RINNOVO CCNL:
IL PACCO DI NATALE
Il 20 dicembre verrà convocato il tavolo di contrattazione del compartone “Funzioni Centrali” (Ministeri, Parastato, Agenzie) e si procederà in modo serrato per arrivare velocemente alla firma del CCNL entro il 31 dicembre, forse anche prima di Natale.
E i sindacati non hanno ancora ricevuto la bozza del contratto dall’ARAN, ma lo hanno dovuto scaricare dal sito del Sole 24ore. Vi invitiamo a leggere il testo prendere-o-lasciare, che abbiamo pubblicato in allegato, per conoscere il PACCO che hanno preparato per i pubblici dipendenti.
Il contratto del nostro comparto (Scuola-Ricerca-Università-Afam) è legato a doppia mandata al contratto delle Funzioni Centrali, in quanto la parte normativa di quel contratto verrà traslata in tutti gli altri comparti del Pubblico Impiego, Università inclusa. USB non è disposta ad accettare l’attacco ai diritti e al salario che i sindacati concertativi si apprestano ad avallare:
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DOPO OTTO ANNI DI BLOCCO, SERVE PIU’ UN BUON CONTRATTO CHE UN CONTRATTO VELOCE
Si è aperto giovedì 9 il tavolo all’ARAN per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del neonato comparto Istruzione e Ricerca, che racchiude i settori Scuola, Università, Ricerca e AFAM.
Dopo l’illustrazione da parte del Presidente dell’atto di indirizzo, sia sulla parte generale che sulla parte dei singoli settori, è stata la volta degli interventi delle Organizzazioni Sindacali presenti.
USB ha rappresentato la propria posizione già espressa al tavolo confederale e a quello della Funzioni Centrali, dove stanno trattando materie di carattere generale comuni a tutto il pubblico impiego e da cui arrivano segnali non positivi.
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SLITTANO I TERMINI DI PRESCRIZIONE PER I CONTRIBUTI PENSIONISTICI
Diffondiamo un comunicato di USB Pubblico Impiego che da notizia di sviluppi relativamente positivi nella complessa questione dei termini di prescrizione dei contributi previdenziali che interessa un’ampia fascia di categorie di pubblici dipendenti, tra cui i dipendenti universitari.
La reazione dei lavoratori, innescata dall’iniziativa del nostro sindacato che ha diffuso nei posti di lavoro la “novità” dell’applicazione della prescrizione quinquennale (già in uso nel privato), oltre ad aver risvegliato gli altri sindacati, ha obbligato l’INPS a posticipare di un anno l’avvio dei termini di prescrizione.
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