Ma quale trasparenza e correttezza amministrativa! USB chiede la riformulazione delle graduatorie PEO (Progressioni Economiche Orizzontali)
Al Commissario Straordinario
Dott.ssa Tiziana Frittelli
Al Direttore Gestione e Sviluppo Risorse Umane
Dott.ssa Eleonora Alimenti
protocollo@ptvonline.postecert.it
Oggetto: graduatorie ed elenchi pubblicati in data 04.01.2021 relative alla selezione del
personale appartenente ai ruoli dell ‘AOU PTV per il riconoscimento di una fascia
retributiva superiore
In riferimento all’individuazione del personale al quale è stato riconosciuto il passaggio alla fascia retributiva superiore, a seguito di selezione interna per titoli, questa O.S. segnala incongruenze riscontrate nella formulazione delle graduatorie e degli “elenchi” che si sarebbero dovuti predisporre in base alla “qualifica” di appartenenza. Criterio previsto dall’accordo sindacale e ripreso nella deliberazione di approvazione delle stesse graduatorie.
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per il primo pomeriggio di domani, ultimo giorno prima della chiusura dell’Ateneo, la delegazione sindacale è stata convocata dall’ Amministrazione per “Comunicazioni” e per il “Contratto integrativo 2020”.
Eppure nel corso del 2020 in alcuni incontri, l’Amministrazione aveva illustrato le sue intenzioni, senza però concludere un accordo formale.
Si è parlato di Regolamento per lo Smart Working, di un rimborso spesa per chi lavora (a proprie spese) in smart, di un nuovo bando PEO entro il 2020 per gli esclusi alla precedente tornata, di revisione delle indennità di disagio e di responsabilità, di iniziative a favore del personale con i notevoli risparmi accumulati per la mancata erogazione dei ticket, degli straordinari e di varie indennità, dei rimborsi previsti con i fondi dei servizi sociali, della quota 2020 del Fondo Comune di Ateneo (i cosiddetti “arretrati delle PEO del 2019).
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Condividiamo la necessità che l’Università riprenda l’operatività di tutti gli uffici alle esigenze degli studenti, ma Lavoro e Tutela della Salute non sono diritti costituzionali in contrapposizione, né catalogabili come “privilegi”. Neppure per i dipendenti pubblici…!
Abbiamo replicato con una seconda nota alla (non) risposta del Direttore Generale in merito alla richiesta di idonei e tempestivi interventi operativi per la prevenzione dei contagi.
Nel frattempo – per la prima volta – gli RLS hanno ricevuto dal responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione una convocazione per un incontro che si è tenuto venerdì mattina 20 novembre, per “aggiornamenti sulle attività svolte a tutela dei lavoratori”.
USB risponde al Direttore Generale:
E’ con una certa delusione che constatiamo come non sia stato colto l’intento collaborativo che ci ha motivato nel segnalare alcune difficoltà di gestione della situazione derivante dalla pandemia.
Dal tenore della risposta del Dr. Colpani, in verità, abbiamo avuto il dubbio che il nostro intervento fosse stato scambiato per un attacco contro qualcuno.
Preferiamo, tuttavia, non essere distratti per rimanere sul tema che ci preme e per cui abbiamo chiesto un nuovo incontro. Ma pazienza… continueremo a scrivere.
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#ConteDiceCose
Conte dice che si stanno creando nuove diseguaglianze e, nel maldestro tentativo di sviarne le responsabilità, pensa bene di attribuirle ai pubblici dipendenti che godrebbero di maggiori protezioni e, lavorando in smart working, risparmierebbero pure tempo e denaro. Dei nababbi insomma.
A Conte diciamo che:
- i pubblici non sono protetti ma andrebbero protetti perché hanno la funzione di proteggere a loro volta i diritti di tutti: salute, istruzione, previdenza, giustizia, fisco, soccorso pubblico eccetera, eccetera, eccetera;
- I pubblici la crisi l’hanno ampiamente pagata attraverso un blocco del contratto durato 10 anni, con l’attuale contratto già scaduto e senza risorse sufficienti per un rinnovo dignitoso;
- I pubblici non hanno scelto di lavorare da casa; in smart working ce li ha messi il governo per decreto e i risparmi sono tutti a carico dello Stato;
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