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NON CI FAREMO METTERE IL BAVAGLIORoma, 08.06.2015

                                                                                                                          Al Direttore Generale

                                                                                   Dott.ssa Tiziana  Frittelli

Al Direttore Sanitario

Dr. Giuseppe Visconti

Al Dirigente Dip.to  Risorse Umane e Relazioni Sindacali

Dott.ssa Eleonora Alimenti

                                                                                     Al Responsabile del Servizio Infermieristico e delle Prof.ni Sanitarie

Dr. Alessandro Sili

                   AOU Policlinico Tor Vergata – Roma

 

Oggetto: Vs. riscontro a richieste avente ad oggetto monitor multiparametrici e telemetrie

Con riferimento alla risposta, prot.n. 0014506/2015 (in allegato), che codesta Azienda ha inviato al  personale infermieristico del Dipartimento di Neuroscienze e a questa O.S., prendiamo atto della decisione di disinstallare le telemetrie presso i due reparti di degenza del quinto piano.

Tuttavia, non possiamo esimerci dal rilevare che tale scelta appare tardiva e, in effetti, non ancora resa operativa.

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pubblicato il 11 Giugno, 2015

worklife

 

ANCHE SUL  PART TIME  C’E’  BISOGNO DI  TRASPARENZA !!

 

Una dipendente del Policlinico Tor Vergata ha presentato richiesta di trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a part time per due distinte motivazioni, entrambi rientranti  tra quelle tutelate dalla legge, in termini di precedenza.

L’Amministrazione ha risposto negativamente poiché, pur riconoscendo il diritto alla precedenza, in base alla circolare interministeriale n. 9/2011 ha deciso di concedere il part time solo per i casi obbligati dalla legge a causa della carenza di organico e al piano di rientro a cui sono  sottoposte le aziende sanitarie laziali.

Quello che ci indigna è la consapevolezza che il piano di rientro si sta conducendo a spese dei lavoratori (in termini di salario e condizioni di lavoro) e dei cittadini (in termini di accesso ai servizi fondamentali come la sanità), mentre c’è un “mondo” di politici/delinquenti che hanno costituito associazioni di tipo mafioso per arricchirsi a spese della collettività. Quanto è costato in più l’appalto per il CUP regionale? Quanto si risparmierebbe se i dipendenti delle cooperative fossero internalizzati? 

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pubblicato il 28 Maggio, 2015

  Permessi-per-malattia   ASSENZE PER ANALISI E ACCERTAMENTI DIAGNOSTICI:
LA NOSTRA AMMINISTRAZIONE NON VUOLE TENER CONTO DELLE SENTENZE DEL TAR

 Allo stato, le sentenze del TAR sono immediatamente esecutive. Pertanto, nelle more delle modifiche contrattuali della disciplina dell’istituto in questione, le assenze dal servizio per visite, terapie, prestazioni specialistiche ed esami diagnostici dei dipendenti pubblici dovranno essere imputate a malattia secondo i criteri e le modalità già applicate in precedenza, secondo la prassi amministrativa e gli orientamenti giurisprudenziali formatisi prima della Circolare 2/14.
Il problema è che presso la nostra amministrazione ancor prima della famosa circolare hanno “interpretato” in modo sbagliato l’applicazione di questo istituto, costringendo i dipendenti a fruire di ferie, permessi personali etc.   Inoltre, non ha mai formalizzato per iscritto, ovvero con una circolare amministrativa – come è dovere e come si procede in tutti gli enti della pubblica amministrazione – l’interpretazione” della legge.
USB aveva denunciato questa pratica  con una nota articolata nel maggio del 2013 (che abbiamo rinviato all’attuale Rettore e che alleghiamo alla presente informativa).

Anche USB PubblicoImpiego ha contestato l’illegittimità della circolare, scegliendo un  percorso legale che rimandava al giudice del lavoro. E’ evidente che la scelta del TAR è  risultata più rapida e quindi quella più efficace. Ma più che rallegrarci e fare propaganda, ora nel nostro ateneo si tratta di pretendere, da parte di tutti i sindacati, la corretta applicazione della legge:

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pubblicato il 20 Maggio, 2015

PERCORSO AD OSTACOLIIL PUNTO SULLA CONTRATTAZIONE INTEGRATIVA  per il SALARIO ACCESSORIO 

Ci troviamo in una fase di stallo: il Prorettore prof. Decastri ha rinviato per ben due volte (22 aprile e 6 maggio) la seduta di contrattazione.  Ieri, in  Senato Accademico abbiamo chiesto spiegazioni al Rettore.

Tra marzo e aprile abbiamo avuto incontri di contrattazione integrativa abbastanza serrati, anche se il più delle volte inconcludenti.  Nonostante l’insistenza dei confederali a trattare sulla riorganizzazione amministrativa che, di fatto, ha procrastinato la discussione all’odg sul “salario accessorio”, l’Amministrazione è rimasta arroccata sul principio dell’esclusiva  prerogativa dei dirigenti in materia di organizzazione.

E’ rimasta disattesa anche la richiesta unitaria dei sindacati volta a rendere esplicito l’aspetto economico nell’operazione “manifestazione di interesse per l’incarico di capo divisione”.

Abbiamo chiesto, supportati dalle norme contrattuali, un confronto preliminare sulle indennità accessorie attribuite alle diverse posizioni di capo divisioni. La questione presenta aspetti controversi, dato che il CCNL stabilisce  per le indennità importi minimi e massimi differenziati tra EP e D, mentre l’avviso è rivolto ai dipendenti inquadrati in entrambe le categorie. Quindi posizioni con uguale responsabilità, ma stipendi differenti già in partenza?

Inoltre, se non si individua la quota parte del Salario Accessorio destinata alle indennità dei capi divisione, non si può stabilire nell’ambito dell’accordo integrativo 2015  una ripartizione certa del restante fondo tra i vari istituti accessori. L’unica soluzione conseguente è che la riorganizzazione sia finanziata con fondi di bilancio. 

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