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pubblicato il 8 Ottobre, 2017
IMPUNITA’ FISCALE PER GLI EVASORI E BRICIOLE PER I LAVORATORI
 
Le bugie hanno le gambe corte e la propaganda prima o poi si infrange sulla realtà.
La fotografia chiara e limpida scattata dal procuratore di Pistoia Di Vizio, uno dei più esperti magistrati del ramo evasione, sul reale stato di salute della legalità e dell’equità fiscale nel nostro paese, smonta pezzo dopo pezzo tutte la propaganda governativa e le cifre farlocche sbandierate sul fronte della lotta all’evasione.

DAL 1° GENNAIO 2018 DECORRONO GLI EFFETTI DELLA PRESCRIZIONE DEI CONTRIBUTI   NON VERSATI DALLE  AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE

per i dipendenti delle:

 Amministrazioni statali, compresi i dipendenti civili e militari dello Stato, UNIVERSITA’ STATALI, Agenzie nazionali delle autorità indipendenti, delle scuole primarie paritarie-pubbliche e private, degli asili eretti in enti morali e delle scuole dell’infanzia comunali

Ai sensi della circolare INPS n. 94 31/05/2017, dal 1° gennaio 2008 si applicano le disposizioni vigenti per l’assicurazione generale obbligatoria (AGO), con la conseguenza che i periodi di attività lavorativa non coperti dal versamento dei  contributi, perché non versati dalle Amministrazioni da cui dipendono, una volta trascorso il periodo di prescrizione quinquennale, non potranno essere computati ai fini sia della misura (importo pensionistico) sia del diritto a pensione (periodi utili ai fini pensionistici), salvo la costituzione di una rendita vitalizia.

Decorso il termine di prescrizione si estingue per l’INPS il diritto a riscuotere la contribuzione e l’INPS è impossibilitato a riceverla anche se vi fosse la volontà di procedere con il versamento in via spontanea da parte dell’Amministrazione debitrice.

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UNA BATTAGLIA DI PIU’ LARGO RESPIRO PER LA DIGNITA’  DELL’UNIVERSITA’  PUBBLICA

 

Il confronto tenutosi il 28 agosto tra ARAN e sindacati del Pubblico Impiego, propedeutico al rinnovo del contratto collettivo nazionale, ha confermato i nostri dubbi sulla volontà di rinnovare positivamente i contratti bloccati dal 2009.

Anche i docenti dell’Università stanno mobilitandosi con uno sciopero diffuso in molti Atenei, rivendicando il ripristino dei loro scatti stipendiali, bloccati  a colpi di finanziarie dal 2010.

Riteniamo legittima la richiesta dei docenti, in considerazione che alcune specifiche categorie di Lavoratori Pubblici (Magistrati, Militari, Insegnanti scolastici ..) hanno usufruito di tale sblocco anche se del tutto parziale. Vogliano, però, ricordare che in diversi Atenei, TUTTI i Docenti aventi diritto hanno usufruito nel 2015 dell’incentivo una tantum previsto dalla famigerata riforma universitaria (L.240/2010) utilizzando in piena autonomia le risorse finanziarie assegnate.  Era evidente che era un contentino che avrebbe premiato pochi Atenei, creando malessere e gettando le basi per i tagli lineari a cui stiamo assistendo.

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pubblicato il 4 Settembre, 2017

Riteniamo utile segnalare alle colleghe e ai colleghi  una sentenza che non farà sicuramente piacere alle varie Madia, Brunetta e Ichino, nonché a qualche solerte Dirigente di nostra conoscenza. A fronte della campagna mediatica imbastita dalla stampa, dal governo e dalla Dirigenza Pubblica contro i lavoratori pubblici, con minacce di licenziamenti immediati contro i dipendenti che si allontanano per qualsivoglia motivo dal proprio posto di lavoro, un giudice da esempio di grande buon senso.

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