Il 23 maggio 2024, in occasione della riunione della Conferenza dei Rettori (CRUI), si terrà un presidio promosso da diverse realtà, tra cui la nostra Organizzazione, per ribadire ancora una volta la contrarietà e una ferma opposizione al coinvolgimento dei nostri Atenei nella filiera bellica.
Saremo presenti, in una linea continua che unisce lo sciopero del 9 aprile, indetto solo da USB, alle mobilitazioni promosse dai collettivi studenteschi, ai documenti e alle dichiarazioni fatte da Ricercatori e Docenti contro la violenza della guerra, a una protesta che, ormai, ha di fatto superato i confini dei singoli paesi per diventare globale.
Siamo contrari a tutte le guerre, ma non sfugge ormai a nessuno che gli avvenimenti in Israele abbiano ormai superato la soglia degli orrori della guerra per trasformarsi in un vero genocidio del popolo palestinese. La violenza del governo israeliano colpisce indistintamente terroristi, militari, civili fino a colpire (per errore?) operatori umanitari e i convogli che trasportano cibo e medicine per le popolazioni inermi.
Se alla questione etica sulla guerra, alle questioni morali per lo sterminio del popolo palestinese, sommiamo l’assurdità del fatto che ingenti risorse finanziarie dello stato vengono impiegate in spese militari (dal 2023 le spese militari sono aumentate del 12%) sottraendole ad interventi mirati alla questione sociale, all’istruzione o alla sanità, è evidente che non si può restare indifferenti.
Per queste ragioni è necessario costruire una mobilitazione continua e crescente del mondo del lavoro organizzato a sostegno delle agitazioni studentesche, già vittime di tentativi di repressione. Non possiamo e non dobbiamo lasciare soli i giovani in questa campagna.
Riteniamo, altresì, ineludibile la necessità di costruire un fronte antimilitarista aperto a tutte le energie sociali a partire dalle contraddizioni che l’uso militare di determinati prodotti della ricerca scientifica pone alla nostra società. Invitiamo, come Organizzazione sindacale, a disertare la logica di guerra e la sua propaganda, a non fornire collaborazione alla produzione di dispositivi suscettibili di essere impiegati nei teatri di guerra, a respingere la strisciante cultura della militarizzazione delle università come delle scuole.
Per questo il 23 maggio saremo sotto la CRUI. Ci saremo per ribadire ancora una volta la nostra contrarietà e una ferma opposizione al coinvolgimento dei nostri Atenei nella filiera bellica.
Perché siamo convinti che le Università, in quanto Istituzioni dedite alla cultura e alla educazione e formazione dei giovani, non debbano inquinarsi collaborando con squali finanziari che lucrano sulle guerre e sulle morti.
Invitiamo tutti a partecipare
23 maggio, ore 9.00 a Roma, P.zza Santi Apostoli
PRESIDIO ALLA CRUI
Per chiedere insieme: