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CURIAMO LA SCUOLA

 

Lo sciopero del mondo della formazione, le manifestazioni congiunte di studenti e lavoratori in tutta Italia, l’attenzione mediatica e dell’opinione pubblica sul tema della riapertura delle scuole, la rottura dell’unanime retorica del “tutto andrà bene”, l’avere infranto un clima di passività sociale che durava da mesi, sono i risultati politici del lavoro di USB e di tutti i soggetti politici  e sindacali  che hanno messo in piedi questo coraggioso percorso.

Una parte del mondo della scuola ha finalmente scelto di prendere la parola, di dire che occorre uscire dalla gestione dell’emergenza e  porre la questione degli interventi strutturali su edilizia e organici, sui modelli  didattici, sul senso stesso del fare scuola, sulla prospettiva di costruzione di una società diversa.

È un lavoro che ci impegnerà per una lunga fase politica, da affrontare con umiltà e determinazione, forti di un rapporto con il mondo studentesco che anch’esso si organizza e si struttura in una prospettiva nazionale solida e nuova, e sostenuti da un rafforzamento organizzativo e di presenza nelle scuole che è passato dalla lotta degli Ata internalizzati, che oggi ci permette di parlare con credibilità  al pezzo della categoria che più  sta patendo l’aumento dei carichi di lavoro e di responsabilità in questa fase così difficile della vita delle istituzioni scolastiche.

Sappiamo bene che per svolgere un ruolo reale in questa vicenda la nostra crescita dovrà proseguire, ma il punto politico che abbiamo posto costringe tutti a misurarsi con una proposta che impedisce di ridurre e confinare la protesta e la voglia di partecipazione che oggi attraversa il mondo della scuola, a innocue autorappresentazioni e a passeggiate rituali del sabato pomeriggio.

Da lunedì si ricomincia, ponendo scuola per scuola il tema della sicurezza, del diritto allo studio, della necessaria crescita di consapevolezza di una funzione generale che chi insegna deve riconoscere, perché solo su questo piano è possibile coniugare difesa della condizione materiale e crescita culturale al Paese.

La scuola come strumento di emancipazione e di fuoriuscita dalla crisi di civiltà nella quale siamo immersi, questo l’obiettivo.  Da perseguire dentro un progetto complessivo di trasformazione sociale che metta al centro il mondo del lavoro e offra strumenti ai settori sociali più deboli e sfruttati.

USB P.I. Scuola

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