Il Silenzio Assenso è la trappola preparata da CGIL, CISL e UIL per i neoassunti: ecco come difendersi
⌈ In allegato il modulo di diffida da presentare alle Amministrazioni per non aderire al fondo pensione⌋
Con la sottoscrizione all’Aran dell’accordo del 16 settembre 2021 si è definitivamente introdotta nella Pubblica Amministrazione la formula del silenzio assenso per l’adesione al fondo Pensione Sirio Perseo, mettendo così una pietra tombale su quanto disposto dalla legge del 1993, istitutiva dei fondi pensione, che dichiara: “L’adesione al Fondo Pensione deve essere espressa dal lavoratore attraverso una esplicita dichiarazione di volontà, potendo tuttavia mantenere il silenzio e conservare il proprio TFR”.
Questo non sarà ora più possibile per tutti i lavoratori assunti dopo il 1° gennaio 2019 nelle Amministrazioni che costituiscono il serbatoio da cui attinge il Fondo Perseo Sirio (Ministeri, Regioni e Autonomie Locali, Sanità, Enti Pubblici Non Economici, Agenzie Fiscali, Università, Ricerca, Enac e Cnel),che dovranno, entro i 6 mesi che decorrono dall’informativa fornita dalle singole Amministrazioni nei 60 giorni successivi alla firma dell’ accordo(16 settembre 2021),dichiarare esplicitamente di non voler aderire al fondo pensione non facendo in questo modo scattare il principio del conferimento tacito.
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INFORMATIVA SINDACALE
La delegazione sindacale è stata convocata dall’Amministrazione per il 7 settembre a una riunione con i seguenti argomenti in discussione:
1) comunicazioni;
2) organizzazione del lavoro e lavoro agile;
3) controlli sul possesso della certificazione verde COVID-19 (c.d. green pass);
4) programmazione degli incontri per la contrattazione sul CCI 2021.
Non possiamo aggiungere come prassi “dopo la pausa estiva”, poiché l’ultimo incontro sindacale si è tenuto il 19 aprile 2021, con il rinvio ad un appuntamento a pochi giorni dopo. Il tempo necessario per acquisire la notizia della certificazione da parte dei Revisori dei Conti dell’ ipotesi di accordo integrativo 2020 e procedere alla firma definitiva dell’accordo che avrebbe costituito la base per l’integrativo 2021.
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La sicurezza all’università non passa
da sanzioni e sospensioni
Dopo mesi che si parla di come riaprire in sicurezza scuola e università, in pochissimo tempo si trova la soluzione con il green pass e si rende esecutivo un provvedimento che non ha precedenti, la sospensione dal lavoro e dallo stipendio per la mancanza di un vaccino non obbligatorio per legge. Come si fa a non avere dei legittimi sospetti che lo scopo non sia la salute pubblica, ma l’attacco ai diritti dei lavoratori?
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RINNOVO CCNL 2019-21 UNIVERSITA’
BASTA PROMESSE,
VOGLIAMO UN CONTRATTO VERO!
Il CCNL dell’Università così come quello di tutto il Pubblico Impiego è ormai scaduto da più di 2 anni, dopo averlo subito nel 2018 alla vigilia delle elezioni. Un rinnovo contrattuale che non ha affrontato gli annosi problemi del comparto, ora accentuati dalla pandemia e dalle carenze di organico determinate dai molti pensionamenti.
ORA IL PERSONALE TECNICO AMMINISTRATIVO E BIBLIOTECARIO DELL’UNIVERSITA’ VUOLE UN RINNOVO CONTRATTUALE VERO!
E’ da tempo che USB P.I. lo rivendica e leggendo l’atto di indirizzo emesso con grande ritardo dal MUR (Ministero Università e Ricerca), documento propedeutico ad avviare gli incontri per il rinnovo contrattuale 2019-2021, leggiamo con piacevole sorpresa che molte nostre richieste sono state accolte:
Accogliamo dunque favorevolmente l’intenzione di:
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