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pubblicato il 12 Dicembre, 2014

Resistere fa bene alla salute USB PI  e i lavoratori del PTV esprimono solidarietà agli operatori esternalizzati che hanno corso il rischio di essere licenziati.
Nella città del “magna magna..” sono sempre i più deboli a pagare le conseguenze di un sistema in cui, per fronteggiare le ruberie del “mondo di  sopra”, si impongono i piani di rientro sulla pelle dei lavoratori e delle loro  famiglie, a discapito della salute dei cittadini.
I vertici del PTV si congratulano perché il Policlinico Tor Vergata, nonostante la crisi regionale, ha avuto un incremento dei posti letto. Paradossalmente nello  stesso tempo si consente il licenziamento di circa 70 operatori ausiliari  che con il loro lavoro concorrono a rendere sostenibile il servizio sanitario ai cittadini.

Ma come si può accettare una simile situazione? Alla fine la resistenza dei lavoratori, organizzati dal sindacato, ha vinto la battaglia per il  Lavoro e la Salute, diritti inalienabili che non possono essere ostaggio del profitto!

                         Un monito per tutt*:   CHI LOTTA PUO’ PERDERE… MA CHI NON LOTTA HA GIA’ PERSO!!

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pubblicato il 22 Novembre, 2014

punto di vista

 

Nella seduta di contrattazione di ieri, 26 novembre, è stato sottoscritto l’accordo sull’anticipo dell’orario di lavoro, sui              criteri    di erogazione dei buoni pasto ed incremento del limite dell’orario in esubero. L’accordo andrà in vigore dal 1° di        gennaio 2015.

E’ stata conclusa, inoltre, la discussione sul Regolamento per attività c/terzi, per quanto di competenza della contrattazione   decentrata, trattandosi di materia che ha riflessi di carattere retributivo. I regolamenti di ateneo, difatti,  sono approvati dal Senato Accademico, previo parere del CdA.

Per la prossima contrattazione, fissata per l’11 dicembre, sapremo se il Collegio dei Revisori avrà approvato  la proposta di limitare la “valutazione” alla parte dell’IMA finanziata dalle risorse eccedenti, risultanti dalla soppressione dell’indennità di meccanografia e da ulteriori risorse di bilancio reperite nella costituzione del fondo 2014.

Per USB l’operazione è il risultato di un compromesso tra le parti con  il duplice scopo di superare  per il 2015 il contratto integrativo “unilaterale” (che, a nostro parere, mina l’essenzialità stessa del ruolo sindacale) e sostenere il principio della tutela del salario fisso e a carattere generalizzato per  contrastare l’erosione del salario, imposto dalle riforme normative restrittive.

Con  un breve resoconto, riportiamo il nostro punto di vista sull’esito della contrattazione:

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pubblicato il 18 Novembre, 2014

la salute non è profitto  A leggere gli esiti – ancora parziali – dei 6 tavoli sulla sanità della Leopolda c’è da rimanere basiti tanta e tale e’ la distanza tra   le enunciazioni in libertà risuonate nell’antica stazione dei treni a vapore e quanto contenuto nella ben più attuale e    realistica legge di stabilità che, nell’immediato futuro, si tradurrà in ulteriori e pesanti tagli nella carne viva di lavoratori e  cittadini.

 Il “futuro è solo l’inizio”: appunto!

Respiro profondo e supplemento di lucidità sono quindi indispensabili per procedere in una sommaria e parzialissima  comparazione tra Leopolda e realtà.

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pubblicato il 15 Ottobre, 2014

                                          MA QUALE CRESCITA DEL PAESE:

2011024_pi_banner_crop_01 CON LE  “RIFORME”  DI RENZI TUTTI PIU’ POVERI E PRECARI

 

Le politiche dell’Europa delle banche –  di cui Renzi è fedele esecutore  – procedono come rulli compressori facendo tabula rasa dei diritti conquistati in anni di lotte dai lavoratori.  Il Jobs Act rappresenta la resa totale del mondo del lavoro alle esigenze dei padroni,  rendendo la precarietà la normale condizione per tutti i lavoratori di questo Paese.

I processi di trasformazione del modello sociale e di sviluppo non risparmiano il pubblico impiego che continua ad essere sotto attacco sul piano dei salari, della funzione svolta e dei diritti.

Contratti bloccati al 2020, mantenimento del blocco del turn over, abbandono della funzione di servizio alla cittadinanza. Il tutto mascherato in cambio dell’obolo elettorale degli 80 euro.

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