E’ SOLO LA PRIMA RIUNIONE DELLA COMMISSIONE DI MOBILITA’:
MA NON SIAMO PARTITI CON LA MARCIA GIUSTA!
La prima riunione della Commissione di Mobilità (in allegato il decreto di costituzione) che si è tenuta martedì 4 ottobre, purtroppo, ha confermato dubbi e perplessità che hanno impedito a USB di sottoscrivere il Regolamento di Mobilità (USB non firma il Regolamento di Mobilità).
Abbiamo analizzato 23 richieste di mobilità volontaria, sulla base di un elenco in cui erano riportati nomi e cognomi dei richiedenti e pochi altri dati: struttura di appartenenza (a volte citate le Cattedre, pur essendo state soppresse, al posto dei Dipartimenti), struttura di destinazione, categoria e area di inquadramento, data della richiesta. Non vi era alcuna indicazione circa la motivazione della richiesta di trasferimento e né di condizioni particolari (previste dal CCNL e, in parte, dal Regolamento) che avrebbero dovuto ricevere maggiore attenzione.
Le richieste, dunque, sono state analizzate esclusivamente sul profilo organizzativo, ossia in base alle esigenze organizzative dell’Amministrazione o delle strutture autonome (anche del singolo docente).
Ovviamente tutte, eccetto una, con esito negativo!
In un tale contesto, sorge spontanea la domanda: ma a che serve che i rappresentanti sindacali stiano in una Commissione di Mobilità se sono chiamati ad esprimersi unicamente sulle ragioni dell’Amministrazione?
Ma non solo: come si può spacciare per “risultato” la possibilità di rendere pubblici i posti resi disponibili a seguito di richieste di trasferimento, perché così si favorisce la mobilità, quando tutto questo è già previsto dal Regolamento e, peraltro, dallo stesso Contratto Nazionale ?!? Basta rispettarlo …
In considerazione degli esiti della riunione, USB ha chiesto al Direttore Generale se intende applicare il Regolamento, evidenziando gli articoli che disciplinano le procedure successive ad eventuali pareri negativi dei responsabili della struttura di provenienza, di destinazione o dei dipendenti che non siano interessati alle eventuali controproposte dell’Amministrazione.
In caso contrario, come intende procedere.
In conseguenza della risposta, abbiamo espresso la nostra contrarietà per il disagio di trovarci invischiati in una Commissione, prevista da un Regolamento, peraltro atteso da vent’anni, che dovrebbe operare in base a regole e criteri dettati dallo stesso Regolamento che, però, non sembra si possa applicare.
Un contesto e con un compito poco chiaro al limite della trasparenza, in cui si rischia di agire senza il rispetto di quelle regole democratiche e di equità che dovrebbero tutelare i lavoratori.
E, comunque, a noi di USB diventa sempre più difficile accettare di fare i notai di decisioni prese altrove.
Roma, 6 ottobre 2016
USB PI – Università
ALLEGATI: ♦ Commissione Mobilità
♦ RegolamentoMobilitàTAB_01.12.2015 (1)