⇒ Al Direttore Generale
Dott.ssa Tiziana Frittelli
⇒ Al Direttore Sanitario
Dr. Giuseppe Visconti
⇒ Al Dirigente Dip.to Risorse Umane e Relazioni Sindacali
Dott.ssa Eleonora Alimenti
⇒ Al Responsabile del Servizio Infermieristico e delle Prof.ni Sanitarie
Dr. Alessandro Sili
AOU Policlinico Tor Vergata – Roma
Oggetto: Vs. riscontro a richieste avente ad oggetto monitor multiparametrici e telemetrie
Con riferimento alla risposta, prot.n. 0014506/2015 (in allegato), che codesta Azienda ha inviato al personale infermieristico del Dipartimento di Neuroscienze e a questa O.S., prendiamo atto della decisione di disinstallare le telemetrie presso i due reparti di degenza del quinto piano.
Tuttavia, non possiamo esimerci dal rilevare che tale scelta appare tardiva e, in effetti, non ancora resa operativa.
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ANCHE SUL PART TIME C’E’ BISOGNO DI TRASPARENZA !!
Una dipendente del Policlinico Tor Vergata ha presentato richiesta di trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a part time per due distinte motivazioni, entrambi rientranti tra quelle tutelate dalla legge, in termini di precedenza.
L’Amministrazione ha risposto negativamente poiché, pur riconoscendo il diritto alla precedenza, in base alla circolare interministeriale n. 9/2011 ha deciso di concedere il part time solo per i casi obbligati dalla legge a causa della carenza di organico e al piano di rientro a cui sono sottoposte le aziende sanitarie laziali.
Quello che ci indigna è la consapevolezza che il piano di rientro si sta conducendo a spese dei lavoratori (in termini di salario e condizioni di lavoro) e dei cittadini (in termini di accesso ai servizi fondamentali come la sanità), mentre c’è un “mondo” di politici/delinquenti che hanno costituito associazioni di tipo mafioso per arricchirsi a spese della collettività. Quanto è costato in più l’appalto per il CUP regionale? Quanto si risparmierebbe se i dipendenti delle cooperative fossero internalizzati?
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ASSENZE PER ANALISI E ACCERTAMENTI DIAGNOSTICI:
LA NOSTRA AMMINISTRAZIONE NON VUOLE TENER CONTO DELLE SENTENZE DEL TAR
Allo stato, le sentenze del TAR sono immediatamente esecutive. Pertanto, nelle more delle modifiche contrattuali della disciplina dell’istituto in questione, le assenze dal servizio per visite, terapie, prestazioni specialistiche ed esami diagnostici dei dipendenti pubblici dovranno essere imputate a malattia secondo i criteri e le modalità già applicate in precedenza, secondo la prassi amministrativa e gli orientamenti giurisprudenziali formatisi prima della Circolare 2/14.
Il problema è che presso la nostra amministrazione ancor prima della famosa circolare hanno “interpretato” in modo sbagliato l’applicazione di questo istituto, costringendo i dipendenti a fruire di ferie, permessi personali etc. Inoltre, non ha mai formalizzato per iscritto, ovvero con una circolare amministrativa – come è dovere e come si procede in tutti gli enti della pubblica amministrazione – l’interpretazione” della legge.
USB aveva denunciato questa pratica con una nota articolata nel maggio del 2013 (che abbiamo rinviato all’attuale Rettore e che alleghiamo alla presente informativa).
Anche USB PubblicoImpiego ha contestato l’illegittimità della circolare, scegliendo un percorso legale che rimandava al giudice del lavoro. E’ evidente che la scelta del TAR è risultata più rapida e quindi quella più efficace. Ma più che rallegrarci e fare propaganda, ora nel nostro ateneo si tratta di pretendere, da parte di tutti i sindacati, la corretta applicazione della legge:
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IL PUNTO SULLA CONTRATTAZIONE INTEGRATIVA per il SALARIO ACCESSORIO
Ci troviamo in una fase di stallo: il Prorettore prof. Decastri ha rinviato per ben due volte (22 aprile e 6 maggio) la seduta di contrattazione. Ieri, in Senato Accademico abbiamo chiesto spiegazioni al Rettore.
Tra marzo e aprile abbiamo avuto incontri di contrattazione integrativa abbastanza serrati, anche se il più delle volte inconcludenti. Nonostante l’insistenza dei confederali a trattare sulla riorganizzazione amministrativa che, di fatto, ha procrastinato la discussione all’odg sul “salario accessorio”, l’Amministrazione è rimasta arroccata sul principio dell’esclusiva prerogativa dei dirigenti in materia di organizzazione.
E’ rimasta disattesa anche la richiesta unitaria dei sindacati volta a rendere esplicito l’aspetto economico nell’operazione “manifestazione di interesse per l’incarico di capo divisione”.
Abbiamo chiesto, supportati dalle norme contrattuali, un confronto preliminare sulle indennità accessorie attribuite alle diverse posizioni di capo divisioni. La questione presenta aspetti controversi, dato che il CCNL stabilisce per le indennità importi minimi e massimi differenziati tra EP e D, mentre l’avviso è rivolto ai dipendenti inquadrati in entrambe le categorie. Quindi posizioni con uguale responsabilità, ma stipendi differenti già in partenza?
Inoltre, se non si individua la quota parte del Salario Accessorio destinata alle indennità dei capi divisione, non si può stabilire nell’ambito dell’accordo integrativo 2015 una ripartizione certa del restante fondo tra i vari istituti accessori. L’unica soluzione conseguente è che la riorganizzazione sia finanziata con fondi di bilancio.
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