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pubblicato il 19 Dicembre, 2024

Il settore Università di USB Pubblico Impiego segnala che un gruppo di lavoratori dell’Università di Salerno ha presentato una richiesta formale di indagini in Procura per denunciare una serie di episodi in Ateneo. Se tali fatti risultassero confermati, allora saremmo di fronte a reati gravissimi.     

Per adesso, la notizia sta circolando nelle pagine di cronaca locale (vedi i link in fondo alla  pagina): sembra infatti che nell’Ateneo campano ci siano state pressioni sui lavoratori e sulle lavoratrici per farli desistere dall’iscrizione ad alcune sigle sindacali e per convincerli ad iscriversi alla principale sigla sindacale in UNISA: la sigla cui si fa riferimento nella nota dei dipendenti è la CISL, come pubblicato da Salerno Today. Non menzionarla rischierebbe di creare equivoci con altre sigle, ma al tempo stesso ci limitiamo a segnalare il fatto di cronaca senza muovere per il momento accuse verso quella sigla, nel pieno rispetto del corso della giustizia appena avviato. La Procura di Nocera Inferiore sta indagando ma, in attesa che gli inquirenti facciano luce sulla vicenda ed accertino eventuali responsabilità, complicità e coinvolgimenti, condividiamo alcune riflessioni.

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pubblicato il 9 Dicembre, 2024

Perché USB Università di Trieste chiede a tutto il personale universitario e agli studenti di partecipare allo sciopero generale nazionale del 13 dicembre 2024, con manifestazione a Milano.

Sulle pagine de “Il Fatto Quotidiano” del 07/12/24 leggiamo la testimonianza di una donna alla quale la società multinazionale di assicurazione sanitaria United HealthCare (372 miliardi di dollari di ricavi dichiarati nel 2023) ha negato l’operazione con soli due giorni di preavviso. “Sono rimasta negli uffici finanziari dell’ospedale, in lacrime…”. C’è chi su Tik Tok, spiega di “pagare 23 mila dollari di premio assicurativo, solo per vedermi poi negare il rimborso quando avevo bisogno di un esame” e chi si ammala rischia di finire letteralmente in mezzo a una strada coperto di debiti.

L’Italia, già con la cosiddetta aziendalizzazione delle allora Unità socio sanitarie locali avviata nella prima metà degli anni ’90, ha da tempo imboccato la scelta di privatizzare gradualmente la sanità, alla faccia dei tanti discorsi roboanti e pomposi sulla Costituzione più bella del mondo… Parecchi contratti collettivi nazionali di lavoro già da tempo assecondano e promuovono questo percorso suicida introducendo polizze sanitarie integrative. Si tratta di un’operazione anche culturale, che lavora sull’accettazione del fatto compiuto.

Per questo l’omicidio di Manhattan ci parla e dovremmo ascoltare quello che ha da dirci su noi stessi, su quanto siamo caduti in basso e su quello che dovremmo fare per invertire la rotta, per evitare quella che Robert Pape, professore di scienze politiche e direttore della Security Project della Università di Chicago, chiama “violenza civile” che si allarga alla sanità, alle assicurazioni e a chissà cos’altro. 

E che dire della strisciante privatizzazione della previdenza che fu pubblica?

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pubblicato il 21 Novembre, 2024

Per noi di USB è sempre opportuno ricordare che l’Università è un Sistema, complesso e in cui operano diverse componenti. Oltre a docenti, ricercatori e studenti, operano, spesso nell’ombra, i lavoratori del Personale Tecnico, Amministrativo e Bibliotecario.

Riteniamo indispensabile, per il buon funzionamento del sistema universitario, che in ogni analisi, progetto e/o iniziativa siano sempre considerate anche l’efficienza, la soddisfazione e il benessere di tutte le parti che lo compongono, docenti e PTAB.

Per questo, se si mira a incentivare la qualità e l’efficienza del sistema universitario tramite il rafforzamento dell’ organico, parlare solo dei docenti, risulterebbe riduttivo e inefficace rispetto alle finalità che si intendono perseguire. Si deve pensare ad un rafforzamento contestuale anche della componente del Personale Tecnico Amministrativo e Bibliotecario.

