Di seguito una richiesta di chiarimenti rivolta al
Rettore circa le notizie giornalistiche che collocano il nostro ateneo tra i primi posti nella graduatoria delle università a rischio default. La causa sarebbe l’incidenza della spesa per il personale, mentre per l’indebitamento stiamo meno peggio: ci chiediamo allora la congruità delle assunzioni appena fatte e quelle in programma per il triennio. Anche se non sottovalutiamo le legittime aspettative degli interessati.
Rimane il fatto che, al di là dei dubbi esposti, una cosa è certa: finora a risparmiare sembra che tocchi solo al personale tecnico-amministrativo-bibliotecario: nessuna stabilizzazione (non sono previste assunzioni solo per noi!!), blocco del contratto, riduzione dei fondi per l’accessorio, sospensione dell’accessorio, ticket ridotti, fondi per la formazione ridotti a 1/4 rispetto al 2008 e via dicendo. Però poi ci dicono che … stiamo tutti nella stessa barca!?!
USB Università Tor Vergata
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Al Magnifico Rettore
Prof. Renato Lauro
E p.c. Al Senato Accademico
Illustrissimo Rettore,
nella scorsa seduta del Senato Accademico ha illustrato ai presenti le ulteriori difficoltà finanziarie che il sistema Università nel suo complesso dovrà affrontare nel corso del 2013 a causa della sottrazione, già determinata dal precedente Governo, di circa 400 milioni al Fondo di Finanziamento Ordinario destinato al funzionamento delle università.
Nonostante il (parziale) recupero di 100 milioni “contrattato” dal Ministero con l’attuale Governo, i fondi così pesantemente decurtati difficilmente potranno garantire già dal 2013 la sopravvivenza degli atenei. Di sicuro, almeno 21 università sono destinate al fallimento. Una condizione che, attraverso il commissariamento, le porterà all’aggregazione con altre università. Ciò potrà comportare la chiusura dei dipartimenti, enorme ridimensionamento della didattica, della ricerca. Tenendo in conto che gli atenei sono già gravemente compromessi da anni di austerità forzata.
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Ieri mattina, 8 gennaio, si è tenuta la prima seduta di contrattazione del 2013 con all’odg l’avvio della discussione sul nuovo contratto integrativo. Ricordiamo che l’accordo sottoscritto a dicembre vale solo per il 2012.
Il Rettore ha partecipato all’inizio della seduta con un breve intervento, stigmatizzando le difficoltà finanziarie che l’ateneo dovrà affrontare, costretto a una forzata austerità a causa della decurtazione dei fondi ministeriali per il funzionamento del sistema università. Situazione complessa che potrà essere superata con la sinergia di tutte le componenti universitarie, facendo leva sulla capacità di organizzare, di lavorare contando sulla collaborazione di tutti.
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Il Professor Monti nel suo discorso di fine anno con la sua “educata arroganza” ci ha raccontato quanto di buono ha fatto per il paese in questi ultimi 13 mesi salvandoci dalla bancarotta e con la sua agenda ha disegnato un futuro da incubo per la prossima legislatura.
A noi non piace la sua nuova agenda e ci opporremo a qualsiasi progetto di continuità con la sua azione che dovesse emergere in ambito sociale dal nuovo governo. Che sia Monti o meno a guidare un tale governo.
Un’altra è l’agenda che serve al paese, ai lavoratori, ai disoccupati, ai precari e ai pensionati.
In queste settimane che ci separano dalle elezioni politiche che decideranno se il “montismo” che sta colpendo pesantemente i lavoratori sopravviverà allo stesso Monti, USB ha costruito insieme ad altri soggetti sociali un’Agenda anti austerità: pochi punti chiari e radicali attraverso i quali filtrare le proposte elettorali che emergeranno dalle forze politiche in questa campagna elettorale.
Siamo un sindacato e quindi, pur esprimendo senza timori e senza timidezza ciò che pensiamo come abbiamo sempre fatto, non possiamo e non vogliamo dare indicazioni su chi votare o se votare: crediamo che i nostri iscritti e più in generale tutti i lavoratori, i precari, i disoccupati e i pensionati sappiano giudicare e valutare ciò che è meglio per loro.
Un’Agenda che esprime quindi posizioni, le nostre posizioni, sui principali argomenti e temi che dovrebbero essere alla base del programma politico di chi intendesse richiedere il consenso popolare.
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