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pubblicato il 19 Marzo, 2024

Come USB P.I. Settore Università riteniamo doveroso invitare a sostenere  e sottoscrivere la lettera aperta al MAECI (Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale), promossa da numerose e numerosi appartenenti al mondo universitario e della ricerca, per chiedere la sospensione del bando per la cooperazione tra istituzioni italiane e israeliane in materia di ricerca scientifica uscito alcuni giorni fa (https://www.esteri.it/it/diplomazia-culturale-ediplomazia-scientifica/cooperscientificatecnologica/accordi_coop_indscietec/).

Nel momento in cui la distruzione della Striscia di Gaza da parte dell’esercito israeliano procede con un’intensità e un accanimento sui civili che ricordano i periodi più bui della storia, è inconcepibile pensare che la ricerca scientifica possa continuare senza pause.

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L’Università di Pisa applicherà un consistente taglio ai servizi integrativi appaltati delle biblioteche. Questo avviene all’indomani dell’accordo del rinnovo contrattuale delle cooperative sociali che, pur prevedendo incrementi salariali modesti senza alcun recupero dell’inflazione, dovrebbe portare a un miglioramento delle attuali condizioni salariali e di lavoro del personale esternalizzato delle biblioteche.

L’accordo per essere applicato, però, deve essere riconosciuto dagli enti appaltatori tramite un maggior impegno finanziario.

L’Università, invece, comunica pubblicamente che per l’appalto del 2024 stanzierà per le biblioteche gli stessi 460 mila euro degli anni passati. Questa scelta comporterà il taglio di oltre il 45% degli attuali servizi integrativi di biblioteca appaltati con la conseguente perdita di posti di lavoro, o di riduzione di ore e di salario degli attuali lavoratori.

Saranno ridotti i servizi all’utenza che solo in parte saranno compensati con l’assunzione di una decina di bibliotecari che non potranno mai coprire la carenza di organico dovuta al mancato turn over.

A questa situazione inaccettabile porta l’adesione a regole di mercato che puntano al profitto a discapito del lavoro e di servizi essenziali per la comunità universitaria.

In allegato il comunicato di USB Università di Pisa: USB UNIPI_appalti_biblioteche_CUI PRODEST

USB PI – Università

pubblicato il 4 Marzo, 2024

USB proclama, anche quest’anno, una giornata di sciopero generale, di tutte le categorie pubbliche e private, in risposta all’appello del Movimento transfemminista Non Una Di Meno.

Come Organizzazione Sindacale abbiamo colto da subito la necessità di strappare una giornata simbolica come quella dell’8 marzo, alla retorica della ricorrenza rituale per ricollocarla nello spazio che le è proprio: la lotta.

Sono tanti i nessi strutturali che compongono la violenza contro le donne e di genere e se, sicuramente, il dato più drammatico è rappresentato dal numero crescente di stupri e femminicidi, non è possibile sottovalutare la violenza culturale, istituzionale ed economica.

Ed è proprio sulla violenza economica che come sindacato abbiamo maggiormente focalizzato la nostra attenzione e il nostro intervento in questi anni.

In quella zona di stretta connessione tra un lavoro produttivo fatto di bassi salari, lavoro intermittente, precario, sfruttato, sottopagato e povero, e un lavoro di cura gratuito che pesa, per oltre il 75%, sulle donne.

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Come USB Università abbiamo notato che nelle buste paga di gennaio si era verificata un’applicazione disomogenea dell’istituto dell’IVC (Indennità di Vacanza Contrattuale).

lcuni Atenei che avevano corrisposto nel mese di dicembre il cosiddetto “Anticipo” dell’incremento della IVC, previsto dal Decreto anticipi a valere dal 2024, con la busta paga del mese di gennaio non hanno corrisposto il pagamento della IVC, anch’essa prevista da norma di legge.      
Gli Atenei che hanno scelto di corrispondere l’anticipo nel 2024, dal mese di gennaio hanno erogato soltanto la quota per i futuri miglioramenti contrattuali, ma non anche l’IVC. In entrambe le situazioni, come se l’IVC fosse considerata assorbibile dall’anticipo.       
Ma l’art. 3 del DL 145/2023 dispone che “l’emolumento (…) è incrementato, a valere sul 2024, di un importo pari a 6,7 volte il relativo valore annuale attualmente erogato, salvi eventuali successivi conguagli”, per cui è chiaramente in aggiunta.

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