemia ancora in corso, è comunque una buona base per dare dei punti fermi comuni a tutti i settori. Pertanto USB lo firmerà. Rimangono alcune questioni che non potevano essere inserite nel protocollo, ma che abbiamo in ogni caso sottoposto al Ministro, come l’odiosa tassa sulla malattia ancora più insopportabile nel momento in cui
ai lavoratori con una temperatura superiore a 37,5°C viene correttamente impedito di andare a lavoro.

La PA è attesa da una stagione estremamente complessa nella quale saremo chiamati a combattere l’ulteriore aumento delle diseguaglianze derivato dalle contraddizioni del sistema neo liberista estremizzate dall’emergenza epidemica.   Per questo abbiamo voluto ribadire al  Ministro che non è lo Smart Working che metterà la PA nella condizione di affrontare al meglio questa sfida, ma servono altre misure. Innanzitutto assunzioni e il rinnovo del contratto che affronti nodi irrisolti da troppo tempo e dia la giusta dimensione economica ad una funzione la cui importanza con la pandemia è emersa con grande chiarezza.
E poi investimenti su infrastrutture, strumentazione e formazione

Questi temi porteremo sul tavolo sullo Smart Working che il Ministro ha annunciato di voler convocare nelle prossime settimane, dal quale riteniamo debba scaturire un atto di indirizzo finalizzato alla sottoscrizione di un accordo quadro all’ARAN.

Roma, 25/07/2020

                                                                                                                    USB

 

ALLEGATI:  ♦  Protocollo quadro RIENTRO IN SICUREZZA MIN PA – OO.SS. 24.07.2020

♦  Circolare_n_3_2020 (1)

 

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