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Al personale tecnico amministrativo e bibliotecario
in servizio e in pensione delle università


COMPILA QUI: DIFFIDA E RICORSO

La sentenza n. 4/2024 della Corte costituzionale ha certificato l’illegittimità dell’art. 51, comma 3 della L.388/2000 che, oltre a bloccare i salari, ha bloccato al 1990 le maggiorazioni R.I.A. (Retribuzione Individuale di Anzianità) che, invece, dovevano essere corrisposte fino a tutto il 1993.

Sulla illegittimità della L. 388 del 23/12/2000 sulla maggiorazione R.I.A. e sulla possibilità e modalità di richiedere il diritto alle retribuzioni spettanti, a seguito della pronuncia della Corte costituzionale, sono circolate molte e varie interpretazioni.

Oltre l’Università, sono interessati quasi tutti i comparti del Pubblico Impiego. Per non fornire informazioni inesatte, USB Pubblico Impiego ha preferito aspettare qualche giorno in più e consultare il proprio legale che ha fornito indicazioni circa la procedura più efficace per richiedere il diritto all’aggiornamento della R.I.A. con un aumento della retribuzione che andrà ad incidere positivamente sia sulla liquidazione del TFS che nel successivo calcolo dell’assegno pensionistico.

USB ha proposto agli iscritti degli ex settori confluiti nel comparto Funzioni Centrali il ricorso a titolo gratuito all’assistenza del proprio ufficio legale che formerà una sorta di profilo di chi può verosimilmente avviare il percorso di rivendicazione, partendo appunto da un atto di natura stragiudiziale che ha lo scopo di costituire in mora l‘amministrazione datore di lavoro, nonché quella di interrompere la prescrizione quinquennale prevista.
Tentata la fase stragiudiziale, il legale avvierà la successiva fase giudiziale presso le sedi del tribunale competenti per territorio dell’ultima sede di lavoro.

A tal fine, è stata attivata sul sito di USB una procedura on line che consente ai dipendenti e ai pensionati interessati (quest’ultimi collocati in quiescenza non prima del 2019, poiché i crediti per i pubblici dipendenti sono riconosciuti solo per gli ultimi 5 anni dal collocamento in pensione) l’invio automatico della richiesta di riconoscimento R.I.A., conferimento e mandato alla mail dello studio dell’avvocato che avviene quando si termina l’inserimento dei dati nella procedura.

Come USB Università abbiamo ritenuto utile consentire anche agli iscritti in servizio e ai pensionati del nostro comparto l’adesione a titolo gratuito alla diffida e al ricorso online accedendo al seguente link:

https://pubblicoimpiego.usb.it/diffida-e-ricorso-per-il-recupero-delle-differenze-retributive-maggiorazione-ria-gen.html

 Anticipiamo qui i requisiti che bisogna possedere per richiedere il diritto alla maggiorazione R.I.A. (per specifiche informazioni ai pensionati che probabilmente saranno maggiormente interessati: https://pensionati.usb.it/leggi-notizia/procedura-on-line-riconoscimento-ria-pensionati-1302.html).

Tutti i lavoratori e pensionati universitari che nel periodo 1991/1993 hanno maturato:

  • 8 anni di servizio, ovvero essere stati assunti dal gennaio 1983 a dicembre 1985;
  • 12 anni di servizio, ovvero essere stati assunti dal gennaio 1979 a dicembre 1981;
  • 16 anni di servizio ovvero essere stati assunti da gennaio 1975 a dicembre 1977;  possiede il requisito chi ha assunto servizio negli anni immediatamente successivi, purché abbia usufruito della ricostruzione di carriera (riconoscimento del servizio pre-ruolo prestato presso pubblica amministrazione) con conseguente retrodatazione dell’anno di assunzione entro i periodi su indicati.

Nella procedura online sarà quindi necessario l’inserimento della mail di chi sta accedendo. Automaticamente e immeditatamente alla mail inserita verrà inviato un codice di verifica che dovrà essere copiato ed inserito nella finestra dedicata, per continuare nella procedura.
È importante, e quindi ricordiamo, che è necessario avere una copia in pdf dell’ultimo cedolino dello stipendio che dovrà essere inserito tra i documenti richiesti, insieme ad una copia di un documento (carta di identità o patente).
Nella procedura è inserito il mandato, il contratto con l’avvocato e la parte relativa alla privacy, che vanno firmate nell’apposito spazio, ricordiamo che non ci sono spese per il legale, anche in caso di soccombenza.
Il ricorso sarà presentato al Tribunale del lavoro e stante la sentenza della Corte costituzionale il rischio di spese di soccombenza, che potrebbero essere addebitate dai giudici, da ripartirsi eventualmente tra i ricorrenti, è molto remoto.

Invitiamo chi intende aderire o ricevere informazioni, anche i non iscritti, a rivolgersi a USB Università tramite email (con oggetto “Ricorso R.I.A.” a: universita@usb.it), per ricevere tutte le informazioni del caso

Roma, 25 marzo 2024

USB Pubblico Impiego – Università

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