CONTRATTO INTEGRATIVO 2016: SIAMO NELLA FASE DI RESISTENZA
Il 27 luglio USB ha sottoscritto l’ipotesi del contratto integrativo 2016. Dobbiamo aspettare, però, la certificazione del Collegio dei Revisori dei Conti per poter siglare a settembre l’accordo integrativo definitivo.
Inviamo in allegato il testo dell’ipotesi di contratto e allegati e il comunicato sottoscritto con le sigle sindacali e parte della RSU con cui abbiamo lavorato per migliorare il testo proposto dall’ Amministrazione anche se, a nostro parere, dopo 4 ore di confronto con la delegazione amministrativa, qualcosa di più si poteva realizzare.
Ci riferiamo ad esempio alla questione “intervento perequativo”, richiesto da USB negli incontri di confronto che hanno portato alla definizione del testo proposto dall’Amministrazione.
Visti i tempi di magra con stipendi insufficienti per la maggioranza del personale, abbiamo richiesto di introdurre un meccanismo perequativo che avrebbe dovuto stabilire un tetto massimo agli emolumenti extra a vario titolo percepiti (c/terzi , master, TFA, compensi vari) con il duplice scopo di ridistribuire questa sorta di “risparmi”, attraverso l’incremento del fondo per il salario accessorio (di tutti). Non siamo riusciti a raggiungere una soluzione condivisa. Alla fine, come da prassi nelle assemblee, “dopo ampia discussione” è stato deciso di rinviare il tema con “un impegno” per il futuro.
Il ritiro dell’allegato da parte del DG, che delineava il progetto sulla valutazione “individuale”, potrebbe essere considerato un risultato, ma non ci illudiamo: il problema è solo rinviato.
La cornice entro cui realizzare il sistema meritocratico, a spese del salario collettivo (leggasi IMA), sarà definita dal nuovo contratto nazionale con pochi euro di incremento sull’accessorio, anziché sul tabellare. L’ Amministrazione sarà disponibile a investire sul personale mettendo a disposizione fondi aggiuntivi di Bilancio?
Sul tema, riportiamo di seguito il comunicato di USB Pubblico Impiego.
COMUNICATO STAMPA
CONTRATTO P.A.: DEMAGOGIA SULLE RISORSE PER I RINNOVI
“Sarà che ha perso le elezioni amministrative di giugno e che rischia di perdere il referendum costituzionale d’autunno, ma Renzi e il suo governo negli ultimi giorni sembrano essere più sensibili alle ragioni dei lavoratori pubblici, da sette anni senza contratto”, osserva Luigi Romagnoli dell’Esecutivo Nazionale USB Pubblico Impiego.
Renzi parla del blocco contrattuale come di un’ingiustizia e definisce lo stanziamento di 300 milioni una misura simbolica (in media 5/6 euro al lordo di aumento mensile pro capite).
Apparentemente sembrerebbe aver compreso il disagio dei lavoratori del pubblico impiego, tuttavia il Presidente del Consiglio fa capire che gli aumenti contrattuali andranno ai più meritevoli, facendo il paio con le dichiarazioni del ministro Madia. Insomma, se da un lato non si chiarisce quanto sarà lo stanziamento per il rinnovo dei contratti, dall’altro riparte il ricatto della cosiddetta meritocrazia.
I lavoratori pubblici debbono ricordare che nelle passate tornate contrattuali una parte degli aumenti, invece di finire nella retribuzione tabellare, è andata nei Fondi per la produttività e che quelle risorse sono state utilizzate non solo per i premi di produzione, ma anche per finanziare l’organizzazione del lavoro, le indennità, le carriere.
Se il Governo vuole finanziare la meritocrazia, lo faccia con risorse aggiuntive. L’aumento contrattuale deve essere vero, esigibile e per tutti. Basta con le alchimie contabili e con i ricatti dei premi di produzione finanziati con i soldi dei lavoratori. In autunno questo tema farà parte della piattaforma di lotta che porterà l’ USB allo sciopero generale, pretendendo atti concreti dal Governo e non solo fumose promesse.
Roma, 29 luglio 2016
ESECUTIVO NAZIONALE USB PUBBLICO IMPIEGO
ALLEGATI: ♦ IPOTESI CCI 2016
♦ Nuovo Sistema Ind Resp (allegato 2b) (003) TV_
♦ 2.v Indennità di Resp (allegato 2a)
♦ COMUNICATO SINDACALE 01 agosto 2016