Il Rettore nella sua comunicazione del primo aprile rivolgendosi agli studenti comunica che:
“Per ciò che concerne le Biblioteche, contiamo d’altro canto che le attuali riduzioni nell’orario di apertura possano presto venir meno, grazie alla riapertura delle scuole che ridurrà le difficoltà del nostro personale bibliotecario con figli piccoli.”
pur confidando che si tratti, complice la data, di un’espressione di tardiva goliardia, osserviamo che:
- È inaccettabile additare una categoria di lavoratori come responsabile di scelte altrui.
- Le misure citate sono finalizzate al contenimento della pandemia e non alla conciliazione vita/lavoro del personale, questo dovrebbero saperlo, se non il Magnifico Rettore, almeno i vertici della nostra Amministrazione.
- Il personale delle biblioteche, insieme a tutti quei colleghi che operano a stretto contatto con il pubblico, è quello più esposto ai rischi del contagio, per numero di contatti giornalieri (non vi è limitazione degli accessi per accedere ai servizi, ma solo per quanto riguarda i posti di lettura/consultazione, in altri atenei è in vigore la prenotazione anche per il semplice prestito), per promiscuità delle attrezzature e delle postazioni di lavoro, per gestione diretta di documenti potenzialmente vettori del virus, ecc..
» Leggi tutto l´articolo »