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Non hai mai fatto uno sciopero? Allora, è arrivato il momento di scioperare anche per te! L’unico modo efficace per lanciare un segnale compatto nella fase e nella realtà che stiamo vivendo.

E la realtà è questa! Quella di un contesto da economia di guerra, voluta dal Governo Draghi e proseguita dal Governo Meloni.

Siamo nel pieno di una crisi, che ci sta ributtando addosso gli effetti delle sanzioni alla Russia, del tutto inutili rispetto alla fine del conflitto in Ucraina, ma determinanti nelle conseguenze boomerang sull’inflazione in Europa, soprattutto per la componente energetica.

I costi dell’inflazione, alimentata da manovre speculative più che dall’effettiva carenza di gas, così come le spese per l’invio delle armi li stanno facendo pagare a noi, lavoratori e lavoratrici. E non possiamo permetterci di sostenere i costi dell’ennesima crisi, ancor più profonda delle precedenti, mentre ci troviamo alle porte di una profonda recessione.

Di fronte ad aumenti salariali inconsistenti previsti per il personale universitario chiediamo retribuzioni adeguate, percorsi di carriera (PEO, PEV) ed un meccanismo automatico di recupero dell’inflazione reale.
Ma le richieste vanno anche oltre quelle della nostra categoria. Vogliamo che venga garantito un salario minimo di 10 euro l’ora per tutte e tutti. Inoltre, la nostra protesta è anche contro le scelte scellerate sui tagli alla spesa pubblica (soprattutto alla Sanità, all’Istruzione ed alla Ricerca) ed al reddito di cittadinanza. Tagli che condannano alla povertà ed all’emarginazione milioni di italiani e ad un regresso del nostro Sistema Paese.

Con lo sciopero del 2 dicembre vogliamo tracciare una linea di confine invalicabile, uno spartiacque dal quale ricominciare a ricostruire il Paese dal basso, dalle esigenze dei ceti sociali subalterni, del lavoro del pubblico impiego (lontano dalle condizioni della media europea), di tutto quel mondo del lavoro privato o del terzo settore che fa fatica ad arrivare a fine mese, perché il potere d’acquisto è stato eroso dall’inferno che ci circonda.

Chiediamo al Governo di porre fine all’impegno del nostro Paese in questa stupida guerra, di non inviare più armi e di concentrare le sue azioni sul fronte diplomatico per trovare una risoluzione pacifica del conflitto.

Per questi e per tanti altri motivi, il 2 dicembre incrociamo le braccia e blocchiamo TUTTO!

Scenderemo in piazza insieme. Lavoratori, disoccupati, pensionati, studenti… se non ora, quando? TUTTI IN SCIOPERO al grido di “GIÚ LE ARMI, SU I SALARI!”

Ed il 3 dicembre tutti alla MANIFESTAZIONE NAZIONALE del sindacalismo di base a ROMA!

USB P.I. Università

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