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DOPO 2 SETTIMANE DALL’ULTIMA CONVOCAZIONE,

RIPARTE  LA TRATTATIVA PER IL RINNOVO DEL COMPARTO ISTRUZIONE E RICERCA

 

USB ha iniziato il percorso di trattativa all’Aran sul nuovo contratto del comparto Istruzione e Ricerca nella convinzione che fosse prioritaria la centralità dei lavoratori, docenti e ATA, ricercatori, tecnici amministrativi e bibliotecari, che negli ultimi anni hanno subito una pesantissima perdita di potere d’acquisto dei salari e di diritti, a causa delle varie normative “anti-fannulloni” e, nel caso della Scuola, la nefasta legge 107.

Ci siamo accorti presto che per Cgil, Cisl e Uil la priorità non erano i lavoratori, ma riuscire a fare l’ennesima marchetta al Governo e firmare il rinnovo prima delle elezioni politiche.

Parliamo dello stesso governo che con il preside-sceriffo, il bonus premiale, l’alternanza scuola-lavoro e i finanziamenti pubblici alle scuole private ha distrutto la scuola pubblica statale, mettendo in moto processi di aziendalizzazione devastanti per la democrazia degli organi collegiali, la dignità professionale e la formazione pubblica. Lo stesso Governo che ha costruito una Università di classe sempre meno accessibile, sempre di più in mano alla casta baronale. Lo stesso Governo che ha portato la Ricerca Pubblica sul baratro, con i ricercatori meno pagati d’Europa e un sistema di governance assolutamente fallimentare.

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pubblicato il 31 Gennaio, 2018

 Che cosa è l’alternanza scuola-lavoro?:  uno strumento di trasformazione della società che parte da lontano…


RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:

In seguito ad alcuni interventi profondamente critici sulla partecipazione dell’università all’implementazione dell’alternanza scuola-lavoro si è sviluppato nel nostro ateneo un embrione di dibattito (che spero possa crescere) su questo tema, e numerose colleghe e colleghi hanno raccontato la propria esperienza proponendo un discorso difensivo (lavoriamo bene, lavoriamo tanto, gli studenti sono entusiasti).

Il punto su cui mi preme soffermarmi non vuole mettere in discussione la qualità del lavoro dei docenti, nè dubitare della quantità del loro impegno.

Mi stupisce molto che in tutti i racconti di collaborazioni scientifiche e didattiche con le scuole sotto il marchio dell’ASL (Alternanza Scuola-Lavoro) manchi qualsiasi tentativo anche solo accennato di contestualizzare che cosa sia la novità dell’alternanza scuola-lavoro nel sistema scolastico e nella nostra società.

Collaborate con le scuole, avete e abbiamo figlie e figli che le frequentano, lavoriamo all’università… possibile che ci interessi solo il segmento della nostra specifica attività come se non fossimo nel mezzo di una riforma epocale (così la chiamava Renzi) devastante (questo ha denunciato il mondo della scuola) dell’istruzione pubblica?

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pubblicato il 18 Gennaio, 2018

IL RINNOVO DEL CONTRATTO
PER L’ UNIVERSITÀ E I POLICLINICI UNIVERSITARI

E’ un  eufemismo definire “CONTRATTO”
il testo proposto dall’Aran.

Si tratta sostanzialmente di una raccolta, una sorta di TESTO UNICO, delle leggi intervenute in questi ultimi anni a regolamentare il Pubblico Impiego. Una trascrizione dei vari Tremonti,  Brunetta e Madia, interpretati nel modo più restrittivo possibile, e che non affronta il nodo fondamentale di questo rinnovo: il recupero salariale dopo quasi 10 anni di blocco contrattuale e di finanziarie che hanno tagliato i fondi alla contrattazione integrativa.

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pubblicato il 15 Gennaio, 2018

No ai contratti a perdere, basta con il ricatto della firma!            

Dopo 8 anni di blocco contrattuale e tre giorni di maratona all’Aran, alle quattro del 23 dicembre 2017 è stato firmato un brutto contratto per il Comparto Funzioni Centrali, del tutto insufficiente dal punto di vista economico a recuperare anche la sola inflazione registrata tra il 2010 e 2017.

Il valore medio di aumento del Comparto si ferma a 76 euro (altro che 85 euro medie!), la prima e seconda area (A e B) recuperano qualcosa solo attraverso una perequazione temporanea che si ferma al 2018, finanziata con i due mesi di risparmio ottenuto con l’incremento contrattuale per tutti i dipendenti del comparto erogato a regime non dal 1° di gennaio, ma da marzo 2018.

A questo si aggiunge un sistema di valutazione molto simile a quello previsto dalla riforma Brunetta, un peggioramento delle norme riguardanti i permessi per visite e cure mediche, un inasprimento delle norme disciplinari che è espressione diretta del pregiudizio che da anni ispira le campagne mediatiche contro i lavoratori pubblici e che è anche l’humus su cui è impiantato questo contratto.

USB non ha siglato l’ipotesi di accordo e già dalle prossime settimane avvierà la consultazione tra i lavoratori del Comparto.
Vi invitiamo a leggere  la scheda informativa  in allegato all’odg approvato il 13 gennaio 2013.                                                                               

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