Inoltriamo l’informativa di Giancarlo Di Santi sulla seduta di Senato Accademico che si è tenuta ieri, 20 luglio.
Sicuramente una delle ultime sedute, poiché a fine settembre si terranno le elezioni per il rinnovo delle rappresentanze elettive in Senato Accademico, con esclusione di quelle studentesche appena elette. Una scadenza che noi riteniamo importante per il personale che, a differenza di tutte le altre università, è rappresentato solo in questo organo collegiale di governo.
Sottolineiamo, comunque, che è in prossima scadenza l’approvazione in Parlamento della legge di riforma universitaria, cosiddetto ddl Gelmini, che prevede anche la modifica degli assetti di governo universitari.
Un altro appuntamento a settembre, importante per tutti, lo ha offerto il Rettore con l’invito rivolto a “tutta la comunità universitaria” a un incontro per esaminare la situazione dell’Ateneo in relazione ai recenti provvedimenti normativi.
Un invito che – per come è stato proposto e in considerazione delle pesanti misure del dispositivo finanziario a cui è sottoposto l’intero sistema universitario, già penalizzato sul piano dei finanziamenti – sta già provocando allarmismi tra il personale.
Come sindacato non vogliamo sottovalutare la criticità della fase, anzi ne denunciamo le conseguenze penalizzanti per i lavoratori e, dal nostro punto di vista, anche le contraddizioni. Riteniamo, tuttavia, di dover allertare i lavoratori a non alimentare “le voci” dei timori e delle paure (di misure restrittive …) come se fossero loro tra i principali responsabili delle attuali difficoltà economiche e, tra l’altro, nelle condizioni di poter pagare. Due mesi di anticipo tra la convocazione e l’incontro sono pure considerevoli: c’è tutto il tempo per abituarsi all’idea che qualsiasi soluzione sia inevitabile.
Il virus della rassegnazione e passività è assai contagioso e tutto il paese, ormai, pare ne sia colpito.
RdB ritiene doveroso, invece, sottolineare che il personale tecnico-amministrativo, come tutti i pubblici dipendenti, già sta pagando e pesantemente.
La riforma Brunetta, con i tagli all’accessorio, decurtazioni stipendiali per malattie e permessi vari, è già attuato. E’ stata sospesa fino al 2014, quindi solo rinviata, l’applicazione del sistema di valutazione ed incentivazione con il 25% di dipendenti per legge dichiarati “fannulloni” non meritevoli di incentivazione e con possibilità di licenziamento. In aggiunta, con l’approvazione del “maxiemendamento” alla manovra finanziaria, è stato confermato:
- il blocco della contrattazione nazionale dal 2011 al 2013, senza alcuna possibilità di recupero futuro di quanto sottratto e che “per il personale contrattualizzato le progressioni di carriera comunque denominate e i passaggi (orizzontali) tra le aree eventualmente disposte negli anni 2011, 2012 e 2013” avranno effetti per i predetti anni ai soli fini giuridici.
- E’ stato ribadito che per il triennio 2011-2013 “il trattamento economico complessivo dei singoli dipendenti, anche di qualifica dirigenziale, ivi compreso il trattamento accessorio…in ogni caso non può superare il trattamento ordinariamente spettante per l’anno 2010, al netto degli effetti derivanti da eventi straordinari della dinamica retributiva, ivi incluse le variazioni dipendenti da eventuali arretrati, conseguimento di funzioni diverse in corso d’anno (il 2010, ndr) per progressioni di carriera comunque denominate, maternità, malattia, missioni svolte all’estero, effettiva presenza in servizio”.
E’ evidente quali siano gli obiettivi a breve termine, ossia entro il 2010, che il sindacato a Tor Vergata deve perseguire e raggiungere sul piano economico: approvazione del fondo salario accessorio (senza decurtazioni) e avvio delle procedure per le progressioni orizzontali.
Sottolineiamo che il salario acquisito “individualmente” nel 2010 costituirà il parametro/limite dello stipendio del singolo dipendente per i prossimi tre anni.
Dunque, ci sarà molto da fare – per tutti – al rientro dalla pausa estiva.
Roma, 21 luglio 2010 RdB-USB PI Università TorVergata