USB P.I. ha lanciato la petizione:
SFIDUCIAMO IL MINISTRO BRUNETTA!
BRUNETTA, IL MINISTRO NO SMART
Il Ministro Brunetta non perde occasione per attaccare i dipendenti pubblici ed ora che la pandemia sembra debba essere archiviata per decreto di governo, nonostante l’alto numero di contagi e la drammatica conta giornaliera dei morti, ritorna alla ribalta con un’intervista a Sky Tg 24 nella quale accusa lo
smart working di essere una copertura al far finta di lavorare quando invece basta star chiusi in casa col telefonino sulla bottiglia del latte!
Ora, sarebbe perfino facile rispondere ad una narrazione offensiva e ideologica tesa al solo screditamento dei lavoratori pubblici, ma come si fa a rimanere seri con chi, con piglio da invasato, venera Draghi e i vaccini, magnifica il record del PIL, autoincensa il suo governo per essere stato quasi il più bravo nella gestione della pandemia e dichiara quest’ultima, di fatto, superata, mentre tutto il Paese continua a stare in fila davanti alle farmacie e a combattere con i figli in DAD?
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Ci siamo, dal 1° febbraio iniziano i controlli sulla vaccinazione obbligatoria del personale dell’Università con provvedimenti sanzionatori per i lavoratori che non risultano vaccinati che stanno generando panico e confusione.
Nonostante in quasi due anni di emergenza pandemica TUTTO il personale ha permesso il funzionamento degli Atenei, anche grazie al ricorso al lavoro agile e alla didattica a distanza, invece di migliorare le strutture universitarie per renderle più sicure, invece di investire sul lavoro agile anche attraverso l’implementazione della strumentazione e dei sistemi informatici, il Governo ha scelto la scorciatoia della sospensione dal lavoro e dal salario del personale non vaccinato delle Università.
Addirittura, potrebbe essere sospeso chi non lavora fisicamente nelle sedi universitarie, potendo svolgere il lavoro a distanza, solo perché ha deciso di non vaccinarsi.
Le disposizioni prese non hanno una ragione sanitaria, poiché i lavoratori strutturati sono solo una parte di coloro che frequentano gli atenei. Ad esempio, sono esclusi dall’obbligo vaccinale i lavoratori atipici (Borsisti, Assegnisti, CO.CO.CO etc) e gli addetti alle attività esternalizzate che lavorano nelle università, per cui si fa davvero fatica a cogliere il senso di queste misure estreme.
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IL MINISTRO BRUNETTA CI RIPENSA:
LE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE INCENTIVINO IL LAVORO DA REMOTO !
A fronte dell’esplosione dei contagi causati dalla variante Omicron, il Ministro Brunetta è costretto ad ammettere che il ricorso al lavoro in remoto costituisce un irrinunciabile strumento di contenimento dell’epidemia (comunicato USB Pubblico Impiego).
Per non smentire se stesso, però, non cede fino in fondo e, con una circolare scritta a due mani con il ministro Orlando, si limita a incentivare il lavoro agile “liberando” le amministrazioni pubbliche dalle rigide modalità organizzative che egli stesso ha imposto con i decreti del 23 luglio e del 6 agosto che hanno interessato in prima istanza i lavoratori della Scuola e dell’Università.
Provvedimenti normativi emanati in evidente sconnessione con lo stato di emergenza prorogato dal governo su tutto il territorio nazionale fino al 31 dicembre 2021 e ora fino al 31 marzo 2022. In particolare, con le disposizioni di estensione dell’obbligo vaccinale al personale dell’ Università a prescindere dall’ età perché riconosciuto, al pari della Scuola, “settore particolarmente esposto” (DL 7 gennaio 2022).
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