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L’Università di Pisa applicherà un consistente taglio ai servizi integrativi appaltati delle biblioteche. Questo avviene all’indomani dell’accordo del rinnovo contrattuale delle cooperative sociali che, pur prevedendo incrementi salariali modesti senza alcun recupero dell’inflazione, dovrebbe portare a un miglioramento delle attuali condizioni salariali e di lavoro del personale esternalizzato delle biblioteche.

L’accordo per essere applicato, però, deve essere riconosciuto dagli enti appaltatori tramite un maggior impegno finanziario.

L’Università, invece, comunica pubblicamente che per l’appalto del 2024 stanzierà per le biblioteche gli stessi 460 mila euro degli anni passati. Questa scelta comporterà il taglio di oltre il 45% degli attuali servizi integrativi di biblioteca appaltati con la conseguente perdita di posti di lavoro, o di riduzione di ore e di salario degli attuali lavoratori.

Saranno ridotti i servizi all’utenza che solo in parte saranno compensati con l’assunzione di una decina di bibliotecari che non potranno mai coprire la carenza di organico dovuta al mancato turn over.

A questa situazione inaccettabile porta l’adesione a regole di mercato che puntano al profitto a discapito del lavoro e di servizi essenziali per la comunità universitaria.

In allegato il comunicato di USB Università di Pisa: USB UNIPI_appalti_biblioteche_CUI PRODEST

USB PI – Università

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