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Il giorno seguente le Assemblee tenutesi negli Atenei, il 19 maggio c’è stato il presidio di fronte al Senato della Repubblica che ha visto la partecipazione di delegazioni tra tutte le componenti universitarie provenienti da moltissime università. Nutrita la presenza da Tor Vergata, in particolare si è fatta sentire la protesta dei ricercatori.

Però: se il 18 maggio l’assemblea nel nostro ateneo ha dato come esito un documento collettivo e l’acquisizione del comunicato dei Ricercatori delle Università del Lazio; se l’Assemblea di Tor Vergata è stato un esempio di democrazia partecipata, terminata con l’occupazione simbolica del Rettorato, non altrettanto si può dire della manifestazione in piazza.

E non possiamo esimerci, come RdB, dal commentare quanto avvenuto davanti al Senato, come del resto hanno fatto altri sindacati e associazioni dei docenti, prima sconcertati e poi assai irritati per il blitz della CGIL.

Chi ha partecipato all’ assemblea del giorno prima ha potuto sentire il monito gridato dal segreterario generale della FLC: “e che nessuno ci metta sopra il cappello”!! Ma la coerenza non sempre è di casa, purtroppo!

Al di là dei fatti contingenti, noi riteniamo che bisogna tenere alta la guardia e rafforzare le fila in vista della discussione del ddl che prosegue l’iter parlamentare, dato che proprio ieri il Senato lo ha approvato. Se vi è una possibilità di contrastare il progetto, questa è nelle mani dei ricercatori e dei precari che assicurano una buona parte della didattica. Il timore è che l’avvicinarsi dell’estate aiuti a stemperare la mobilitazione e che il governo, come da prassi, vada all’attacco ricorrendo al consueto blitz estivo, con il tacito consenso dell’opposizione.

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