Un rafforzamento da praticare attraverso sia la stabilizzazione dei tanti precari creatasi per rispondere al PNRR, sia da un piano straordinario di reclutamento del Personale Tecnico Amministrativo e Bibliotecario in deroga ai limiti previsti dalle attuali norme sul turn-over.

Sul piano economico salariale, da parte nostra sottolineiamo un’altra anomalia che penalizza il Personale TAB degli atenei.

Infatti per questi lavoratori, che contribuiscono a tutti gli effetti a tutte le attività delle università, non ultime quelle in ambito PNRR, non solo non sono previste particolari risorse aggiuntive, ma ancor peggio permane l’obbligo di tagliare i fondi accessori per incentivare il personale ad un valore pari a quello del 2016.

Se anche ci fossero le risorse, queste non possono essere distribuite, per una norma decisamente datata.

Di fatto, in questo modo, è impedita la possibilità per i lavoratori di accedere anche alle stesse risorse che hanno contribuito ad ottenere con il proprio impegno.
 

PUNTI PROGRAMMATICI

1)  SALVAGUARDIA DELLA DIMENSIONE PUBBLICA DELL’UNIVERSITÀ: tutela delle finalità pubbliche e reinternalizzazione dei servizi.

2)  MAGGIORI INVESTIMENTI PER IL SISTEMA PUBBLICO UNIVERSITARIO: abolizione dei punti organico, assunzioni e stabilizzazione dei precari per adeguare l’organico ai carichi di lavoro, sicurezza e salute sui luoghi di lavoro.

3)  MAGGIORI RISORSE PER IL PERSONALE UNIVERSITARIO: adeguamento salari all’inflazione reale e riequilibrio con le retribuzioni degli altri Enti del Pubblico Impiego.

4)  DIFESA E RILANCIO DEL SALARIO ACCESSORIO.

5)  RICONOSCIMENTO DELLA CRESCITA PROFESSIONALE in prevalenza sulla base dell’anzianità di servizio e, se proprio deve esserci una valutazione, effettuarla sulla performance organizzativa anziché su quella individuale.

6)  RIEQUILIBRIO DEL PESO DEL PERSONALE TAB IN UNIVERSITÀ: sia in termini numerici rispetto al personale docente, sia in termini di rappresentanza elettiva e di ponderazione del voto negli Organi accademici.

7)  MENO ORE LAVORATE A PARITA’ DI STIPENDIO

8) ISTITUZIONE DI UN COMPARTO CONTRATTUALE OMOGENEO (UNIVERSITÀ, RICERCA E AFAM).

9) DEMILITARIZZAZIONE DELLE UNIVERSITÀ: nella didattica, nella ricerca e nella Terza missione.

Ottobre 2024

USB PI – Università

♦ Allegati:  Piattaforma_programmatica_USB_Universita_2022-24.pdf

Dal tavolo di confronto tra le organizzazioni sindacali e il Governo sulla legge di bilancio 2025 di lunedì 11 novembre è emerso che a breve partirà la contrattazione anche per il settore Università nell’ambito del comparto Istruzione e Ricerca.

Non ci aspettiamo nulla di buono da questo rinnovo, visto l’accordo a  perdere appena firmato per il comparto Funzioni Centrali che solitamente fa da apripista per gli altri comparti: solo alcune modifiche normative in cambio di incrementi stipendiali già decisi dal Governo, insufficienti ad affrontare l’inflazione e la perdita del potere di acquisto salariale. Dunque per il personale tecnico amministrativo e bibliotecario dell’Università (TAB) conferma dei bassi salari, aumento dei carichi di lavoro, delle responsabilità e delle mansioni esigibili.

La condizione arretrata in cui versa il personale TAB è stata rappresentata da USB nelle sedi istituzionali, in occasione dell’audizione VII Comm. (Cultura) e della XI Comm. (Lavoro) alla Camera, e manifestando in piazza chiamando i lavoratori allo sciopero del 31 ottobre.

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